Le considerazioni dell’OIKOS al Sindaco di ROMA e ai vertici capitolini alle politiche ambientali.
“Quella di utilizzare le pecore per la pulizia dei parchi e delle aree verdi non è una idea bislacca, come qualcuno ha affermato. E’, però, difficilmente realizzabile nel territorio comunale, anche in considerazione dello stato dei suoli e delle condizioni attuali di parchi e giardini.
In Francia è stato sperimentato il pascolo controllato delle capre nelle zone in cui doveva essere eliminata la vegetazione erbacea. Nei fragili ecosistemi di Roma e dell’area metropolitana tale pratica dovrebbe essere tenuta sotto stretto controllo per non creare danni alle giovani essenze arboree"
Così scrive il responsabile della associazione OIKOS, organizzazione di volontariato da anni in prima linea nell’hinterland romano nel settore della tutela ambientale, ai vertici capitolini alle politiche dell’ambiente.
“Non bisogna trascurare, inoltre il fatto, che ai sensi della L 353/2000 nei parchi già percorsi dal fuoco nelle precedenti stagioni, il pascolo è interdetto per dieci anni – continuano dell’OIKOS ribadendo una proposta fatta dalla associazione da anni. “Lo sfalcio dell’erba può essere effettuato a costo zero nella Capitale. Basta concedere alle imprese agricole interessate, la raccolta della vegetazione erbacea per utilizzo zootecnico, per farne fieno e foraggio per gli animali“.
A sostegno di tale proposte l'associazione fa alcune importanti considerazioni.
2) Le aree non edificate sono state destinate, nella maggior parte dei casi a verde pubblico.
3) Le attività dei pastori e la pastorizia sono stata interdetta in tali aree dal 1980
4) In molte aree verdi e parchi campagna delle periferie le imprese agricole interessate alla raccolta del fieno per utilizzo zootecnico falciavano e asportavano la vegetazione, mettendo in sicurezza le aree stesse, integrando così la manutenzione ordinaria che avolgeva ll servizio Giardini.
5) Tale pratica (decisamente una buona prassi) fu, però, abbandonata per affidare le operazioni di sfalcio a società private, (con aggravio per la spesa pubblica e i risultati negativi parzialmente emersi dall'inchiesta che la Magistratura ha battezzato con il nome di denominata "Mafia Capitale”)
6) Allo stato attuale i limiti di spesa imposte dalle ristrettezze del bilancio capitolino impongono scelte oculate e intelligenti. E non c’è scelta più intelligente di un intervento a “costo zero”
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