Anche noi italiani siamo in popolo di migranti.
Tra l'altro esportando pure la Mafia non è che abbiamo dato lustro ai milioni di lavoratori che si sono sacrificati alla ricerca di un miglior tenore di vita.
E noi italiani restiamo un popolo di emigranti anche adesso all'interno dell'Europa.
Lo facciamo per migliorare la nostra vita.
Non fuggiamo da guerre o persecuzioni, non da epidemie (ma siamo così ignoranti che ci stiamo dando da fare per tornare a morire pure per il morbillo...), non ci troviamo in una situazione di povertà veramente assoluta (che non ti permette di dormire con un tetto sopra la testa e mangiare un piatto di pasta), non abbiamo il problema della siccità...
Ma noi abbiamo diritto di aspirare a di meglio. "Quelli", no!
Che i flussi migratori si dovrebbe e potrebbe cercare di meglio controllarli è fuori di dubbio.
Bisogna capire come lo si può e/o vuol fare, sia dal punto di vista umano che politico ed economico.
Però io resto dell'idea che nella percezione collettiva ci sia un'allarme di "invasione barbara" che è contraddetto da ogni statistica ufficiale, anche considerando le stime, sempre ufficiali, sui clandestini.
Oggi c'è una più diffusa condivisione della sacralità della vita umana e quindi, come minimo, dobbiamo porci un problema di coscienza sapendo quante centinaia di persone, inclusi bambini, stanno morendo nel Mediterraneo?
E' legittimo augurarsi che dopo millenni e millenni di Storia la nostra Civiltà faccia qualche passo avanti?
Siamo tutti d'accordo che come in Italia tra gli italiani, così nel Mondo tra Occidente e Terzo Mondo ci siano disparità inique?
Andrea Pietrarota
Nessun commento:
Posta un commento