Non è Natale nelle case di Castellabate se durante la notte della Vigilia non si preparano gli Scauratielli, i piccoli dolcetti simbolo della tradizione natalizia di questa terra e di tutto il Cilento.
Si tratta di un antichissimo dolce preparato e tramandato di generazione in generazione, ha tuttavia smarrito nel corso dei secoli, persino a gli occhi degli stessi cilentani, il suo importante significato simbolico.
Si tratta di un antichissimo dolce preparato e tramandato di generazione in generazione, ha tuttavia smarrito nel corso dei secoli, persino a gli occhi degli stessi cilentani, il suo importante significato simbolico.
Nota storica
Gli Scauratielli, ricevuti in lascito dai coloni greci che vissero in quelle aree tra il VII e il VI secolo a.C., quando i Sibariti, discendenti degli Achei, fondarono Posidonia, divenuta poi in epoca romana Paestum, venivano preparati dai coloni greci durante la notte più lunga dell’anno, quella del solstizio d’inverno, quando l’oscurità, prendeva il sopravvento sulla luce, evento individuato all’epoca, proprio nel giorno in cui cade attualmente il nostro Santo Natale.
Si celebrava cosi, in quella occasione, il ritorno alla luce, del sopravvento del giorno sulla notte, fissando in un punto preciso dell’anno, ovvero, l’attuale mezzanotte della vigilia di Natale, la chiusura e la riapertura di un nuovo tempo ciclico, da cui tutto, riprendeva un nuovo inizio.
Si celebrava cosi, in quella occasione, il ritorno alla luce, del sopravvento del giorno sulla notte, fissando in un punto preciso dell’anno, ovvero, l’attuale mezzanotte della vigilia di Natale, la chiusura e la riapertura di un nuovo tempo ciclico, da cui tutto, riprendeva un nuovo inizio.
Ingredienti
- 1 lt di acqua
- 1 kg di farina 00 (non usare altro tipo di farina)
- la buccia di 1/2 arancia e la buccia di 1 mandarino
- la buccia di un limone
- 2 cucchiai di zucchero
- un pizzico di sale
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- 1/2 bicchiere di olio di oliva
- abbondante olio extravergine per friggere
- dei rametti di rosmarino
- miele d’api q.b.
Preparazione
Far bollire per una decina di minuti l’acqua con le bucce di arancia, mandarino e limone, il vino, l’olio, lo zucchero, il sale ed il rosmarino.
Eliminate a questo punto dall’acqua le bucce ed i rametti e, in un sol colpo, aggiungere la farina rigorosamente “00” già setacciata in precedenza, lasciando continuare la cottura, rimestando con energia, servendosi di una buona paletta di legno finché la pasta degli Scauratielli non si separa del tutto dalle pareti della pentola.
Eliminate a questo punto dall’acqua le bucce ed i rametti e, in un sol colpo, aggiungere la farina rigorosamente “00” già setacciata in precedenza, lasciando continuare la cottura, rimestando con energia, servendosi di una buona paletta di legno finché la pasta degli Scauratielli non si separa del tutto dalle pareti della pentola.
A questo punto adagiate il composto così ottenuto su di un piano di marmo o di legno già oliato e continuate pure a lavorarlo, magari aiutandovi con un mattarello.
Lasciate raffreddare l’impasto mentre lo lavorate ancora, quindi ritagliate dei piccoli pezzi a cui darete la tipica forma Alfa e Omega.
Friggete gli scauratielli in abbondante olio extravergine, una volta lasciati raffreddare, disponeteli su di un piatto da portata e condite con miele, buccia di limone, “confetti colorati” e rametti di rosmarino.
Marco Nicoletti copyright © 2018
Nessun commento:
Posta un commento