Migranti, Radicali: eventuali modifiche al memorandum Italia-Libia non condurranno a cambiamenti sostanziali, necessaria la sospensione immediata
"Secondo quanto apprendiamo dai media, con l'incontro avvenuto ieri tra Di Mario e Bashaga sarebbe stata posta sul piatto della trattativa la possibilità di un ulteriore nostro supporto alla Libia, finalizzato alla gestione di 300mila sfollati, alla chiusura di cinque centri di detenzione che si trovano in aree esposte al conflitto e all'apertura delle strutture che andrebbero a sostituirli. Ormai è evidente che, anche qualora il Governo intervenisse modificando come più volte proclamato il memorandum Italia-Libia, non si verificherà alcun cambiamento sostanziale: l'Italia continuerà a collaborare con la Guardia costiera libica per altri tre anni affinché riporti i rifugiati e i migranti indietro, in un paese in conflitto, dove abusi e violazioni dei diritti umani sono sistematiche, in cui cresce il numero di sfollati a causa della violenza generalizzata che vi ha luogo. Non ci stancheremo di denunciare la complicità dell'Italia: forniamo alla Libia un cospicuo sostegno finanziario per non far arrivare sulle nostre coste uomini, donne e bambini in fuga, anche se questo significa esporli al rischio di maltrattamenti, stupri, torture. Continueremo a dire no, a mobilitarci, fino a quando l'Italia non tornerà a garantire con le sue politiche la piena tutela dei diritti inviolabili di ogni persona. Il memorandum deve essere sospeso subito, non c'è altra via" dichiarano Massimiliano Iervolino e Giulia Crivellini, Segretario e Tesoriera di Radicali Italiani che da dicembre porta avanti la campagna "Signor Presidente" con cui chiede la modifica drastica dei decreti sicurezza e la sospensione immediata dell'accordo tra Italia e Libia.
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