Un Coordinamento che inizia oggi il suo percorso con le prima tranche di nomine di 9 componenti nelle persone delle neo Coordinatrici Nazionali: Cristina Desogus, Greca Carta, Maria Iole Mele, Beatrice Mura e Giuseppa Maria Pace, nonché dei neo Coordinatori Nazionali: Fedele Cascone ,Alessandro Papalini, Pier Gianni Piga e Nicola Volpi, ma che presto sarà implementato sino ad arrivare ad un massimo 25 componenti provenienti da tutte le regioni d’Italia.
La prima riunione del
neo costituito Coordinamento Nazione Infermieri (Fsi-Usae Cni) è servita a fare
il punto sul particolare momento politico, professionale e contrattuale che
attualmente vivono tutti i professionisti sanitari ma, come ovvio, con un focus
particolare sugli infermieri.
Il momento infatti è
topico: la pandemia Sars-Cov-2 ha messo a nudo tutte le carenze del sistema e
gli infermieri sono stati fra gli attori più esposti al pericolo di infezione,
ma anche all’inevitabile stress per i turni massacranti e la carenza di
adeguati dispositivi di protezione individuale. Il tutto contestualizzato
in un periodo in cui le soddisfazioni economiche sono scarse a causa di un
lungo blocco contrattuale seguito da un rinnovo contrattuale che non è stato in
grado di recuperare la perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni; ma
anche dall’insoddisfazione dei lavoratori per l’attuale collocazione giuridica
della categoria che, a fronte di una progressiva e robusta crescita culturale e
professionale, non ha trovato adeguato riscontro nell’attuale
classificazione contrattuale. Anche la commissione per la revisione del
sistema di classificazione, istituita dall’ultimo contratto con l’art.12,
infatti non ha ancora concluso il proprio iter e sembra avviata a chiudersi
senza delineare soluzioni appropriate per gli infermieri.
Unanime quindi la
condivisione della necessità di procedere al più presto al cambio di paradigma
per il patto della salute e dei piani sanitari regionali con provvedimenti
che diano atto della presenza delle 22 nuove professioni sanitarie dando alle
stesse adeguato spazio e dignità professionale riconoscendone le competenze
esclusive e organizzative dei sistemi sanitari regionali anche attraverso
una nuova e più puntuale costituzione dei vari dipartimenti .
La giornata è stata
utile anche per fare il punto sull’iter dei disegni di legge che vedono
coinvolti, a vario titolo, gli infermieri. In particolare sono state analizzate
la proposte che riguardano gli infermieri di famiglia e di comunità (per cui
viene rilanciata l’idea che l’infermiere di famiglia e l’infermiere di comunità
siano due percorsi differenti e che l’infermiere di famiglia debba essere, al
pari del medico, un soggetto convenzionato che ha in carico un certo numero di
assistiti) e quelle relative al sistema dell’emergenza e del 118, le cui
proposte attualmente al vaglio parlamentare lasciano più di qualche perplessità. Su
tali aspetti saranno richiesti al più presto appositi incontri ed audizioni
parlamentari.
Rinviata alla prossima
riunione con l’implementazione dei nuovi componenti la formazione delle
specifiche commissioni che dovranno occuparsi delle varie specifiche tematiche
professionali.
DCV
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