Il Movimento Nazionale Infermieri nato nel maggio del 2020 durante la prima fase dell'emergenza sanitaria che ha investito il nostro Paese, con l'intento di sensibilizzare le istituzioni e l'opinione pubblica sull' importanza e l'indispensabilità della Professione Infermieristica in un Sistema Sanitario Nazionale moderno, efficiente ed Europeo.
“Infermieri liberi”. Questo lo slogan al centro della grossa mobilitazione culminato con il flashmob virtuale dell' 11 febbraio 2021 partecipato su tutto il territorio Nazionale. II Mni coinvolgendo le Istituzioni con pubblicazioni di articoli, interviste alla stampa e con il sopracitato evento ha intrapreso un'ampia discussione intorno al tema delle vaccinazioni al fine di sottolineare la necessità e l'importanza fondamentale della presenza della figura Infermieristica sia in una situazione di emergenza, ma soprattutto nella quotidiana realtà sanitaria, in modo necessariamente "svincolato" dalle proprie aziende. Il Mni ha voluto sottolineare la necessità di abolire definitivamente il vincolo di esclusività (art. 4 comma 7 L. 412/91 che vieta ai sanitari dipendenti di azienda pubblica, appartenenti al Comparto, di prestare libera attività al di fuori della propria struttura). Sempre la L. 412/91 esorta, ma solo per la dirigenza medica, l'attività libero professionale in quanto incentivo alla "crescita professionale del singolo professionista". Evidentemente per l'allora legislatore la professione di Infermiere non era così importante. La pandemia ha dimostrato che non è così, evidenziando, come sottolineato dal Movimento Nazionale Infermieri, che gli Infermieri sono la spina dorsale del SSN.
Il Decreto Sostegni doveva e poteva essere un'opportunità per dare speranza e linfa agli infermieri Italiani. Un'opportunità di riconoscimento per la professione. Ancora una volta si resta con l'amaro in bocca e un pugno di mosche in mano. Ancora una volta l'Infermiere rimane subordinato e surclassato ad altre professioni. Escluso da qualsiasi autonomia professionale. L'emendamento del Decreto Sostegni, evidenzia enormi incongruenze con ciò che la Fnopi Federazione Nazionale Ordine delle Professioni Infermieristiche professa da tempo, ossia un riconoscimento degno della professione e un'assistenza incentrata sulla figura infermieristica.
Gli Infermieri auspicavano una svolta con il nuovo piano vaccinale nazionale. Ma ad oggi, a quasi due mesi dall'insediamento del nuovo Governo e del nuovo Commissario dell'Emergenza non esiste una pianificazione nazionale che coinvolga la figura infermieristica. Non esiste un piano vaccinale univoco per tutte le Regioni. E' stato concesso ai farmacisti, a seguito di un corso online di 16 ore e di un corrispettivo di 6 euro ad inoculazione, di vaccinare la popolazione, quando sarebbe stato più logico affiancare alla distribuzione capillare delle farmacie la figura dell' “Infermiere di territorio/comunità".
Gli Infermieri non possono accettare questa ennesima umiliazione. Non dopo oltre un anno di sacrifici. Sono stanchi di dover combattere con questo virus, ma ancora di più stanchi di non essere riconosciuti, supportati, difesi. Gli Infermieri chiedono di partecipare alla campagna vaccinale ma vogliono farlo come libera-professione in autonomia. In previsione della creazione del nuovo Ccnl la categoria infermieristica chiede: la stipula di un contratto esclusivo per la loro professione. Il riconoscimento delle competenze specialistiche e la valorizzazione dei percorsi di studio di Laurea e post Laurea. Stipendi in linea con le medie europee. Il Mni, a seguito delle centinaia di segnalazioni del popolo infermieristico, respinge categoricamente le mezze misure intraprese dal Governo e avallate dalla Fnopi.
MCV
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