Territorio a sud della Sicilia ricadente nel comune di Gela a 12 km dal centro abitato, oggetto di grande processo di edificazione edilizia, in parte abusiva , degli anni 60-70. Ad oggi mancano molti servizi essenziali tra cui le fogne, strade, urbanizzazione ed un sistema di accoglienza turistica strutturata. Naturalmente l’attuale pandemia ha fatto il suo corso lasciando le poche infrastrutture turistiche presenti nel disagio organizzativo e di programmazione. Da anni molti i comitati di cittadini che si sono susseguiti e che hanno manifestato esigenze e diritti negati. Qualcuno la chiama frazione di Gela ma in realtà tutte le pratiche amministrative che avrebbero dovuto sviluppare questo territorio si sono fermate al 2006 quando il 24 gennaio in consiglio comunale fù votata “la frazione di Manfria” con la maggioranza dei voti dei consiglieri. La risoluzione che avrebbe dovuto aprire un percorso di sviluppo attraverso il primario interesse dell’amministrazione comunale , l’assessorato agli enti locali della regione sicilia e il ministero degli interni è caduta nel dimenticatoio. Un risultato che oggi si vede guardando le strade ed il processo di urbanizzazione praticamente inesistente. La recente richiesta da parte dell’amministrazione comunale di creare un lungomare che avrebbe dovuto collegare Gela con Manfria attraverso una litoranea a mare è stata bocciata dal relativo Ministero dei lavori pubblici.
Unica punta di diamante rimasta , sono le spiagge fatte di sabbia molto fine ed il mare cristallino con fondale sabbioso e un patrimonio culturale fatto di antichi insediamenti sicani scavati nella roccia (Piana Marina) ed una torre di avvistamento spagnola datata 1549-1615 .Certamente una risorsa turistica dimenticata primariamente dalle amministrazioni comunali che si sono susseguite nel tempo. Una spiaggia che si estende per chilometri da zona (montagna di montelungo) fino ad arrivare al confine con Marina di Butera. Oggi Manfria è solo un luogo di mare fai da te per eccellenza vista la mancanza totale di strutture ricettive, ristoranti, alberghi o chioschi di vario genere all’interno delle spiagge. Possiamo dire che Manfria sia diventata nel tempo una spiaggia mordi e fuggi che non lascia economia sul territorio. In altri luoghi più blasonati e con interessi politici programmatici atti allo sviluppo del territorio forse le cose si sarebbero sviluppate diversamente dal 1975 ad oggi .
MCV
Nessun commento:
Posta un commento