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venerdì 8 aprile 2022

Guerra Russia-Ucraina, sanzioni a effetto boomerang per Italia

Mentre infuria da 43 giorni la guerra tra Ucraina e Russia si cominciano a sentire gli effetti economici e di mercato per molte aziende. Tra le industrie più colpite certamente quelle impegnate nell’export nel settore Oil e Gas e green Energy nel settore Oil e Gas circa il 17% del portafoglio impegnato verso la Russia viene perso, tra queste Eni che ha una esposizione del 2% del suo giro di affari complessivo. Altro settore merceologico che continua a creare ricchezza per l’Italia che oggi è in affanno sono quelle del Lusso e dell’abbigliamento Retail tra queste Geox che esporta per 8% in Russia, Brunello Cucinelli con il 5% seguono Moncler, Aeffe e Safilo con il 2%. Nel settore alcolici e materiali per cucina notiamo la De Longhi e la Campari. Nel settore che interessa tutte le tasche degli italiani troviamo la distribuzione del Gas che ad oggi è triplicato in bolletta circa 3 euro a m.3. I carburanti per autotrazione sono invece schizzati i 140 dollari del barile di petrolio ha creato conseguenze terrificanti alla pompa. Naturalmente non abbiamo finito la lunga serie perché occorre parlare dei beni di prima necessità vedi il latte ed i formaggi che hanno avuto una crescita del 30%, le nuove regole delle industrie produttive (meno mangimi - meno mucche - meno latte) prezzi in aumento e meno personale da impiegare. Altro settore in sofferenza è l’agricoltura dove mancano i fertilizzati anch’essi importati dalla Russia con conseguenze apocalittiche su Pane e tutti quei prodotti di filiera. In questo settore dobbiamo anche recriminare le politiche scellerate dell’U.O che specie in Sicilia considerata il Granaio dell’Impero di Roma oggi si produce il 10% della sua potenzialità per mancanza di incentivi. Il lato filiera grano e parliamo di industrie tipo la Colussi che produce la pasta Agnesi, Biscotti e Crechers ha chiuso i battenti in Umbria per circa 4 mesi lascando a casa 300 lavoratori , messi in cassa integrazione a spese dello stato. Tutto questo rappresenta solo la punta dell’Iceberg che alla fine dell’anno ci porterà ad un’inflazione programmata del 7.5 % , naturalmente tutto il pacchetto di superiori costi ricadranno nelle già magre tasche degli Italiani e non verrà mai controbilanciato da una contrattualità stipendiale. Un vero boomerang di cui forse non ci rendiamo ancora conto. Il perseguire la politica di forza e delle armi voluta dal sistema globale di potere tende in maniera palese ad impoverirci e mantenere in uno stato di paura verso la popolazione, già sacrificata dalla pandemia. Dal punto di vista Sociologico e storico tutto questo ha sempre portato al nascere di azioni rivoluzionarie e dittature vedi il Nazismo in Germania. Concludiamo affermando che forse il disegno del globalismo è questo? Non capire che tutte le povertà nate nella storie sono state sempre fonti di guerre è contro ogni razionale pensiero di potere.

                                                                                                               
Dr. Cirignotta Maurizio 

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