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venerdì 8 luglio 2022

Infertilità maschile, ricerca internazionale guidata dall'Università di Firenze pubblicata su AJHG

Infertilità maschile, primo studio completo sui geni del cromosoma X.


Ricerca internazionale, guidata dall'Università di Firenze, pubblicata su American Journal of Human Genetics.

  

 

Uno studio internazionale, guidato dall'Università di Firenze e pubblicato su American Journal  of Human Genetics, fa luce sulle possibili cause dell'infertilità maschile, la cui manifestazione più grave  è l'azoospermia (mancanza totale di spermatozoi nell'eiaculato), che si riscontra nel 1% della popolazione generale ["Large-scale analyses of the X chromosome in 2,354 infertile men discover recurrently affected genes associated with spermatogenic failure" Doi: https://doi.org/10.1016/j.ajhg.2022.06.007].

Lo studio ha analizzato per la prima volta tutti i geni (sono più di 850) del cromosoma X, uno dei due cromosomi umani sessuali  (l'altro è il cromosoma Y che porta il gene che determina il sesso maschile). L'analisi - guidata da Csilla Krausz, docente di Endocrinologia presso l'Università di Firenze - ha riguardato una casistica di oltre 2300 pazienti affetti da azoospermia.

Grazie alla stretta collaborazione tra gruppi di ricerca europei e statunitensi (Università di Firenze, Fondazione Puigvert Barcellona, Gemini Consortium - USA), Università di Münster, Università di Newcastle, tra i principali) sono state identificate varianti potenzialmente dannose in 55 geni con plausibile effetto negativo sulla produzione di spermatozoi; 21 di questi geni hanno una forte correlazione con l'azoospermia. Secondo lo studio in circa il 7% dei pazienti la causa dell'azoospermia è da attribuire ai difetti del cromosoma X dei pazienti. L'implicazione della ricerca nella pratica clinica è rilevante in quanto le mutazioni sono state riscontrate in pazienti multipli, appartenenti a coorti diversi con conseguente validazione del loro ruolo nell'infertilità maschile.

"Da circa 30 anni – spiega Csilla Krausz – gli studi sull'infertilità maschile vertono sulle alterazioni dell'altro cromosoma sessuale presente negli uomini, il cromosoma Y, mentre l'interesse per il cromosoma X nell'ambito dell'infertilità maschile si limitava a tre soli geni. Questo progetto, che costituisce un bell'esempio di cooperazione scientifica, ha invece analizzato la totalità dei geni del cromosoma X, partendo e ampliando, in cinque anni di intenso lavoro, la tesi  di dottorato di Antoni Riera-Escamilla, che il giovane ricercatore, ora a Barcellona, ha svolto a Firenze presso il mio team di ricerca, nell'ambito del programma Marie Curie Network".

"La scoperta di nuovi fattori genetici – continua Krausz – è molto rilevante, dato che nel 40% dei casi non conosciamo la causa di azoospermia, e permette di compiere un passo significativo nella comprensione del ruolo del cromosoma X nella spermatogenesi umana e nella diagnostica genetica di questa patologia".

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