Grande successo per il corso di formazione e aggiornamento dal titolo “PNNR e riforma dell’assistenza territoriale: Quali requisiti, formazione e competenze necessarie al personale sanitario e socio sanitario” rivolto alle professioni sanitarie mediche e non mediche e socio sanitarie organizzato dall’ ANAFePC l’Accademia Nazionale per l’Alta Formazione e Promozione della Cultura svoltosi oggi al policlinico di Catania.
Vi hanno preso parte 78 operatori tra infermieri, professioni sanitarie, tecniche, operatori socio sanitari, ortottisti, audiometristi, coordinatori infermieristici, medici.
Ad aprire il corso di formazione il presidente dell’Accademia Calogero Coniglio che ha illustrato il PNNR, un documento che ogni Stato membro dell’Unione Europea deve predisporre per accedere ai fondi stanziati da quest’ultima a sostegno della ripresa economica post pandemica. Nel piano italiano presentato a Bruxelles nell’aprile del 2021, il governo ha raccolto progetti e interventi su cui ha deciso investire per un totale di 222,1 miliardi di euro.
Il piano di resilienza per la sanità propone di realizzare con una spesa di 15 miliardi di euro, una riforma territoriale fondata su due macro aree di intervento: la realizzazione di “reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicine, e il potenziamento “dell’innovazione, della ricerca e digitalizzazione” del SSN.
Secondo quando definito nel piano, entro il 2026 saranno costituite sul territorio nazionale 611 Centrali Operative Territoriali, 435 Ospedali di Comunità, 1430 Case della Comunità. Una vera e propria rivoluzione organizzativa. Nella riforma e’ previsto il potenziamento dell’assistenza domiciliare fino alla presa in carico del 10% della popolazione di età superiore ai 65 anni entro la metà del 2026. In questo nuovo contesto l’Infermiere di famiglia sarà una figura indispensabile diventando il punto di riferimento delle comunità facendo da anello di connessione tra medici di medicina generale, famiglia, pazienti e strutture assistenziali.
“L’emergenza da Covid-19 ha ulteriormente evidenziato le disuguaglianze tra nord e sud e le carenze strutturali che tutt’oggi affliggono il nostro SSN - aggiunge Maurizio Cirignotta Vice Presidente dell’ ANAFePC - mostrando allo stesso tempo quanto sia vitale poter contare su adeguate tecnologie e sulle competenze digitali dei professionisti per un’assistenza sanitaria integrata tra servizi ospedalieri, servizi territoriali e sociali. All’interno delle nuove strutture previsti dalla riforma i servizi sanitari saranno organizzati in equipe composte da medici di Medicina Generale, Pediatri, Specialisti ambulatoriali, Infermieri di Famiglia o Comunità, Oss, Psicologi, Ostetrici, operatori sanitari dell’area della Prevenzione, della Riabilitazione e Tecnica, e Assistenti Sociali”.
Come relatori hanno partecipato il Dott. Ignazio Del Campo Direttore UOC Controllo di Gestione dell’A.O.U. “Policlinico – San Marco” di Catania, la Dott.ssa Milena La Spina, Oncologo e Pediatra dell’A.O.U. “Policlinico – San Marco” di Catania, il Dott. Salvatore Condorelli Medico di Medicina Generale responsabile scientifico Sismed Catania.
Al corso, moderato da Coniglio, i relatori hanno tenuto interessanti relazioni sulla telemedicina, la rete delle cure palliative. Un appuntamento formativo davvero importante per le professioni sanitarie per esaminare un nuovo modello organizzativo per la rete dell’assistenza primaria in grado di individuare standard strutturali, tecnologici e organizzativo uniformi su tutto il territorio nazionale, per garantire ai cittadini e operatori del SSN il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).
MCV
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