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venerdì 1 settembre 2023

Città green. Paola Viganò, Medaglia d’Oro alla carriera dell’Architettura Italiana apre con una lectio magistralis i Colloqui di Dobbiaco

URBANISTICA. IL DIBATTITO. "Stop al cemento!". A settembre in Alto Adige la 34^ edizione del laboratorio d'idee per una svolta ecologica

Dense, orizzontali e verdi: occorre agire in fretta per le città del futuro

Tra gli ospiti attesi dei Colloqui di Dobbiaco 2023 Paola Viganò, architetta e urbanista, e Simone Linke, docente di pianificazione urbana e paesaggistica: "dobbiamo agire subito perché servono dai 50 agli 80 anni affinché un albero diventi veramente influente sul clima"


Medaglia d'Oro alla carriera dell'Architettura Italiana nel 2018 e Grand Prix de l'urbanisme nel 2013, sarà l'architetta e urbanista Paola Viganò ad aprire con una lectio magistralis la 34^ edizione dei Colloqui di Dobbiaco, laboratorio d'idee per la svolta ecologica, in programma nel centro altoatesino da venerdì 29 settembre a domenica 1 ottobreStop al cemento! Della resilienza e rigenerazione delle nostre città in tempi di caos climatico – questo il titolo dei Colloqui 2023 – vedrà confrontarsi esperti e addetti ai lavori italiani e tedeschi per capire come possano le nostre città diventare più resilienti, abitabili e rigenerative.

"Non c'è alcun dubbio che ci sia un rapporto intimo, importante, tra noi e i paesaggi nei quali viviamo. Le città – sottolinea Viganò – hanno bisogno di avere spazi verdi per ombreggiare, abbassare le temperature urbane e infiltrare l'acqua. L'idea di densificare e compattare le città sta iniziando a mostrare i suoi importanti limiti, per questo parlerei piuttosto di pensare a metropoli orizzontali, perché le aree metropolitane così come sono concepite oggi impoveriscono il resto del territorio: dobbiamo avere condizioni orizzontali, più paritetiche, di maggiore equilibrio tra i diversi territori, sapendo che ormai siamo tutti un po' metropolitani, soprattutto in Europa, dove siamo sempre vicini a una città, in una condizione di densità abitativa già molto, molto elevata".

Di densificazione come possibile soluzione – ma non esaustiva – parla invece Simone Linke, docente di pianificazione urbana e paesaggistica presso la Facoltà di Architettura del Paesaggio dell'Università di Scienze Applicate di Weihenstephan-Triesdorf, tra le ospiti attese a Dobbiaco. "Le città – spiega Linke – dovrebbero essere ulteriormente sviluppate nelle aree interne e non su nuove aree esterne ai confini della città. Ma è chiaro che non possiamo limitarci a costruire città più dense, con sempre più persone in un'area più piccola, ma dobbiamo tenere ben fermi tre punti chiave: verde, aerazione e acqua. Come possono le correnti d'aria fredda provenienti dalle aree circostanti entrare nei centri urbani densamente edificati? Come si può gestire l'acqua come risorsa a fronte di piogge intense, ma anche di siccità? In qualsiasi progetto di pianificazione urbanistica o conferenza di servizio molto presto si presenta inevitabilmente la questione dei posti auto: come affrontarla? Ad esempio, non si dovrebbero più progettare e costruire nuovi parcheggi sotterranei, perché hanno un'impronta ecologica elevatissima". E le sfide del cambiamento climatico? "Lo contrastiamo con l'adattamento, ad esempio con le infrastrutture verdi. Ma dobbiamo agire subito – conclude Linke – perché occorrono dai 50 agli 80 anni affinché un albero diventi veramente influente sul clima".

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