Una guerra forse voluta da chi vuole il predominio del mondo attraverso la creazione di un unico governo mondiale. Una domanda dovuta in virtù di una aggressione non concepita dal mondo quella del 7 ottobre del 2023 attuata da Hamas che ha provocato la morte di 1400 persone innocenti, che hanno pagato le politiche prementi che Israele ha adottato nel territorio della striscia di Gaza in 75 anni di controllo non formale di quel territorio e da Aprile 2009 in maniera formale attuando il controllo di tutte le merci, che vengono trattenute in magazzini controllati solo da Israele che attraverso i 1757 contenitori proprietari hanno fatto girare 100 milioni di dollari nelle casse d’Israele. In pratica tutta l’economia della striscia e sotto l’Egidia di Israele compresa Acqua ed Elettricità. Uno pseudo stato riconosciuto come Autorità Nazionale Palestinese e come parte integrante del territorio palestinese in riferimento agli accordi di Oslo tra Israele e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina.
Una ipotetica semi autorità autonoma che ha visto il sopravvento nel 2006 del partito di Hamas. Non esiste ad oggi in pratica nessuno stato palestinese con piena autonomia statale e giuridica che possa imporre il proprio comando sul territorio, sebbene siano state effettuate e votate all’Onu centinaia di risoluzioni in tal senso andate tutte disattese. Uno stato solo sulla carta ma non di fatto dove vivono 2 milioni di abitanti di cui 1 milione e 240000 abitanti rifugiati palestinesi tutti stretti in 360 Km2. Una premessa che forse dà risposta alla rabbia di Hamas come governo della striscia ma non certamente come braccio militare per i fatti compiuti il 7 ottobre.
Una fragilità territoriale in cui si inseriscono i soliti poliziotti del Mondo che sotto mentite spoglie dimenano la loro coda fornendo armi a Israele ma chiedono nello stesso tempo la Pace con molta contraddizione comportamentale che solo Macchiavelli potrebbe capire. In questa immensa storia che parte da quando Israele è divenuto stato nel 1948 con la garanzia della parte occidentale del Mondo che ha visto in Israele un Partner politico ma anche militare molto strategico geopoliticamente parlando, in quanto l’area rappresentata anche dalla striscia di gaza, se inglobata da Israele permette il controllo di tutta quella area del mediterraneo. Una gota per gli Usa che potrebbero così istallare le loro basi e controllare un’area che vede la presenza della Siria, trans Giordania ed Egitto e del nemico più acerrimo proprio l’Iran che oggi ha sviluppato anche una tecnologia Nucleare per le sue centrali elettriche ma che certo potrebbe dare fastidio sia ad Israele ma anche agli Americani.
Un modello Geopolitico di potere ben congegnato e strategicamente ben pensato per chi vuole controllare il mondo esportando a loro dire il loro modello democratico. Gli strateghi della Geopolitica di potere mondiale però non hanno fatto i conti con la leva più potente rappresentata dalla contrapposizione religiosa islamica che ingloba un territorio vastissimo che parte dalla Turchia ex proprietaria d’Israele con l’Impero Ottomano ma che si estende al Libano, Arabia Saudita ed altri tra cui lo Yemen già parte in causa della guerra. La religione Islamica, inoltre, con il fenomeno dell’immigrazione globale si è sviluppata in tutto il mondo e per questo possiamo chiederci se il gioco di potere dei poliziotti del mondo ne possa valere la candela.
Occorre evitare oggi una escalation della guerra non solo per fermare le morti innocenti che nella striscia di Gaza sono arrivate a 10000 di cui 3500 bambini che rappresentano un debito di sangue che lo stesso popolo palestinese incarnerà nel loro DNA per centinaia di anni alimentando odio su odio. Le dimenticanze in tal senso da parte dell’ONU e dei paesi che lo compongono sono madornali in quanto anche la stessa risoluzione su una tregua è andata disattesa e non si è riusciti a dare un vero stato alla Palestina. Si sta’ permettendo con l’avvallo di tutti un vero Genocidio dato dall’odio religioso e creato da un potere imperante e pericoloso per il controllo del mondo.
Di Maurizio Cirignotta
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