Si è svolto a Ragusa il 15 e 16 giugno 2024 presso il Laboratorio degli Annali, il convegno internazionale Universitario sulle “Migrazioni nella Storia: i mari, i deserti, i ghiacci ed i deserti “. L’evento è stato organizzato dal Prof. Carlo Ruta storico delle Civilizzazioni e reggente del laboratorio di via Pezza 108 in Ragusa. La kermesse Universitaria ha visto la collaborazione dell'Università Sorbona di Parigi, L’Università degli Studi di Genova, L’Università di Siena, Il Centre National de la Recherche Scientifique di Francia, l’Unitelma Sapienza Università degli Studi di Roma e il Laboratorio di Storia Marittima e Navale Fernand Braudel di Genova (UNIGE). Nella giornata del 15 Giugno ha Iniziato i lavori Il Prof. Carlo Ruta che, come direttore del convegno, ha dato con la sua relazione introduttiva e di base sul tema delle migrazioni della storia. Lo storico dice: “Il tema deve essere visto nella sua visione globale, inter e multi disciplinare in cui la storia viene associata ad altri studi e si deve creare un processo di osmosi e di sinergie, che vedono la presenza della Geografia, dalla Glottogia, dall’Antropologia ed Epistemologia. Il mio percorso è sulla lunga distanza prima della storia e nella storia tra scenari di bisogni e risorse scoperte materiali tecnologie e sistemi orientativi. Occorre fare una premessa importante, esistono delle metodologie di base nelle scienze fisico matematiche che si chiamano principi nell’ambito del quale vengono inquadrati i fenomeni che si intersecano con la geografia con l’antropologia, in questa sede sono importanti gli elementi di base che vanno oltre alle teorie della falsificazione di Popper delle scienze sociali. La storia non va collegata ad un processo di matematizzazione., continua il Prof. Ruta: “Ma dobbiamo partire dal concetto di Braudel e cioè della storia di lunga durata che ci permette di capire una determinata fase storica nella sua evoluzione, partendo da questo concetto possiamo parlare della dimensione di lunga distanza che ci permette di capire una determinata fase storica ed il substrato delle epoche umane , la storia a miglio 0 non è inquadrabile nella lunga distanza che rappresenta il paradigma di questo convegno scientifico”. Dopo la relazione del Prof. Ruta è susseguita la relazione scientifica del Prof. Alberto Cazzella e di Giulia Recchia del Dipartimento di scienze dell’Antichità della sapienza di Roma che ha parlato delle Migrazioni Mediterranee del III Millennio a.C. nella sua relazione ha parlato di:” spostamenti avvenuti in questo periodo via mare e specie nel mediterraneo provenienti dal Marocco attraverso lo stretto di Gibilterra che interesso la penisola iberica e la Sicilia occidentale dove sono state trovati manufatti in avorio di origine asiatico. Inoltre, spostamenti sempre via mare sono avvenuti in questo periodo dalle regioni della penisola balcanica verso l’Italia meridionale dove sono stati trovati manufatti in ceramica a cordicella e ceramiche campaniforme caratteristiche delle zone. Importante, inoltre, l’insediamento delle isole eolie e di malta che rappresentavano il centro dei commerci nel mediterraneo e dove sono state trovate asce a martello e manufatti metallurgici in lapislazzulo. Non si capisce quali sono stati le navi utilizzate e le caratteristiche oltre che i sistemi di riferimento geografici”. A seguire la relazione della Prof. Michele Longo, glottologo e filologo dell’Università degli Studi di Palermo che ha parlato di Migrazioni indoeuropee tra linguistica e archeologia. Secondo il Prof. Longo: la migrazione è un movimento di genti non necessariamente omogenee da un punto di vista etnico religioso e linguistico che si spostano da un luogo all'altro con l'intenzione di stabilirsi in maniera stabile. Il tratto linguistico ha una notevole rilevanza e si basa sulla lingua indoeuropea è un aggettivo che identifica una famiglia linguistica ovvero l'insieme di lingue di cui si è mostrata la derivazione da un'unica lingua. Si pensa che questa lingua derivi dal sanscrito indiano oggi non più parlato”. A seguire la relazione della Prof.ssa Sandra Origone, storica del Medioevo, Università degli Studi di Genova. Che ha parlato di Viaggiatori. notizie e racconti di viaggi medievali ai limiti dell'Europa. La stessa nella sua relazione ha detto: “La prima cosa da tener presente nel medioevo è la mappa mundi descritto da Isidoro che si chiama OT e risalente al 1300 che raffigura una rappresentazione piana dell'ecumene e circolare con interno il mediterraneo e da una parte il Tanet dall’altra. Negli spostamenti del tempo sono importanti i resoconti di viaggio specie del settore settentrionale dove l’Asia si congiunge con L’Europa che possiamo trovare nel libro IV del testo di Adamo di Brema gester morgens ecclesiae pontificum” a cui ho fatto riferimento nella mia relazione “. A seguire la relazione della Prof.ssa Annalisa Di Nuzzo, antropologa, Università S.O. Benincasa di Napoli. Sul tema “Tra mari, deserti e piazze. Antiche e nuove rotte di trasmigrazioni. La Prof.ssa nella sua relazione ha detto: “Faccio riferimento anche a collegamenti di geopolitica ma voglio puntualizzare il mio pensiero sul concetto di animali nomadi volevo partire da una frase M.O. siamo divisi tra la nostalgia del focolare con ciò che ha di rassicurante di matriarcale, ma anche l’attrazione per la vita avventurosa, vita aperta sull’infinito e l’indefinito con tutto quello che comporta nella profondità dell’inconscio collettivo durante tutto il corso della storia umana. I migranti di oggi convivono con la paura e l’insicurezza”. Altra relazione quella de Prof. Giuseppe Bettoni, Geografo, dell’Università Tor Vergata che ha parlato di migrazioni come fenomeno geopolitico. Secondo il Prof. Bettoni:” Io mi occupo di conflitti e quindi di antagonismi per il controllo di un territorio, tutte le migrazioni sono caratterizzate da un antagonismo che nasce alla partenza ma che non finisce nei luoghi di arrivo. Nella storia ci sono state grandi migrazioni geografiche e una che voglio puntualizzare e lo spostamento dei popoli mongoli attraverso lo stretto di Bering verso il sud America. Nota avvalorata dallo studio dei cromosomi di quelle popolazioni in quanto non si capiva come visto che lo stretto di Bering oggi non esiste più”. Ultima relazione del pomeriggio del 15 Giugno quella del Prof. Gianclaudio Civale, storico dell’età moderna dell’Universita’ degli Studi Statale di Milano che ha relazionato su: “Una frontiera dimenticata? La presenza militare spagnola e gli abortiti progetti di ripopolamento nell’Africa barbaresca (1504-1574)” nella sua relazione ha come storico dettagliato la conquista di Tunisi da parte del regno spagnolo castigliano – aragonese che volle la città a tutti i costi con conseguenza disastrose visto l’epilogo nel 1574 con la conquista dei Turchi. Ma il Prof.re ha ben dettagliato l’organizzazione interna della città che venne divisa fisicamente con delle mura dividendo di fatto gli spagnoli dai moreschi. Un tentativo che si rivelò fatale nella a parte finale di conquista dei Turchi, infatti mancò il concetto di solidarietà che avrebbe permesso di accaparrarsi la benevolenza dei moreschi. Il convegno ha continuato il suo percorso scientifico il 16 di giugno con le relazioni del Prof. Juan Carlos Moreno Garcia, egittologo, direttore CNRS francese e Sorbone Universite' di Parigi, che ha parlato di Migrazioni, popolazioni mobili e conflitti. Impatto sul Faraonico. Altro intervento del 16 giugno quello del Prof. Claudio Giardino, Archeologo , Università del Salento di lecce su : L’asia centrale ,interconnessione di commerci e culture attraverso steppe e deserti . Sempre nella stessa giornata l’Intervento del Prof. Giuseppe Varnier, Epistemologo, Università di Siena che ha parlato di Migrazioni di Homo Sapiens. Lo sviluppo della cultura e del linguaggio. Segue la relazione del Prof. Lucio Russo -Matematico, Storico della scienza e scrittore dell’università di Venezia che ha parlato di Oceani prima dell’età moderna, una barriera invalicabile o una via di comunicazione? Altra relazione quella del Prof. Folco Biagini, storico, Università di Roma sul tema: geografia, antropologia della storia. L’approccio alla mobilità Umana. Dall’altro capo del mondo è intervenuta la Prof.ssa Pamela Kile Crossley, sinologa, storica, teorica History, Usa che ha parlato di Grandi Migrazioni attraverso l’Eurasia durante l’era della conquista mongola. Finisce la seconda giornata del 16 giugno di studi il Prof. Emiliano Beri, storico della modernità dell’Università di Genova che ha parlato di migrazioni militari. Il traffico dei disertori nelle guerre di Corsica (1729-1768). L’Importante evento termina alle ore 20.00 con i saluti del Prof. Carlo Ruta che annuncia la pubblicazione di un libro dove si troveranno tutte le relazioni dell’evento nei prossimi mesi. Ogni approfondimento sul sito laboratoriodegliannalidistoria.it
Di Maurizio Cirignotta
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