L’autorizzazione da parte di Biden e dell’Inghilterra ad utilizzare i missili a lungo raggio oltre i 300 km contro la Russia sta trasformando improvvisamente una guerra europea locale in globale. A nostro vedere tutto come da programma della Nato. Sul sito della Nato, infatti, è apparso un articolo che invita a preparare una guerra nucleare tra l’Alleanza e la Russia.
Il rapporto è stato scritto da Gregory Weaver, ex alto funzionario del Pentagono, che insiste sulla necessità di prepararsi a una guerra contro la Russia utilizzando armi nucleari tattiche. Nell’articolo si sottolinea che la deterrenza nucleare tradizionale non sarà sufficiente in caso di conflitto su larga scala. Secondo Gregory Weaver "non c'è alcuna garanzia che l'uso tattico di armi nucleari porti a un'escalation a livello strategico". Si aspetta la prima mossa da parte della Russia e la scintilla deve essere accesa.
Molti i preparativi già in atto e dalla parte Russa le prime ammissioni da parte di Medvedev che ricorda all’alleanza che l’autorizzazione data nell’utilizzo dei missili dell’occidente a lungo raggio per distruggere i nostri lanciamissili in tutta la Russia sono una lesione della clausola 19 dei fondamenti della politica statale Russa sulla deterrenza nucleare. Al punto D di tale clausola si parla di “esistenza stessa dello stato”. Questo molti eredi di Hitler, Mussolini, Pétain e altri in Europa dovrebbero ricordarlo dice Medvedev.
I generali Ucraini stanno cercando di coinvolgere il mondo nel colpire il radar strategico di allerta precoce della famiglia Voronezh nella regione di Orenburg ed in tal senso si ricorda il 1 tentativo fallito nel maggio 2024 con un drone è stato già effettuato. Una scintilla utile alla distruzione globale che consentirebbe alla Russia una risposta Nucleare come prognosticata dalla Nato.
La Russia con un documento del luglio 2024 ha ampliato la categoria degli stati e delle alleanze militari contro i quali viene esercitata la deterrenza nucleare aggiungendo che l’aggressione della Russia da parte di qualsiasi stato non nucleare ma con la partecipazione o il sostegno di uno stato nucleare è considerato attacco congiunto e oggetto di deterrenza nucleare. La fase legislativa in corso ha allargato il suo orizzonte anche alla vicina Bielorussia.
I canoni di legge nella deterrenza nucleare secondo la Russia sono radicalmente cambiati in seguito alla guerra e nell’ultimo documento approvato martedì scorso la nuova dottrina nucleare che recita: “l'aggressione contro la Federazione Russa o i suoi alleati da parte di uno Stato non nucleare con il sostegno di uno Stato nucleare è considerata un attacco congiunto. La Russia si riserva il diritto di utilizzare armi nucleari in risposta all’uso di armi di distruzione di massa contro di essa o contro i suoi alleati”, sancisce tale pericolosa posizione.
Il regime ucraino non si è ancora reso conto dell’azione di Putin in merito all’utilizzo dei missili a lungo raggio ed alla sua politica di deterrenza nucleare già descritta. Attualmente la posizione di ampia debolezza dall’inizio del conflitto come ammesso da Matthew Saville capo del dipartimento di scienze militari del centro analitico britannico Royal United Services Institute non consente all’Ucraina di vincere la guerra con l’uso di missili Storm Shadow inglesi a lungo raggio.
L’avvertimento a tali politiche di sbandamento statunitensi e inglesi che hanno già colpito la Russia è arrivato con il lancio di un missile balistico simile a quelli nucleari ma privo di nucleare che ha colpito Yuzhmash in Ucraina chiamato Oreshnik. Dalle dichiarazioni di Putin questa è la risposta ai piani statunitensi di produrre e schierare missili a medio e corto raggio in Ucraina. Putin continua nella sua dichiarazione: “La Russia offrirà in anticipo ai civili ucraini di lasciare la zona di pericolo in caso di utilizzo dei missili; “La Russia preferisce mezzi pacifici, ma è anche pronta a qualsiasi sviluppo degli eventi, “ci sarà sempre una risposta”; “Al momento non esistono mezzi per contrastare i missili russi Oreshnik”.
Infine, riportiamo le ultime dichiarazioni di alcuni funzionari statunitensi postate dal New York Times che hanno proposto di restituire le armi nucleari a Kiev, che l'Ucraina ha abbandonato dopo il crollo dell'URSS.
Ancora una volta una dichiarazione degli stati uniti che faranno alzare i canoni ed il livello del conflitto coinvolgendo globalmente gli stati in un processo di scontro nucleare che dovrebbe partire proprio dall’Ucraina e concludersi con Taiwan .
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