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mercoledì 1 febbraio 2006

CNR: Le Partecipazioni statali viste da vicino

Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto per lo Studio dei Materiali Nanostrutturati


Le Partecipazioni statali viste da vicino
Dopodomani ne parla Giuseppe De Rita al Cnr di Palermo

PALERMO 1/02/2006 - Carrozzoni mangiasoldi o formidabili aziende capaci di competere nel mercato mondiale? Cosa furono le Partecipazioni statali italiane, le grandi aziende pubbliche controllate dallo Stato? A raccontarne la vicenda -- da vicino -- è il più grande sociologo italiano il 3 febbraio alle 10 e 30 al Cnr di Palermo in occasione della terza edizione del Seminario “Marcello Carapezza”.

Romano, nato a Roma nel '32, De Rita si laurea in giurisprudenza a 22 anni. Dotato di una grande ascendenza e intelligenza del sociale, viene cooptato da Pasquale Saraceno ministro del Mezzogiorno fra i pianificatori pubblici dello sviluppo di una zona del Paese dove ancora negli anni ‘50 erano diffusi la fame e l'analfabetismo. Lascia lo Svimez nel 1964 per fondare il Centro studi investimenti sociali (Censis) facendone rapidamente l'interprete più anticonformista e profondo della situazione sociale dell'Italia, coniando espressioni come «sommerso» che entreranno a far parte del linguaggio quotidiano.

La crisi politica italiana esplosa nel ’92, la globalizzazione, le privatizzazioni e la crisi delle istituzioni nazionali ed internazionali rendono la lettura del Rapporto annuale del Censis un imperativo per chiunque voglia comprendere le vicende sociali dell’Italia senza che il formidabile sociologo cattolico conceda però nulla agli argomenti di quello che chiama «nuovismo».

Editorialista del Corriere della Sera, i suoi articoli sono brevi ma richiedono al lettore un supplemento di attenzione. Spiega quindi come «l’Italia è un paese che ha la sua vera ricchezza nella dimensione intermedia. E’ un paese del sindacato, dell’ associazionismo imprenditoriale, dell’associazionismo professionale, dei distretti industriali, della autonomie locali e funzionali».

Non perde occasione per mettere in guardia dal rischio alienazione legato all'informatica e in particolare al telelavoro («sono l'unico qui al Censis a non avere un computer»). Padre di 7 figli, parlando di educazione si richiama a Bonhoffer e invoca l'importanza del contatto fisico con i figli.

A Milano, in un convegno tenutosi a dicembre spiegava come sia «preoccupante la riduzione di forza dei due grandi motori del nostro sviluppo: la soggettività individuale e l'energia sociale, due aspetti che hanno creato il modello italiano e che oggi stanno scemando».

Dopo Francesco Giavazzi (2004) e Andrea Granelli (2005), l'intervento del segretario generale del Censis al Cnr di Palermo si inserisce nel segno della tradizione intellettuale segnata da Marcello Carapezza: il chimico siciliano che a Palermo fonderà una scuola di geochimica di livello internazionale, stabilendovi sia il corso di laurea in geologia che l'Istituto di geochimica dei fluidi del Cnr. Morirà appena sessantenne nel 1987 dopo aver contribuito ad animare l'allora fiorente comunità intellettuale siciliana (amico fraterno di Guttuso, fine commentatore di Pirandello, editorialista e grande conferenziere).


Ulteriori informazioni:
Dr. Mario Pagliaro – Cnr (Palermo)
Tel: 328 628 03 99
E-mail: mario.pagliaro@ismn.cnr.it

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