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mercoledì 27 dicembre 2006

Prodi su condanna di Saddam: "Italia sempre contraria a pena capitale"

Il presidente del Consiglio ribadisce la posizione del governo sulla sorte dell'ex raìs

Divisioni all'interno della Cdl: Udc contraria all'esecuzione, favorevole la Lega

 ROMA - "L'Italia è sempre contraria alla pena di morte". Lo ha detto il presidente del Consiglio Romano Prodi intervenendo nel dibattito sulla condanna pronunciata contro Saddam Hussein. "Pur senza voler sminuire i crimini di cui si è macchiato Saddam Hussein e la ferocia con cui ha gestito il potere durante il regime e pur nel rispetto dell'autonomia e della legittimità delle istituzioni irachene - spiega il premier - non posso non esprimere la ferma contrarietà del governo italiano, e mia personale, alla condanna a morte dell'ex raìs".

"Come ho ricordato anche oggi in Consiglio dei ministri - aggiunge Prodi - l'Italia è infatti contraria alla pena capitale, sempre e comunque. E' un principio generale che ho ribadito con fermezza anche davanti alle Nazioni Unite". Le parole pronunciate dal premier rappresentano la posizione dell'intera coalizione di maggioranza, ma a chiedere in particolare un pronunciamento forte del governo era stato, nel corso della riunione di palazzo Chigi, il ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio.

Distinguo, nel giudizio sulla condanna dell'ex dittatore iracheno, si registrano invece all'interno della Casa delle libertà. Ai due estremi ci sono le posizioni del leghista Roberto Calderoli, favorevole a giustiziare il rais, e del segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, nettamente contrario.

"Chi ha cancellato i popoli e ha tolto la vita a tanti - afferma Calderoli - deve pagare con la vita, perché quella è la pena prevista dalla legislazione del suo paese, così come previsto, del resto, in quasi tutti i paesi musulmani. Saddam Hussein deve morire non da martire ma da criminale internazionale quale è stato".

Opposto il parere di Cesa: "Anche la vita dei criminali è sacra. Grave errore giustiziare Saddam. I suoi crimini sono stati giudicati dagli uomini e saranno giudicati dalla storia. Un atto di clemenza, che trasformi in ergastolo la pena capitale sarebbe, a questo punto, una prova di forza del mondo libero e non di debolezza".

Più articolata la situazione all'interno di An. Se l'ex ministro Altero Matteoli sottolinea che "non si costruisce una nuova democrazia con le impiccagioni", il senatore Nino Strano si dice invece "soddisfatto" della condanna pronunciata contro Saddam.


Origine: Repubblica

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