Il 26 dicembre, giorno che segue la festività del Santo Natale,
si ricorda il primo martire della Chiesa: Santo Stefano.
"Si tratta di una ricorrenza che può costituire un ottimo spunto di meditazione", ha spiegato Emanuela Riccardi, docente dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.si ricorda il primo martire della Chiesa: Santo Stefano.
"Purtroppo, ancora oggi, nel XXI secolo, molti fedeli e religiosi sono perseguitati a causa della loro fede. Il problema è che viviamo in un mondo secolarizzato, in cui sembra sfumare l'orizzonte della trascendenza. Nella realtà moderna tutto ciò che è divino pare così lontano e irreale.
Per questa ragione è importante che Dio mostri la sua presenza agli uomini attraverso la testimonianza viva di persone pronte a lottare e magari sacrificare la propria vita, in nome della propria fede: i Santi Stefano del 2000".
"Tali testimoni – ha detto la prof.ssa Riccardi - rappresentano una sfida contro la follia di un mondo che si crede onnipotente, che ritiene di potersi realizzare da solo. Sono la risposta più semplice, ma anche più toccante, in un tempo che è povero di modelli da seguire. Con il loro esempio, ci mostrano il cammino. È il cammino che Cristo stesso ci ha indicato nel suo discorso della montagna e attraverso la sua passione e la sua morte.
Essi sono i "mansueti","i misericordiosi", "i puri di cuore", "i pacifici", "i perseguitati a causa della giustizia", coloro che vengono oltraggiati a causa di Cristo, coloro che non attirano l'opinione pubblica ma che operano in uno stato di invisibilità mostrando e dimostrando, ancora una volta, che la professione di fede nella santa Chiesa non è un'ideologia o una vuota retorica, ma una realtà che può essere sperimentata, che può essere vissuta".
L'Istituto Superiore di Scienze Religiose dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum ha per oggetto la ricerca e l'insegnamento nel campo delle scienze religiose a livello universitario, la pedagogia e l’insegnamento religioso, la formazione catechetica, la formazione permanente e l’aggiornamento nel campo delle scienze religiose.
Gli obiettivi sono rivolti al beneficio di laici e religiosi interessati a studiare e ad approfondire le scienze religiose, ad acquisire una crescita spirituale ed una preparazione specifica per l’apostolato, in primo luogo per gli insegnanti di religione di scuole di qualsiasi grado, eccetto quello universitario.
Per favorire uguali opportunità formative a tutti, l'Istituto adotta, anche se non come unica possibilità, il metodo d'insegnamento a distanza (posta, videoconferenza, Internet).
di Carlo Climati
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