«OSSERVATORIO E-LEARNING 2006»
di AiTech-Assinform – CNIPA
Roma, 13 marzo 2007
Comunicato stampa
ISTRUZIONE: L'E-LEARNING HA FATTO PRESA ANCHE IN ITALIA
Roma, 13 mar. '07 – Lo studio e la formazione a distanza, attraverso la telematica, ossia l'e-Learning, hanno finalmente fatto presa anche nel nostro Paese, nonostante che l'applicazione delle nuove tecnologie digitali a fini didattici sia ancora limitata. È la radiografia che emerge dall'«Osservatorio e-Learning 2006», realizzato da AiTech-Assinform con il CNIPA-Centro Nazionale per l'Informatica, presentato oggi in un convegno nella sede dell'INAIL a Roma, presente il sottosegretario alle Riforme e Innovazione nella PA, sen. Beatrice Magnolfi.
Il dato più significativo è che «seppure a rilento, la crescita mostra una certa costanza e non ha subito arresti». Anzi, come si afferma nel rapporto 2006, «le previsioni di sviluppo sono molto incoraggianti e segnalano negli utenti l'impressione che ci siano i presupposti per un effettivo decollo dei corsi in modalità e-Learning. Questo decollo è sostenuto e rafforzato dal fatto che i risultati ottenuti da tali corsi appaiono più che buoni considerato l'alto tasso di soddisfazione». Una progressione ed un consolidamento che avvengono in uno scenario ancora contraddistinto da una «resistenza culturale piuttosto forte, tipica di una fase in cui l'e-Learning viene ancora considerata una novità».
La sen. Beatrice Magnolfi , sottosegretario alle Riforme e Innovazione nella PA, ha sottolineato che «i dati ci mostrano come la formazione per la Pubblica Amministrazione erogata in e-Learning o in modalità blended risulta ancora marginale rispetto all'utilizzo dell'aula. Tuttavia, ad una bassa percentuale di corsi erogati a distanza corrisponde una elevata capacità di raggiungere numerosi utenti». In particolare, ha aggiunto l'esponente di Governo, «nell'ambito dell'e-Learning erogato dai ministeri, ad un'esigua percentuale di corsi corrisponde una partecipazione di oltre il 20% degli utenti destinatari. Degli enti territoriali, le Province sono quelli che più utilizzano l'e-Learning, con circa il 4% sul totale della formazione erogata. Comunque, per il futuro, l'80% del complesso delle amministrazioni si dichiara intenzionato a svolgere attività di e-learning. Il nostro impegno», ha proseguito la sen. Magnolfi, «è volto a rafforzare l'utilizzo della formazione telematica, partendo dall'azione di sensibilizzazione dei formatori e degli utenti e da una forte attenzione alla qualità degli interventi formativi. La costituzione dell'Agenzia superiore della formazione, prevista dal comma 580 della Legge Finanziaria, oltre a consentire una razionalizzazione della spesa formativa, rappresenta anche uno strumento per il coordinamento della formazione e per la realizzazione di un'offerta di e-learning qualitativamente rilevante».
Ricordato che «il ministro Nicolais ha recentemente sottolineato il ruolo della formazione e dell'e-learning nel processo di innovazione della P.A. e che questo rapporto testimonia che l'uso delle tecnologie nella formazione dei dipendenti pubblici cresce, anche se lentamente», Livio Zoffoli, presidente del CNIPA, ha detto che «alcune grandi amministrazioni centrali, alcune Regioni, grandi Comuni ed enti nazionali hanno ormai adottato stabilmente l'e-learning come strumento di formazione da affiancare all'aula tradizionale. In particolare, vale la pena citare l'INAIL e la Regione Toscana quali esempi di buone pratiche, anche se non sono le sole e non è possibile elencarle tutte. In questo contesto, il CNIPA, che partecipa da tre anni all'attività dell'Osservatorio ritenendo fondamentale per la propria azione la conoscenza del grado di penetrazione delle tecnologie in tutte le attività delle P.A., e contribuisce a questo processo didattico offrendo alla amministrazioni seminari e corsi di formazione in modalità e-Learning, indirizzi, come il nuovo 'Vademecum', consulenza, materiali didattici multimediali e interattivi sul sito e, infine, il cofinanziamento dei progetti di e-learning di 9 Regioni e una Provincia Autonoma».
«Le grandi aziende guardano ormai all'e-Learning come strumento chiave per migliorare il sistema di competenza nel contesto di un mercato sempre più competitivo, dove la globalizzazione e il time-to-market sono diventate variabili fondamentali per competere con successo», ha commentato Roberto Liscia, Vice Presidente di AiTech-Assinform, precisando che «le PMI, che secondo le ultime stime di Confindustria in Italia rappresentano oltre il 90% del mercato industriale, si trovano ancora in una fase iniziale per l'uso di questi strumenti. Se da un lato la scarsa attitudine delle piccole e medie imprese ad usare in modo innovativo le tecnologie costituisce un freno all'introduzione dell'e-learning, dall'altro la stessa offerta di formazione, che sfrutta le nuove tecnologie di apprendimento, si è concentrata quasi completamente verso le grandi aziende, non permettendo di tarare offerte appetibili anche per il mercato delle PMI».
SINTESI PER LA STAMPA
Dall'Osservatorio e-Learning 2006 di AiTech-Assinform e CNIPA emerge, tra l'altro, che imprese, Pubblica amministrazione, scuola e università sono i settori che con maggior ritmo si stanno affacciando a questa nuova metodologia didattica, che consente di abbattere distanze, eliminare spostamenti e ridurre i costi.
Nel 2005 la spesa complessiva per l'attività di e-learning in Italia in questa fascia di applicazione è stata di 411,9 milioni di €, con un incremento del 12,7% sul 2004; alla fine del 2006 questa spesa si è attestata sui 479 milioni di €, con un aumento del 16,2%, quindi con un trend migliore rispetto all'anno precedente. La parte del leone l'hanno fatte le imprese, che lo scorso anno hanno investito ben 373,6 milioni di €, sui 479 complessivi. E nelle aziende a beneficiarne della formazione e-Learning sono stati più i quadri che i dirigenti. Nella Pubblica amministrazione ad utilizzare questa innovativa modalità didattica sono stati 26 mila dipendenti.
Le preferenze per aree di applicazione dei corsi di e-Learning vedono al primo posto la formazione in campo informatico telematica (30,77%), seguita da quella giuridico normativa (15,38%); linguistica (14,10%); tecnico specialistica (10,26%); organizzazione e personale (7,69%); comunicazione (6,41%); a pari merito le aree controllo di gestione e manageriale (entrambe con il 5,13%); economico finanziaria (3,85%); ultima l'attività multidisciplinare (1,28%).[13]
Le applicazioni di e-learning in ambito universitario vedono attribuiti un peso ed una visibilità diversa, nei rispettivi siti. Ma solo 9 atenei includono nella propria offerta formativa le attività di e-Learning; altre 12 università permettono un accesso piuttosto veloce alle iniziative formative legate all'e-learning. Nonostante questa difformità di sensibilità, sono aumentate le università che offrono e-Learning passando dal 73% del 2003 all'83% del 2004 all'85% del 2005 e a circa il 92% del 2006. Di esse il 73% ha dichiarato di disporre di un proprio centro per l'e-Learning. E sono anche aumentate le modalità di erogazione di formazione a distanza. Tra i fattori che in ambito accademico costituiscono ostacolo all'adozione di progetti e-Learning ci sono ai primi posti la diffidenza, la mancanza di gratificazione, la carenza di risorse umane e gli alti costi di investimento. Per contro, sono elementi di successo di questa modalità innovativa il supporto ai docenti, la qualità dei contenuti, la formazione dei docenti, la qualità dell'istruzione e delle tecnologie.
Per quanto poi riguarda il mondo della scuola, particolare peso l'ha il contesto tecnologico: la disponibilità della banda larga nei plessi (68%) e a casa (75%). Oltre il 70% dei docenti è favorevole all'uso di Internet con scopi didattici; il 60% ne fa già uso o incoraggia gli studenti a farlo e il 6% ne ha l'intenzione.
Infine, per l'area Pubblica amministrazione, l'Osservatorio ha messo in luce, tra l'altro, il consolidarsi nelle amministrazioni locali della scelta di associarsi con altri enti per ottimizzare l'investimento formativo, più al Nord (il 30% delle amministrazioni) che al Sud (circa il 13%). Più alta la percentuale complessiva di associazione rilevata nei Comuni (circa il 30%) con una crescita più intensa nel Meridione con tassi molto vicini a quelli del Settentrione.
A livello nazionale è in atto, invece, un lieve calo, con un dato in controtendenza rilevato dall'INAIL, dove la partecipazione alla formazione e-Learning è aumentata del 65%, passando da 10 mila persone del 2004 a 17 mila nel 2005. La parte del leone la fanno le Autorità che continuano a manifestare un valore più elevato. Dal 2004 esiste una direttiva che ha come obiettivo la promozione delle nuove metodologie e tecnologie in campo formativo. Nonostante questo, però, l'aula continua a farla da padrone.
Nella PA l'erogazione della formazione e-Learning è distribuita in modo omogeneo tra le diverse figure professionali (dirigenti, amministrativi, tecnici). Anche in questo settore l'area tematica prevalente è quella delle materie informatico-telematiche, seguita dalla linguistica, dal giuridico normativa, tecnico-specialistica e organizzazione e personale.
Particolarmente significativa la valutazione sull'efficacia dei corsi e-Learning dichiarata dal personale: l'82% di quelli che vi hanno preso parte l'ha definita "un'esperienza soddisfacente". Altrettanto promettente la volontà espressa dalle amministrazioni pubbliche di aumentare la diffusione di corsi in modalità e-Learning. Nel complesso i dipendenti coinvolti in questo specifico tipo di formazione sono passati da 20 mila nel 2005 a più di 30 mila nel 2006. –
Nella "sala stampa" del sito www.cnipa.gov.it a breve saranno disponibili i testi digitali dell'"Osservatorio e-Learning 2006" completo
"Si scrive CNIPA, ma si legge innovazione"
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