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domenica 27 maggio 2007

Mario Gerosa con il suo 'Second life' presenta il suo mondo virtuale



Un pubblico attento e curioso quello di ieri sera nella Libreria Laterza di Bari per la presentazione del libro ‘Second Life’. L’autore, Mario Gerosa, giornalista e redattore capo della rivista AD Architectural Digest; membro dell’OMNSH, ha lanciato il progetto per preservare il patrimonio dell’Architettura Digitale. Presentato e introdotto da Patrizia Calafato e Angela D’Ottavio, che hanno ben spiegato le dinamiche di Second Life, Gerosa con il suo libro vuole fornire una sorta di orientamento in un mondo in costruzione e continua evoluzione.Pertanto è chiaro come il suo rapporto con il virtuale e con il mondo di internet sia forte e l’abbia portato a scrivere su questo canale di comunicazione che sempre più imperversa.Ma che cos’è Second Life? Per chi ancora non lo sapesse…L’idea di Second Life nasce nel 1999, quando Philip Rosedale, un fisico trentenne, fonda la Linden Lab, piccola azienda con pochi dipendenti che progetta ambienti virtuali in 3D. Decide di coinvolgere un gruppo di sviluppatori informatici in grado di comprimere le immagini virtuali al punto da creare un mondo del tutto simile a quello reale. Dal 2002 lo affianca come vice presidente Robin Harper che già aveva riscosso successi con un altro programma di fama internazionale ‘The Sims’.Le due anime della Linden riflettono per tanto la struttura complessiva di Second Life, un connubio tra creatività e marketing. Infatti, in questo ‘metaverso’ gli utenti non solo posso costruire il mondo che preferiscono ma posso anche introdurre dei sotto sistemi all’interno di spazi dedicati.SL viene lanciato nel 2003 in rete e la Linden Lab decide di attribuire agli utenti la proprietà intellettuale degli oggetti progettati; è così che nascerà il concetto di proprietà privata nel mondo virtuale. Il corrispettivo dello scambio delle creazioni virtuali sono i Linden Dollars (L$), la moneta locale che è attualmente scambiabile con un rapporto di 1 a 275 circa.Per avere sul proprio PC il programma, basta scaricarlo gratuitamente e disporre di una connessione a banda larga. Ma tutto il resto ha un prezzo, una volta entrati in questo mondo ogni iscritto riceve uno stipendio mensile di 300 L$ con il quale si possono muovere i primi passi. Tutte queste azioni e molte altre sono compiute dal personaggio che risiederà nel mondo SL. La prima operazione da fare quindi è la creazione del proprio alter-ego e cioè del proprio Avatar. Per crearlo si hanno a disposizione caratteristiche somatiche e abiti che forniscono l’immagine basic ma nessuno si limita a mantenere la propria immagine iniziale, infatti, si può scambiare e/o acquistare qualunque genere di vestito e accessorio all’ultima moda; si possono assumere sembianze di animali dando vita ad un ibrido uomo-animale; insomma la creatività ha libero sfogo e più si è eccentrici più si attira l’attenzione degli altri avatar. L’immagine, l’esteriorità diventano, così come ha affermato anche la Calafato, fondamentali e il primo impatto visivo è un quello che ovviamente vige in SL.Spesso gli utenti sono portati a riprodurre perfettamente la realtà. La cosa strana, criticata da Gerosa, è che spesso pur non avvertendo fame o freddo e neanche la morte o le malattie una condizione necessaria per la sopravvivenza sia quella di costruirsi una casa. E allora ecco che camminando o volando (perché per gli avatar è possibile anche questo!) per le varie isole (così è diviso questo mondo) di Second Life ci si imbatta in avatar comodamente sdraiati in casa a vedere un film. Tutto questo per Gerosa è inconcepibile, infatti, è un mondo che da la possibilità di creare e di vivere in un modo totalmente inventato dove tutto o niente può avere senso. Quindi il modo migliore per soggiornare in SL per l’autore è liberare completamente la voglia di fare arte, di interagire, di apparire. E’ un canale veloce e grazie al quale molte barriere vengono abbattute e perciò inutile sprecarlo per riproporre la realtà tangibile.Si potrebbe parlare all’infinito di SL, delle sue feste, delle gallerie d’arte, dei negozi di alta moda o di quelli più trash ed economici, ci sarebbe da dire davvero tanto sui 6milioni di residenti che si aggirano per le strade di Amstredam, dei Parioli o di luoghi totalmente inventati.Nell’incontro di ieri sono stati toccati questi argomenti e molti altri. Due ore intense per soffermarsi su questo ‘metaverso’ infatti, non un semplice universo, ma un mondo che sembra riflettere su stesso. Certamente non è così facile addentrarsi in SL infatti lo studio e la pazienza rendono un avatar più abile nei meccanismi del ‘gioco’.Eh si, di gioco si tratta, almeno inizialmente infatti, sembra, come ha affermato Angela D’Ottavio, di giocare con le barbie. L’avatar è come una bambola che amiamo e curiamo ma che forse dopo quasi invidiamo!. SL sembra essere il connubio di una condizione ludica e di un piacere superiore (avvolte anche sessuale). Sono due aspetti inseparabili e che forniscono le fondamenta di SL (almeno così asserisce chi ‘vive’ in un isola!). Per meglio capire le dinamiche e la grafica di SL, durante la serata è stato anche proiettato un video realizzato da Claudia Attimonelli e Gennaro Tosto di lab-080. Insomma un altro-nuovo mondo nel quale presto, secondo Gerosa, ci ritroveremo più di quanto già non accada. Lui, con il suo libro, vuole fornire una sorta di spartiacque tra quello che è accaduto in questi anni e quello che sta già evolvendosi e mutandosi, proprio ora, in Second Life.E per evitare di svelare tutte le sorprese che può offrire Second Life non resta che connettersi con il proprio Avatar o scaricare il programma per chi non l’avesse ancora fatto!
Luana Martino

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