Ecco gli Zimmers, bisnonni del rock!
Età media 78 anni, il leader ne ha 90...
Nella band inglese, formata da 40 elementi, ci sono anche novantanovenni e centenari
Il gruppo ha appena inciso una cover di "My generation" degli Who, negli studi di Abbey Road .
Artefice dell'operazione Tim Samuels, che su di loro ha realizzato un documentario per la Bbc
E intanto loro su Internet vanno già forte: il loro video su YouTube è cliccatissimo.
di CLAUDIA MORGOGLIONE
Il gruppo ha appena inciso una cover di "My generation" degli Who, negli studi di Abbey Road .
Artefice dell'operazione Tim Samuels, che su di loro ha realizzato un documentario per la Bbc
E intanto loro su Internet vanno già forte: il loro video su YouTube è cliccatissimo.
di CLAUDIA MORGOGLIONE
Più che nonni, possono essere definiti i bisnonni del rock. Perché i quaranta componenti di una band musicale inglese nuova di zecca, gli Zimmers, hanno un'età media di 78 anni, con punte minime e massime, rispettivamente, di 69 e 100 anni, e con l'arzillo leader che ne ha già compiuti 90: un'anagrafe davvero da record, nel mondo del pop. Soprattutto se si tratta di new entry, nel mondo delle sette note.
Infatti il gruppo solo adesso ha dato alle stampe il primo prodotto discografico da loro realizzato: un singolo che è una cover di un classico dei classici degli Who, My generation. Un titolo che, cantato da un gruppo di quasi centenari, acquista una valenza decisamente ironica. Tenendo conto che il brano in questione, già all'epoca della sua uscita negli anni Sessanta, diventò subito un manifesto dell'inquietudine e della vitalità giovanili. E così, adesso, fa effetto sentire un novantenne intonare il verso "I hope I die before I get old" ("spero di morire prima di invecchiare").
Ma loro, gli Zimmers, sembrano proprio non curarsi delle ironie anagrafiche. E nel video del loro singolo - visibile, tanto per cambiare, su YouTube, dove ha già avuto 2 milioni di hits - si dedicano al bel canto con lodevole impegno, e con risultati per certi versi irresistibili. In primo piano la performance del leader, il novantenne Alf Carretta; ma anche il più anziano, il centenario Buster Martin, sfodera una notevole grinta. Il tutto, con uno scopo benefico: il gruppo infatti consegnerà i proventi delle vendite a istituzioni umanitarie.
Un progetto nato, come narrano le cronache, a inizio di quest'anno: è solo qualche mese fa che i componenti degli Zimmers, quasi tutti ospiti di case di riposo, si sono ufficialmente formati. Un esempio per tutti: quello della componente Winnie, 99 anni, che nel video appare con tanto di chitarra acustica tra le mani. L'artefice dell'operazione, invece, si chiama Tim Samuels. Che sugli Zimmers ha anche realizzato, per la Bbc, un documentario.
Una novità dirompente, in un mercato discografico perennemente a caccia di fenomeni mediatici: la registrazione del loro disco è avvenuta nientemeno che nei prestigiosi studi di Abbey Road, a Londra, con la supervisione del produttore Mike Hedges (che si occupa o si è occupato di star come gli U2 o i Cure). Il video, invece, è stato realizzato in collaborazione con Geoff Wonfor, già responsabile del vecchio progetto benefico Band Aid.
Insomma, per i quaranta personaggi coinvolti, una nuova vita: una terza (quarta) età da vivere senza tabù, all'insegna del puro divertimento. E i vecchietti "internettiani" di tutto il mondo, che proprio dalla rete sono venuti a conoscenza dell'esistenza degli Zimmers, ringraziano: in migliaia e migliaia hanno scritto e-mail alla band, dicendo che la loro intraprendenza è una straordinaria fonte di ispirazione.
Per non parlare dell'esposizione mediatica: i bisnonni del rock sono stati già intervistati da giornalisti provenienti da cinquanta paesi. Mica male, per degli ex tranquilli pensionati...
Origine: Repubblica
Infatti il gruppo solo adesso ha dato alle stampe il primo prodotto discografico da loro realizzato: un singolo che è una cover di un classico dei classici degli Who, My generation. Un titolo che, cantato da un gruppo di quasi centenari, acquista una valenza decisamente ironica. Tenendo conto che il brano in questione, già all'epoca della sua uscita negli anni Sessanta, diventò subito un manifesto dell'inquietudine e della vitalità giovanili. E così, adesso, fa effetto sentire un novantenne intonare il verso "I hope I die before I get old" ("spero di morire prima di invecchiare").
Ma loro, gli Zimmers, sembrano proprio non curarsi delle ironie anagrafiche. E nel video del loro singolo - visibile, tanto per cambiare, su YouTube, dove ha già avuto 2 milioni di hits - si dedicano al bel canto con lodevole impegno, e con risultati per certi versi irresistibili. In primo piano la performance del leader, il novantenne Alf Carretta; ma anche il più anziano, il centenario Buster Martin, sfodera una notevole grinta. Il tutto, con uno scopo benefico: il gruppo infatti consegnerà i proventi delle vendite a istituzioni umanitarie.
Un progetto nato, come narrano le cronache, a inizio di quest'anno: è solo qualche mese fa che i componenti degli Zimmers, quasi tutti ospiti di case di riposo, si sono ufficialmente formati. Un esempio per tutti: quello della componente Winnie, 99 anni, che nel video appare con tanto di chitarra acustica tra le mani. L'artefice dell'operazione, invece, si chiama Tim Samuels. Che sugli Zimmers ha anche realizzato, per la Bbc, un documentario.
Una novità dirompente, in un mercato discografico perennemente a caccia di fenomeni mediatici: la registrazione del loro disco è avvenuta nientemeno che nei prestigiosi studi di Abbey Road, a Londra, con la supervisione del produttore Mike Hedges (che si occupa o si è occupato di star come gli U2 o i Cure). Il video, invece, è stato realizzato in collaborazione con Geoff Wonfor, già responsabile del vecchio progetto benefico Band Aid.
Insomma, per i quaranta personaggi coinvolti, una nuova vita: una terza (quarta) età da vivere senza tabù, all'insegna del puro divertimento. E i vecchietti "internettiani" di tutto il mondo, che proprio dalla rete sono venuti a conoscenza dell'esistenza degli Zimmers, ringraziano: in migliaia e migliaia hanno scritto e-mail alla band, dicendo che la loro intraprendenza è una straordinaria fonte di ispirazione.
Per non parlare dell'esposizione mediatica: i bisnonni del rock sono stati già intervistati da giornalisti provenienti da cinquanta paesi. Mica male, per degli ex tranquilli pensionati...
Origine: Repubblica
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