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domenica 1 luglio 2007

Liberalizzazioni: l'Italia rischia il cartellino rosso Ue per le frequenze Rfid


Pende sull'Italia una procedura europea di infrazione sulle frequenze Uhf usate per l'Rfid, una tecnologia che consente l'etichettatura elettronica delle merci. Lo scrive il Corriere delle Comunicazioni nel numero in uscita lunedì 2 luglio. Le frequenze non sono state completamente liberalizzate, come chiede la Ue, ma sono ancora a disposizione del Ministero della Difesa. La Commissione Europea aveva dato tempo all'Italia fino al 23 maggio per adeguarsi alla normativa e mettere le frequenze a disposizione dei privati. La liberalizzazione è avvenuta solo per la porzione di frequenze Uhf destinate alle applicazioni indoor. Per il resto l'Italia ha chiesto una deroga di 24 mesi che però non è stata ancora concessa. "Stiamo preparando la documentazione richiestaci dalla Ue. È solo una questione burocratica", assicura al Corriere delle Comunicazioni Francesco Troisi, Direttore generale della Pianificazione e gestione dello Spettro Radio del ministero delle Comunicazioni. Non è detto però che la deroga arrivi. In Europa, il solo caso di proroga è in Francia dove però il rinvio della liberalizzazione ha riguardato soltanto le zone limitrofe ad alcuni siti militari e non l'intero territorio.



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