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domenica 1 luglio 2007

Super-cellulare Apple: Negli Usa è il giorno dell'iPhone.

Negli Usa è il giorno dell'iPhone. L'ultimo trionfo di Steve Jobs

Alle 18 negli Usa (la mezzanotte in Italia) è iniziata la vendita del nuovo gioiello
In migliaia, anche per giorni, hanno atteso davanti ai negozi di Apple e At&t



 Negli Usa è il giorno dell'iPhone L'ultimo trionfo di Steve Jobs Ci sono voluti 5 mesi, 20 giorni e qualche ora. Ma l'iPhone, il supertelefonino multimediale della Apple, è arrivato: ha esordito sul mercato statunitense alle 18:00 di ieri, ora locale, la mezzanotte in Italia, in un clima di attesa frenetica. Saranno contenti i fan statunitensi della mela che aspettavano davanti ai negozi ormai da giorni. E sarà contento anche Steve Jobs, che è riuscito, letteralmente, a mettere in fila l'intera America. Merito di una campagna di ghost-marketing senza precedenti nella storia della telefonia.

"E' la storia, e voglio farne parte", dice Nicholas Haubrich, uno dei primi fortunati ad aver messo le mani su un iPhone. In fila come lui tanti altri: per le nove del mattino, di fronte al cubo di cristallo del negozio Apple su Fifth Avenue si era creata una fila di circa 160 persone. Anche Steve Wozniak, detto Woz, co-fondatore della Apple, ha aspettato come tutti gli altri. "E' da 30 anni che non faccio una fila così lunga - ha spiegato l'altro Steve, che indossava una maglietta con scritto "la fila comincia qui" - dall'ultimo concerto dei Rolling Stones a cui sono andato".

"Non ci sono trattamenti di favore", spiegano da Cupertino. E neanche le star sono sfuggite alle legge della fila. Il pr di Cher è stupito: "Ma Oscar e Grammy - si chiede scherzosamente - non ti garantiscono la precedenza?". E così, anche la superstar (o meglio, il suo assistente) è stata costretta ad aspettare, come tutti gli altri.

Adesso che l'iPhone è nelle mani degli acquirenti, però, si dicono tutti soddisfatti. "Non l'ho neanche provato, l'ho solo acceso - ammette fred Sagemore, da San Francisco - ma è il gadget più bello che abbia mai visto". Niente ferma i fan. Neanche il prezzo, non proprio accessibile: tra i 499 e i 599 dollari. "Mi sto giocando lo stipendio del prossimo mese - dice Jerry Taylor, 54 anni, appena uscito dallo store di New York - ma ne vale la pena. E' un Apple!"

I principali produttori di telefonini e di palmari sono preoccupati, e hanno tutti gli occhi puntati sul nuovo prodotto della casa dalla mela, che punta a entrare da big player nel mercato della telefonia: "Vogliamo vendere 10 milioni di unità entro il 2008", ha annunciato Jobs. E a alcuni analisti si spingono anche oltre prevedendo che iPhone potrebbe raggiungere quota 45 milioni in appena due anni. In Europa, però, arriverà solo alla fine del 2007.

Per Steve Jobs è l'apice. Il trionfo per cui ha lavorato da quando è rientrato, nel '97, alla Apple. Lo avevano estromesso nel 1986, perchè il consiglio d'amministrazione riteneva che la sua politica "visionaria" danneggiasse l'azienda. Dal suo rientro, però, ha mietuto un successo dopo l'altro. Proprio grazie alle sue visioni. Con l'iMac, ad esempio, il primo computer all-in-one. E con il famosissimo, vendutissimo iPod, il cui mercato ha ormai un valore di 10 miliardi di dollari. E, adesso, con l'iPhone. Che già prima di essere messo in vendita ha fatto salire del 30% il valore delle azioni Apple. Solo oggi, il giorno dell'immissione nel mercato, i titoli di Cupertino sono volati a più di 122 dollari, segnando un +1,23%. Figuriamoci dopo.


Origine: Repubblica

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