Parliamo ancora di fotovoltaico. Stavolta, però, per segnalare un articolo interessante apparso su Rinnovabili.it il 28 settembre scorso.
L'argomento affrontato è la integrazione dei pannelli solari fotovoltaici nei centri urbani italiani. Si tratta, effettivamente, di un problema non di poco conto, derivante, da un lato, dall'esplosione della domanda di pannelli fotovoltaici registrata negli ultimi mesi e dall'altro dalla particolare configurazione della gran parte dei centri urbani italiani, che vantano un patrimonio architettonico quasi unico al mondo.
Condivido l'analisi condotta nell'articolo, in relazione ai primi due punti: la realtà dei centri urbani italiani, caratterizzata da un tessuto architettonico articolato, una vera e propria "memoria storica" e la scarsa comunicazione esistente tra i vari attori che dovrebbero cooperare alla ricerca di una soluzione.
In Italia, siamo fortemente in ritardo rispetto ad altri paesi, nell'utilizzo della energia solare e, conseguentemente, siamo in ritardo anche nello sviluppo delle sue applicazioni più versatili e flessibili.
Ai fini di una crescita costante e duratura del mercato fotovoltaico, la strada da percorrere è proprio quella della integrazione architettonica. Lo stesso Conto Energia premia l'installazione di un impianto completamente integrato, rispetto ad impianti solo parzialmente integrati o non integrati affatto.
In definitiva, l'utilizzo dell'energia solare e la salvaguardia del patrimonio architettonico esistente non sono altro che le due facce della stessa medaglia, come ben esemplificato dalle soluzioni adottate in Francia, in Germania ed in Liguria e riportate nell'articolo citato.
L'argomento affrontato è la integrazione dei pannelli solari fotovoltaici nei centri urbani italiani. Si tratta, effettivamente, di un problema non di poco conto, derivante, da un lato, dall'esplosione della domanda di pannelli fotovoltaici registrata negli ultimi mesi e dall'altro dalla particolare configurazione della gran parte dei centri urbani italiani, che vantano un patrimonio architettonico quasi unico al mondo.
Condivido l'analisi condotta nell'articolo, in relazione ai primi due punti: la realtà dei centri urbani italiani, caratterizzata da un tessuto architettonico articolato, una vera e propria "memoria storica" e la scarsa comunicazione esistente tra i vari attori che dovrebbero cooperare alla ricerca di una soluzione.
In Italia, siamo fortemente in ritardo rispetto ad altri paesi, nell'utilizzo della energia solare e, conseguentemente, siamo in ritardo anche nello sviluppo delle sue applicazioni più versatili e flessibili.
Ai fini di una crescita costante e duratura del mercato fotovoltaico, la strada da percorrere è proprio quella della integrazione architettonica. Lo stesso Conto Energia premia l'installazione di un impianto completamente integrato, rispetto ad impianti solo parzialmente integrati o non integrati affatto.
In definitiva, l'utilizzo dell'energia solare e la salvaguardia del patrimonio architettonico esistente non sono altro che le due facce della stessa medaglia, come ben esemplificato dalle soluzioni adottate in Francia, in Germania ed in Liguria e riportate nell'articolo citato.
Si ringrazia per i riferimenti:
- rinnovabili.it
- grtn.it
- rinnovabili.it
- grtn.it
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