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venerdì 26 ottobre 2007

Nel cervello l'area per l'ottimismo se e' attiva, pensiamo positivo

Nature: risiede nella corteccia rostrale anteriore cingolata e nell'amigdala. Sono questi i centri che si "accendono" quando immaginiamo eventi futuri piacevoli


 Nel cervello l'area dell'ottimismo se è attiva, pensiamo positivo ROMA - Pensare positivo? Nell'uomo è una tendenza naturale. Ci immaginiamo, in generale, che il futuro sia - almeno moderatamente - roseo, con una vita lunga e felice, piena di eventi piacevoli. Inguaribili ottimisti, quindi, senza tuttavia avere basi concrete per sostenere tali aspettative. Il segreto, hanno scoperto gli scienziati, sta tutto in una piccola area cerebrale, che cela l'inesauribile fonte del "positive thinking".

Forse i pessimisti cronici non la fanno funzionare bene e forse non è neppure un caso che sia la stessa regione nervosa implicata nella depressione: ma per la prima volta sono stati svelati i centri dell'ottimismo nel cervello, che risiedono nella corteccia rostrale anteriore cingolata e nell'amigdala, aree già note per il loro ruolo prioritario nella sfera dell'emotività.

La scoperta, descritta sulla rivista Nature, si deve a un'equipe di neurologi della New York University coordinata da Elizabeth Phelps. Con una risonanza magnetica funzionale per immagini gli esperti hanno "spiato" l'attività cerebrale in un gruppo di volontari mentre erano impegnati a immaginare eventi futuri possibili, positivi, come la vittoria di un premio o negativi come la fine di una storia d'amore.

Sono i pensieri positivi, hanno scoperto gli scienziati, a scatenare l'attività della corteccia rostrale anteriore cingolata e dell'amigdala. E, ha rivelato Phelps, tanto più l'ottimismo è un tratto distintivo della persona esaminata, tanto maggiore è il grado di attività di queste aree neurali.


Origine: Repubblica

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