Steve Jobs batte Bill Gates
News di Luca Annunziata
Non sono bastati gli investimenti di Murdoch, che si è comprato MySpace per una miseria (appena 600 milioni di dollari contro i 15 miliardi di valore stimato per Facebook) e ha anche messo le mani sul Wall Street Journal. Non sono bastati neppure i numeri di Google per piazzare i suoi creatori in cima alla montagna. Certo, nessuna sconfitta è più amara di quella di Gates, relegato al settimo posto dopo l'addio allo scettro di comando di Microsoft.
A premiare Steve è stato il suo eclettismo: prima la nascita di Apple, che con Apple II lanciò l'idea del personal computer. Poi Macintosh, che introdusse l'interfaccia grafica come la si conosce oggi. Poi l'avventura Pixar, che l'ha trasformato nel principale creatore di contenuti per il colosso Disney, di cui è anche divenuto azionista di maggioranza. E infine il ritorno alla Apple, dove con iTunes, iMac e iPod ha riportato in vita l'azienda e cambiato il corso della storia della musica, del cinema, della televisione e dei gadget elettronici.
Per Brent Schlender, Jobs è l'unico capace di "coniugare in un unico dispositivo di successo i desideri degli utenti, unendo assieme chip, dischi, plastica e software, e poi promuovendo il risultato con le sue doti da istrione e il suo marchio affascinante".
Ma soprattutto, spiega Geoff Colvin sulle pagine di Fortune, Jobs è il più illustre rappresentate di una nuova generazione di grandi capi: quelli che non controllano la propria azienda con la forza bruta, ma trasformano le intelligenze dei propri collaboratori nel proprio successo. Non c'è bisogno di spaventare gli avversari con azioni muscolari o acquisizioni selvagge: basta la propria esperienza e i successi accumulati a farlo.
Luca Annunziata
fonte: http://punto-informatico.it/p.aspx?id=2127840
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