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lunedì 23 giugno 2008

ART Toscana e Regione Toscana fa il punto sulle attivita di cooperazione internazionale


Reti, percorsi e progetti sostenibili.
La cooperazione decentrata della Toscana nei programmi di sviluppo umano delle Nazioni Unite

Il sostegno alla Clinica di medicina tradizionale e naturale dell'Avana, un innovativo progetto di fitodepurazione in un villaggio albanese, l'appoggio al sistema museale di Belgrado.
Sono soltanto alcuni dei progetti illustrati nella pubblicazione "Reti, percorsi e progetti sostenibili." La cooperazione decentrata della Toscana nei programmi di sviluppo umano delle Nazioni Unite", curata dall'Ufficio delle Nazioni Unite di Firenze in collaborazione con la Regione Toscana.


Negli ultimi trent'anni, Regioni ed Enti locali hanno assunto una importanza sempre maggiore nella cooperazione allo sviluppo. Non solo perché sono riusciti a essere presenti, con iniziative e progetti in molti Paesi, ma anche e soprattutto perché hanno saputo esercitare uno stimolo
critico nei confronti delle vecchie forme di cooperazione.


La Regione Toscana, un territorio storicamente ricco di esperienze nel campo della cooperazione, ha avuto un ruolo di primo piano nella cooperazione decentrata attuata nell'ambito dei Programmi allo sviluppo umano delle Nazioni Unite.


Il volume espone una sintesi ragionata di queste attività, descrivendo i principali progetti svolti in tre Paesi: Albania, Cuba e Serbia. L'arco di tempo considerato si estende dal 2000 in poi, con una finestra sugli sviluppi più recenti di questa cooperazione, in particolare con i Programmi ART-GOLD.



L'obiettivo è quello di tracciare un bilancio, a distanza di qualche anno, delle attività svolte. Non
soltanto esponendo i risultati conseguiti nel breve periodo, che sono comunque rilevanti, ma cercando di valutare anche gli effetti più generali. Dunque la capacità di incidere nei Paesi in cui si interviene, su dinamiche di ampio respiro come lo sviluppo locale, il decentramento, la governance, l'approccio di genere e ambientale.


Nel volume sono riportate molte informazioni su progetti e iniziative che hanno apportato e continuano ad apportare benefici alle popolazioni di molti Paesi del Sud del mondo.
Risultati conseguiti con metodi che sono stati capaci di incidere sulle cause dei fenomeni, cercando di influire su problemi complessi come povertà, esclusione, violenza e le altre conseguenze di uno sviluppo ancora troppo squilibrato e diseguale.


Corredato di immagini che documentano le attività svolte, di interviste a rappresentanti di Enti Locali e della società civile della Regione Toscana e delle comunità locali dei Paesi in cui i progetti sono stati realizzati, il volume presenta le principali iniziative attuateall'interno di un partenariato tra Enti locali e soggetti del territorio toscano, Regione Toscana, Cooperazione
Italiana e Nazioni Unite.


Un'attenzione specifica è stata dedicata al programma PDHL Cuba, una delle prime iniziative che ha espresso il nuovo approccio alla cooperazione e a cui il Sistema Toscana ha aderito con forza, insieme a molte altre regioni italiane ed europee. Dei progetti descritti si è evidenziato, come valore aggiunto, la sostenibilità, e quindi la capacità di durare nel tempo ma anche di integrarsi nei programmi e nei servizi locali del Paese.


L'esperienza raccontata in questa pubblicazione mostra inoltre come il rapporto di cooperazione diretto tra comunità locali del Nord e del Sud del mondo abbia indotto cambiamenti nelle modalità di funzionamento delle realtà che vi hanno partecipato, attivando e rafforzando meccanismi di partecipazione sociale. Così è stato per la Regione Toscana con la creazione dei "Tavoli di coordinamento regionali" e dei "Tavoli di coordinamento tematico", mentre i Comitati locali sono emersi come il meccanismo organizzativo per i soggetti sociali ed economici territoriali.


Il volume contiene interventi di Luciano Carrino e Giovanni Camilleri. Si segnalano, infine, le interviste a Massimo Toschi, Assessore regionale alla cooperazione, Fabrizio Pizzanelli, dirigente Attività internazionali della Regione Toscana, e Mariela Castro, direttore del Centro nazionale di educazione sessuale a Cuba.



Claudio Martini
Presidente Giunta Regionale Toscana


Sauro Gori
Direttore
United Nations Development Programme
Ufficio di Firenze

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