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lunedì 28 luglio 2008

ITALIA: L'ISOLA FELICE CHE NON C'E'

Una notizia battuta dall’ANSA ieri riporta che due bimbi nigeriani di 2 e 4 anni sono stati buttati in mare dopo essere morti di stenti durante la traversata del Canale di Sicilia durata cinque giorni su un gommone di nove metri su cui c’erano 75 clandestini, tra cui 11 donne.

Leggendo questa notizia non si può fare a meno di pensare alla disperazione che spinge queste persone a spostarsi da un paese così lontano dall’Italia com’è la Nigeria, nelle condizioni più disumane, portando con sé bambini e feriti. Cosa sperano di trovare qui da noi? La favola del Belpaese porta purtroppo a queste tragedie: bambini morti di fame e sete e buttati in mare in pasto ai pesci.
Ma non solo.

Un’altra notizia battuta dall’ANSA l’altro ieri riporta che tre nigeriani, due donne e un uomo, stati fermati dalla polizia a Catania per sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell'immigrazione e tratta di persone perché praticavano riti voodoo per costringere giovani connazionali a prostituirsi: in particolare una diciassettenne era stata 'acquistata' in Nigeria per 11 mila euro che è stata poi liberata dalla polizia e condotta in una comunità.

Come possiamo non pensare a quante ragazze dello stesso paese vengono acquistate (sì, avete letto bene: comprate) là col miraggio di un lavoro serio e poi costrette a prostituirsi sulle nostre strade, sfruttate doppiamente: da coloro che le fanno venire qui dalla Nigeria e dai clienti che le comprano in un altro modo sulle nostre strade, ormai va di moda (da donna mi umilia usare questo termine ma sembra sia davvero così) “andare” con una nigeriana, costano poco e le trovi dovunque.

E questa è l’Italia “eldorado”, l’Italia isola felice, l’Italia miraggio di riscatto, l’Italia che permette che i bambini vengano buttati a mare e le donne vengano comprate.

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