Ancora maggiore impegno
per la liberazione degli operatori umanitari in Somalia
Roma, 31 luglio 2008. Iolanda Occhipinti, Giuliano Paganini, Abdirahman Yusuf Arale dell'Ong "Cins" e Mahamuud 'Abdi Aaden, Faaduma Suldaan 'Abdirahmaan, 'Ali Mao', Mahadey Biile dell'Ong "Acqua per la Vita" sono tuttora nelle mani dei rapitori in Somalia.
Settanta giorni di preoccupazione e trepidazione. Particolarmente per i familiari, per "Cins" e "Acqua per la Vita" impegnate per la loro liberazione, per le istituzioni italiane e internazionali che le appoggiano, per le altre Ong che operano in Somalia, per tutti coloro - ed in particolare i media - che hanno aderito all'invito al silenzio.
Un silenzio stampa che inizia a pesare e che non avrebbe più senso se non avessimo la certezza che l'azione per la loro liberazione continua incessantemente e con il necessario impegno. Le Ong italiane rinnovano la loro fiducia nelle istituzioni nazionali e internazionali che stanno affiancando "Cins" e "Acqua per la Vita" certe che, come nel passato, si possa giungere quanto prima alla liberazione degli ostaggi.
Sappiamo che il silenzio richiesto non sminuisce l'impegno delle istituzioni e la necessaria assiduità nell'esercitarlo. La vita e la liberazione degli ostaggi rimane per tutti la prima assoluta preoccupazione e abbiamo fiducia che tutto sia stato e sarà messo in atto per garantirle. Rimaniamo comunque preoccupati per il prolungarsi del sequestro, ormai dieci settimane, pur sapendo che la Somalia presenta difficoltà particolari e di difficile gestione.
L'Associazione delle Ong Italiane ringrazia le Amministrazioni locali e regionali che, pur nel rispetto del silenzio stampa, hanno voluto esprimere vicinanza ai rapiti e alle loro famiglie esponendo striscioni, lanciando appelli e altre iniziative di solidarieta. Le Ong rivolgono ora un accorato appello al Presidente del Consiglio Berlusconi e al Ministro degli Esteri Frattini perché continui con ancora più forza e incisivita l'impegno italiano e internazionale per la liberazione di Iolanda, Giuliano e tutti gli operatori somali e internazionali rapiti in Somalia.
Ufficio Stampa Associazione ONG Italiane
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