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venerdì 1 agosto 2008

Caso Englaro, Flamigni: "Viviamo dittatura della sacralità della vita"


Caso Englaro, Flamigni: "Viviamo dittatura della sacralità della vita"

"Non credo che ci sarà una normativa sul testamento biologico". Così Carlo Flamigni, ginecologo e membro del Comitato Nazionale per la Bioetica, interviene sul caso Englaro ai microfoni dell'agenzia radiofonica Econews [si prega di citare la fonte]. "Non credo perché in questo momento stiamo vivendo sotto una serie di dittature: una è quella dell'embrione, l'altra è quella della sacralità della vita, e sono dittature che è molto difficile scalfire."

 "Quante sono le probabilità", si chiede poi Flamigni, "che una persona che è stata in una situazione patologica complessa come quella della signorina Englaro possa tornare a una vita normale, o a una vita anche diversa dalla normalità ma che possa essere ritenuta esistenza? Credo che nessuna persona che si occupa di medicina e che abbia un minimo di buon senso darebbe una probabilità su un miliardo che questo si possa verificare. Basta affidare questa analisi a un esperto che non sia guidato da motivazioni ideologiche che in qualche modo falsano la verità".

 "Bisogna essere molto cauti, e non insultare un padre", conclude Flamigni sull'accertamento delle volontà di Eluana. "Beppino Englaro ha espresso tutto il dolore possibile per la scomparsa della figlia, e non si sta battendo perché muoia, ma perché il suo corpo, che ormai è disabitato da sua figlia, venga rispettato, secondo la volontà che Eluana ha espresso con lui. Si vuole dire a questo padre che ha mentito: mi sembra così cattivo e odioso che preferirei non parlarne."

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