Sanremo/Canzone Povia, Mancuso (Arcigay): "E' un colpo ai gay del nostro paese"
"Quello che dice il giornalista di Repubblica è molto chiaro: la canzone viene costruita sull'assioma del pregiudizio di questi gruppi cattolici a cui fa riferimento Povia. C'è sempre una madre iperprotettiva, c'è sempre qualcuno che irretisce i ragazzi, si diventa gay ma non lo si è, e quindi succede che una persona diventa felice diventando eterosessuale. L'assioma è omosessualità/infelicità, eterosessualità/felicità." Così Aurelio Mancuso, presidente nazionale dell'Arcigay, commenta in un'intervista a Econews le ulteriori indiscrezioni uscite su Repubblica sulla canzone "Luca era gay" di Povia.
"La canzone si prefigura come un'operazione furbissima, molto ben congegnata, che fa passare un messaggio molto semplice: ragazzi guarite perché l'unica felicità sta nell'eterosessualità. Questo è un colpo durissimo ai giovani gay di questo paese, che già hanno difficoltà nelle famiglie e nella società. Le persone non stanno male perché sono omosessuali, ma perché c'è uno stigma sociale verso l'omosessualità."
"Il punto è che questa è un'operazione commerciale," prosegue Mancuso, "ma con una grandissima eco sui media. A noi non è stata data la possibilità di rispondere ad armi pari, e intendo anche agli esperti, agli psichiatri, agli psicologi, che contestano, e giustamente, quello che si vuol far passare con questa canzone. Questa canzone dura tre o quattro minuti, ma lascia un segno. A risposta di questo segno, noi non abbiamo la possibilità di difendere la vita delle persone. A noi non interessa polemizzare con Povia, e ritengo sia improprio. A noi interessa rassicurare e far comprendere a tutta la società che l'omosessualità è una variabile naturale della sessualità e dare delle informazioni corrette."
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