Pagine

giovedì 24 settembre 2009

Mandiamo a casa i ladri del nostro tempo e non lasciamoli impuniti



Mandiamo a casa i ladri del nostro tempo e non lasciamoli impuniti


Ce ne sarebbe da dire di "cotte e di crude" per spiegare cosa possa significare il titolo che abbiamo dato a queste righe, ma crediamo che chiunque legga abbia gia' colto a volo il significato, perche' non c'e' nessuno che non abbia a che fare quotidianamente con questi ladri. Il problema e' ben conosciuto e, purtroppo, mal gestito nella maggior parte dei casi.
Facciamo un esempio molto frequente.
La Telecom invia a casa una bolletta con dei consumi che non vi tornano. Se non sono pochi euro (che spesso non ci si fa caso o passano inosservati) il primo istinto e' telefonare al gestore, che, dopo che ci avrete messo una marea di tempo per parlare con qualcuno, mai riconoscera' di avere sbagliato. E gia' qui qualcuno si perde per strada e rinuncia. I piu' tenaci o sanno come fare o ci scrivono o telefonano per chiedere un consiglio, dopodiche' parte la raccomandata A/R di messa in mora e se non si ottiene alcun risultato, sempre i piu' tenaci rispetto a quelli gia' tenaci di prima, andranno al Corecom e, proprio quelli che sono incazzati, se non ottengono nulla vanno dal giudice di pace e qui, magari, riescono finalmente ad ottenere qualcosa.... compresi eventuali rimborsi per tutta la trafila che hanno dovuto seguire e pagare.
Il problema che qui evidenziamo e' proprio quello di questa trafila, che e' tale anche solo se dobbiamo telefonare al gestore o dobbiamo inviargli una raccomandata A/R e magari tutto si sistema con un rimborso sulla prossima bolletta. E magari l'ottenimento del rimborso fa contenti: a 'sto giro il mastodonte della Telecom (o chi per esso) non mi ha fregato.
Ma perche' dobbiamo essere contenti e basta? Perche' dobbiamo perdere il nostro tempo, e i nostri soldi per colpa di questo gestore e il chiarimento del presunto loro disguido ci dovrebbe soddisfare?
Non va bene! Non e' giusto! Il fatto che accada spesso non li fa rientrare in quelli che potrebbero essere normali disguidi fra un fornitore di servizi e i propri clienti. A nostro avviso- il 'disguido sistematico' e' da annoverare in una sorta di disegno criminale a scopo estorsivo che, fidando sul fatto che spesso si tratta di piccoli importi "invisibili", viene perpetuato di continuo.
E' giusto e doveroso quindi che contro i ladri del nostro tempo, della nostra tranquillita', del nostro portafoglio, si esiga il dovuto in denaro sonante. Non domandarlo, non esigerlo, ci rende in un certo modo complici di questi crimini.
Ed e' bene ricordarlo: questi ladri del nostro tempo non sono solo tra i gestori telefonici, ma sono:
- in Comune, quando scelte amministrative sbagliate ci fanno stare intasati per ore in code automobilistiche assurde, o ci rendono complicata la mobilita' per i continui ed eterni lavori di presunto risanamento dei servizi e del territorio;
- nei vari uffici di qualunque istituzione dove, per i comodi loro e dei cosiddetti diritti dei loro dipendenti, sono gli utenti/sudditi che ne soffrono: agenzia delle entrate, poste, treni, asl e cosi' via.
Insomma, crediamo di esserci spiegati: se li lasciamo impuniti, levatasi la pulce nell'orecchio rappresentata dal singolo fastidioso cliente/utente/suddito, continueranno imperterriti. Non dobbiamo consentirglielo.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc




Nessun commento:

Posta un commento