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sabato 31 ottobre 2009

SVILUPPO SOSTENIBILE. RICERCA, SETTORE PUBBLICO E INDUSTRIA UNITI

RICERCA, SETTORE PUBBLICO E INDUSTRIA UNITI PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

A Ecomondo l'incontro di Setac Italia sull'impegno della ricerca ambientale e le sue applicazioni per la gestione del territorio.

ENEA ha presentato le prospettive di integrazione tra saperi per la verifica della sostenibilità,

dai prodotti alle tecnologie verso la Life Cicle Sustenability Analysis

Rimini, 31 ottobre 2009 – Dalla ricerca scientifica alle politiche ambientali. Ecomondo, la 13° Fiera internazionale del recupero di materie ed energia e dello sviluppo sostenibile di Rimini Fiera, nella sua giornata conclusiva ha ribadito l'importanza della reciprocità tra tutti gli attori che operano nell'ambito della sostenibilità ospitando l'incontro del SETAC Italian Branch, società professionale senza scopo di lucro che supporta lo sviluppo di principi e pratiche per la protezione, il miglioramento e la gestione della qualità ambientale sostenibile e dell'integrità dell'ecosistema fornendo occasioni di confronto per facilitare la trasposizione delle conoscenze scientifiche nei processi decisionali e nella regolamentazione a tema ambientale. È infatti un'organizzazione multidisciplinare della quale fanno parte Università ed enti di ricerca, l'industria e gli enti di gestione pubblica.

L'incontro riminese ha avuto come filo conduttore "L'impegno della ricerca ambientale e delle sue applicazioni per la gestione del territorio" offrendo un'ampia panoramica delle differenti competenze e relazioni di cui SETAC Italia favorisce l'intreccio. Sono stati infatti presentati i risultati degli studi applicati riguardanti la capacità di recupero delle comunità microbiche di ecosistemi contaminanti (i cosiddetti batteri decontaminanti) attraverso l'intervento di Anna Barra Caracciolo dell'Istituto di Ricerca sulle Acqua IRSA-CNR e le metodologie innovative per il monitoraggio e la conservazione delle specie a rischio in ambiente marino attraverso le parole di Maria Cristina Fossi dell'Università di Siena. Tra gli altri argomenti i procotolli eco tossicologici per lo studio della qualità e dell'impatto ambientale di attività petrolifere e sversamenti accidentali nell'ambiente marino (Silvano Focari dell'Università di Siena) e il ruolo dei test di genotossicità nel monitoraggio ambientale (Claudia Bolognesi dell'Istituto Nazionale Ricerca sul Cancro).

Tra ricerca e applicazione anche le prospettive di sviluppo dell'innovativo sistema di Life Cycle Assessment (LCA) presentate da Paolo Masoni del Dipartimento Ambiente, Cambiamenti Globali e Sviluppo Sostenibile dell'Enea: "LCA è nata come metodologia per valutare l'impatto ambientale complessivo dei prodotti ma ora stiamo lavorando per estendere le sue potenzialità alla valutazione dell'impatto ambientale globale delle tecnologie innovative. Per esempio per valutare se i biocombustibili sono una tecnologia sostenibile. In questo caso il raggio d'azione della ricerca diventa molto più ampio coinvolgendo contemporaneamente aspetti ambientali, economici e sociali. Nel caso dei biocombustibili andare a valutare gli effetti di una loro implementazione sul sistema energetico, agricolo ed alimentare. La tendenza è quella di arrivare ad una Life Cycle Sustenability Analysis, dalla culla alla tomba".

L'incontro riminese ha dato spazio anche alle punte avanzate della ricerca che ora fanno parte della sperimentazione ma in un futuro non troppo lontano potrebbero trovare concretezza su larga scala. È il caso delle analisi di rischio ecologico dei sedimenti contaminati per l'identificazione delle relazioni di causa-effetto mediante l'applicazione di metodologie TIE illustrate da Cristina Nasci di Thetis SpA e dell'applicazione sull'ameba sociale Dictyostelium Discoideum di studi riguardanti la biologia dei sistemi per l'ambiente con riferimento all'inquinamento da farmaci illustrati da Francesco Dondero dell'Università del Piemonte Orientale.

"L'approccio e la collaborazione tra ricercatori, enti pubblici e imprese private è fondamentale per raggiungere concretamente nuovi traguardi di sostenibilità - commenta Aldo Viareggio, presidente di SETAC Italian Branch e docente presso l'Università del Piemonte Orientale, autore a Rimini di un intervento sulla gestione ambientale delle piattaforme per l'estrazione degli idrocarburi in mare – L'attività di confronto ed interazione esalta il ruolo della ricerca a supporto del management ambientale".

Bioearth: arriva il gel mani igienizzante

La società parmense nota per la produzione e vendita di prodotti naturali, lancia sul mercato il nuovo gel mani igienizzante Bergapur.

Bioearth arricchisce la linea dei suoi cosmetici naturali grazie all’introduzione del gel mani igienizzante Bergapur, appartenente alla linea Bergaseed a base di estratti di bergamotto.
Il gel mani è utilizzabile senza acqua, con doppia funzione detergente e sanitizzante.
Venduto in un flacone da 80 ml, è realizzato secondo il disciplinare Aiab ed è privo di sostanze dannose per l’organismo.
La sua attività antimicrobica è stata ritenuta eccellente da test di laboratorio.
E’ possibile reperire maggiori informazioni sul blog ufficiale dei prodotti naturali Bioearth.


Dott.ssa Chiara Bardini – Responsabile Comunicazione Bioearth

Bioearth International s.r.l.
Strada Prinzera, 55
43045 Fornovo di Taro (PR)
Tel. +39 0525 3699 - Fax. +39 0525 3799

KEY ENERGY: 'TALIA RISPARMIERA' QUASI IL 10% DEI CONSUMI GRAZIE ALL'EFFICIENZA ENERGETICA


 

 

KEY ENERGY, L'ITALIA RISPARMIERÀ QUASI IL 10% DEI CONSUMI GRAZIE ALL'EFFICIENZA ENERGETICA

 

All'incontro organizzato del World Energy Council Marcello Capra del Mse ha ricordato l'obiettivo dell'Italia al 2016 del 9,6%, mentre l'Enea ha presentato un piano d'azione sull'edilizia pubblica secondo il quale dal migliore utilizzo delle risorse si otterranno benefici da interventi che pesano fino al 68% del totale delle possibili soluzioni

 

 

Rimini, 31 ottobre 2009 -  L'efficienza energetica è l'unica soluzione in grado di ridurre in tempi ragionevoli le emissioni inquinanti all'origine dell'effetto serra. È questo il leit motiv emerso ieri all'incontro organizzato dal World Energy Council a Key Energy, in corso di svolgimento a Rimini Fiera. Nel corso del convegno dal titolo "Dall'efficienza energetica un contributo immediato alla ripresa economica"  il segretario di WEC Italia Ugo Dionigi ha ricordato come "l'Agenzia Internazionale dell'Energia  nel suo scenario al 2050 preveda alla voce efficienza energetica una riduzione del 43% delle emissioni inquinanti". Un dato molto importante se si pensa che il ricorso alle fonti fossili tra vent'anni rimarrà - come ha ricordato Dionigi - pressoché inalterato". Un altro aspetto molto rilevante è anche quello dell'impennata della domanda mondiale di energia elettrica per gli anni a venire: "quasi tutte le organizzazioni mondiali - ha sottolineato  ancora il segretario - concordano su un aumento che si aggira sul 45%".

 

Marcello Capra, del dipartimento Energia del Ministero dello Sviluppo Economico ha evidenziato, invece, che tra gli obiettivi del Governo c'è il raggiungimento al 2016 di un obiettivo di risparmio energetico  pari al 9,6% derivante da politiche di efficienza, con un sempre maggiore potenziamento nei settori terziario e residenziale. "E il nostro Paese, fortunatamente, in questa materia si trova in una buona posizione". 

 

"Il nostro parco termoelettrico - ha rilevato ancora Carlo Manna, responsabile Ufficio Studi dell'Enea - è tra i più efficienti d'Europa, ma lo scenario per i settori non industriali non è così positivo".

Manna ha poi snocciolato una serie di dati tratti dal Piano d'azione per l'efficienza energetica al 2020, redatto dall'ente su delega del Governo, da cui emerge che si potrebbero ottenere eccellenti risultati mettendo in campo politiche di migliore impiego sui fronti utilizzi finali, generazione elettrica e stili di vita e che incidono fino al 68% del totale delle possibili soluzioni (come le rinnovabili e le tecnologie low carbon) a sostegno delle riduzioni delle emissioni.

Ma l'Enea è impegnato anche in una serie di ipotesi di intervento in materia di efficienza nel settore dell'edilizia pubblica. È stato preparato uno studio che ha riguardato il 57% del parco edilizio pubblico tra scuole e uffici pubblici. In questa ipotesi sono previsti investimenti da dedicare principalmente al miglioramento di impianti e infissi per 8,2 miliardi di euro.

"Dal lavoro - spiega Manna - emerge chiaramente che si potrebbe giungere alla riduzione del 20% dei consumi per un risparmio di 420 milioni di euro all'anno. Ma i dati attesi non riguardano solo minori costi per l'amministrazione pubblica, ma anche tutta una serie di ricadute sull'economia con la creazione di un fatturato per la produzione stimato in 20 miliardi, nuova occupazione per 150.000 persone  e un incremento del Pil dello 0,6%.

 

Anche dal lato delle imprese le cose si stanno muovendo: Confindustria è riuscita a radunare tutte le varie associazioni di categoria redigendo un piano di lavoro che prevede, potenzialmente, un risparmio energetico determinato da interventi di efficienza che porterebbero ad una contrazione tra 14,3 e 30 milioni di tonnellate equivalenti petrolio.   

"Occorre concentrarsi su quei settori - ha concluso Alessandro Clerici, coordinatore della Task Force efficienza energetica di Confindustria - che danno i maggiori ritorni con le tecnologie esistenti avendo il supporto di leggi e incentivi che non creino oneri aggiuntivi al sistema industriale".

 

INFLUENZA: TRA CONFUSINO ED IMPREPARAZIONE

 

INFLUENZA: TRA CONFUSIONE, IMPREPARAZIONE E RETICENZE.LE MORTI.

di: Raffaele Pirozzi e Giuseppe Biasco


Ad ascoltare la televisione non ci sarebbero problemi per l'influenza suina, quella che tecnicamente viene individuata con la sigla H1N1. Anche in queste ore in cui si susseguono le notizie di decessi e di ricoveri di ammalati gravi, ospitati da subito in rianimazione e spesso trattati con il coma farmacologico; la posizione di tutti gli addetti ai lavori è quella di minimizzare. Come se, così facendo fosse possibile esorcizzare, in qualche modo il problema. Quello che sorprende in questa delicata e grave vicenda, che al Cotugno di Napoli, sono morti già 5 persone, una percentuale molto alta degli 11 decessi che si sono registrati, fino ad ora in Italia. Il vice ministro Fazio, comincia ad ammettere, a denti stretti, che nel nostro paese si sta registrando il maggior numero di casi del resto di Europa. Per il nostro paese, la previsione del Ministero e di 380 casi per 100.000 abitanti. Esplodendo questi dati si può ipotizzare che l'influenza suina in Italia colpirà oltre 230.000 persone in maniera grave e di queste, molte, corrono un alto rischio di decesso. Secondo dati recenti in America per ogni cento colpiti da influenza si è registrato un decesso, il numero fornito di 4726, rappresenta un dato che giustifica l'allarme sociale lanciato in quel paese.

Se venisse confermata anche in Italia questa tendenza, saremmo costretti a misurare oltre 2.000 morti che sinceramente ci appaiono molti e che ci auguriamo di non dover registrare.

Non c'è nulla da minimizzare, ma bisogna correre ai ripari con misure adeguate.

La seconda considerazione che viene spontaneo fare, riguarda la specificazione che segue ogni decesso per l'influenza: "Coloro che sono deceduti, erano affetti da altre gravi patologie."Come dire. "Non sono morti per l'influenza, ma perché erano già ammalati gravi. Questa affermazione ipocrita è veramente una vergogna sia per quei medici che la confermano, che per quei giornalisti che la ripetono come una giaculatoria. L'influenza sarebbe una concausa, secondo queste affermazioni, siamo d'accordo, ma senza quella maledetta influenza nelle case dei 5 deceduti non si piangerebbero i propri cari scomparsi.

Due deceduti, nei giorni scorsi erano medici, affetti da gravi patologie, ma che vivevano e lavoravano tranquillamente, convivendo con la dialisi e le insufficienza respiratorie. Le loro malattie, si sono verificate mortali con l'insorgere della influenza.

Tutti coloro che sono deceduti per l'influenza suina, erano persone con problemi fisici gravi, ma che non erano in imminente pericolo di vita. L'influenza è un problema che deve essere affrontato con serietà. Anche perché bisogna rispondere alla domanda: "Perché il maggior numero dei casi mortali si sta sviluppando al sud ?" Da quello che si capisce perché nel sud, l'arretratezza dello sviluppo si misura anche con una diffusione di malattie respiratorie, cardiache e renali, che non hanno avuto adeguata prevenzione negli anni passati. Purtroppo, la medicina è ancora un privilegio di pochi a discapito della enorme spesa sostenuta. Infine la valutazione che deve essere fatta è quella della impreparazione ad affrontare la pandemia in atto. Si prevede il picco del contagio, secondo le stime del Governo, tra la metà e la fine di Novembre prossimo, sta arrivando il vaccino per le categorie a rischio, ma solo ora si sa che questo vaccino ha bisogno di venti giorni per fare effetto, dopo essere stato somministrato. Si corre il rischio che il vaccino faccia effetto quando la influenza sarà già diffusa.

Il problema è serio, non va trattato negandolo, anche se sembra che la cultura di questi ultimi mesi sia quello di sorridere perché va tutto bene. La crisi economica non c'è mai stata, l'influenza non ci colpirà e se qualcuno per caso se la prende e colpa sua.

Sarebbe il caso di assumere, invece, seri provvedimenti di profilassi collettiva, cercando di prevenire e non di subire, come inevitabile, una epidemia che si continua a negare. Le bugie, vale la pena ricordarlo hanno le gambe corte.

 
 
Raffaele Pirozzi direttore giornaleonline"www.notiziesindacali.com"

venerdì 30 ottobre 2009

ECODOM: AUMENTA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RAEE


Ecomondo 2009

 

CONFRONTO ITALIA-FRANCIA:

CARATTERISTICHE DEI PIU' IMPORTANTI SISTEMI COLLETTIVI DEI DUE PAESI

 

Saronno, 30 ottobre 2009 – In occasione di Ecomondo, la Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile, che si terrà a Rimini dal 28 al 31 ottobre 2009, Ecodom si confronta con il principale Sistema Collettivo francese, Eco-systèmes, per approfondire le modalità di raccolta e riciclo dei rifiuti elettrici ed elettronici e gli interventi necessari per migliorare l'intero processo di gestione.

 

Eco-systèmes, il più importante Sistema Collettivo francese, è stato costituito nel 2005 ed è formato da 35 produttori (Indesit, Bosch-Siemens, Whirpool …) e grandi distributori (Carrefour, Auchan, Darty …) di elettrodomestici. Nel 2009 circa 2.300 aziende hanno aderito al Consorzio. Eco-systèmes gestisce tutte le tipologie di RAEE (elettrodomestici, telefoni cellulari, computer, televisori…), ad eccezione delle sorgenti luminose che necessitano un trattamento specifico.

 

Ecodom, il più importante Sistema Collettivo italiano, costituito nel 2004 e formato da 36 produttori di elettrodomestici, gestisce il 40% in termini di peso di tutti i rifiuti elettrici ed elettronici raccolti in Italia, con una quota di mercato del 65% nel settore dei "grandi bianchi". Ecodom, a differenza di Eco-systèmes, si occupa solo del trattamento dei rifiuti degli elettrodomestici, come le lavatrici, le lavastoviglie, i frigoriferi, i forni, le cappe e gli scalda-acqua.

 

OBIETTIVI 2009 DEI CONSORZI

Eco-systèmes prevede di raccogliere circa 273.000 tonnellate di RAEE entro la fine del 2009. La sua quota di mercato è pari al 73,5% con una raccolta di 5,7 kg per abitante. Il 7% della raccolta è costituito da elettrodomestici molto vecchi o mal funzionanti, donati dai consumatori ad un'associazione di beneficienza. Questi elettrodomestici, dopo essere stati riparati, vengono venduti ad un prezzo inferiore a persone con difficoltà economiche.

 

Ecodom chiuderà il 2009 con 75.000 tonnellate di RAEE riciclati, più che raddoppiando i risultati del 2008 (30.000 tonnellate). La raccolta annua pro-capite totale del nuovo Sistema RAEE in Italia è di oltre 3kg, ormai vicina all'obiettivo di 4kg stabilito dalla normativa italiana.    

 

CARATTERISTICHE DELLA FILIERA DEI RAEE

Eco-systèmes è uno dei 4 Sistemi Collettivi presenti in Francia: di questi, 3 sono multi-categoria, ovvero operativi su tutte le tipologie di RAEE, e uno è invece dedicato soltanto alle sorgenti luminose. Eco-systèmes gestisce 7.482 centri di raccolta, su un totale di 9.155 esistenti in Francia.

In Italia ci sono 15 Sistemi Collettivi, diversi tra loro per dimensione e tipologia di RAEE trattati. Ecodom gestisce oltre 2.124 isole ecologiche del raggruppamento R1 su 2.839 esistenti in Italia e 1.778 isole ecologiche per il raggruppamento R2 su un totale di 2.691.

 

 

DECRETO "UNO CONTRO UNO"

In Francia, da novembre 2006, è stato applicato il ritiro "uno contro uno": quando il consumatore acquista un nuovo elettrodomestico, il distributore ha l'obbligo di ritirare gratuitamente l'apparecchiatura non più funzionante e di trasportarla nelle isole ecologiche comunali. Questo è stato possibile perché, unici in Europa, fin dall'inizio i negozianti francesi hanno giocato un ruolo fondamentale nella definizione della filiera dei RAEE.

 

L'Italia sta ancora aspettando l'emanazione del decreto che renderà obbligatorio il ritiro "uno contro uno". In attesa della sua pubblicazione, che dovrebbe avvenire verso la fine dell'anno, i cittadini devono portare personalmente il proprio elettrodomestico all'isola ecologica del proprio paese di residenza. Il ritiro "uno contro uno" contribuirà ad aumentare in maniera significativa la raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici, garantendo così un maggiore riciclo di materie prime e una minore dispersione di sostanze nocive in atmosfera.

 

ORGANISMI DI CONTROLLO

Esiste in Francia una Commissione d'Intesa, formata dai rappresentanti di tutti i soggetti presenti nella filiera dei RAEE – produttori, distributori, enti comunali, associazioni di consumatori – che controlla l'operato dei Sistemi Collettivi dando indicazioni al Ministero dell'Ambiente sul loro comportamento.

 

In Italia invece non esistono regole chiare e ben definite sulle caratteristiche che deve avere un Sistema Collettivo. Non è stato ancora nominato il nuovo Comitato di Vigilanza e non esiste un sistema di controlli sul rispetto delle regole da parte degli attori della filiera.

 

DALLA CULLA ALLA CULLA. M. BRAUNGART A ECOMONDO

 

DALLA CULLA ALLA CULLA

 

A Ecomondo Michael Braungart spiega la terza via

per la salvaguardia dell'ambiente

 

 

 

 

Rimini, 30 ottobre 2009 - Ad Ecomondo (a Rimini Fiera fino a domani) non ha tradito le attese Michael Braungart, coautore (con William McDonough) del libro 'Dalla culla alla culla'. L'autore è il punto di riferimento della scuola di pensiero che in tema ambientale propone la parola d'ordine della 'ecoefficacia' contrapposta al dualismo 'crescita vs. salvaguardia degli equilibri ambientali'.

Una nuova frontiera dell'ambientalismo, dunque, che ipotizza la progettazione di filiere in grado di reinserire i materiali in successivi cicli produttivi, il passaggio dalla vendita di prodotti alla vendita di servizi. Un'elaborazione teorica accompagnata da esempi concreti.

 

"Adottare comportamenti che riducano i rifiuti o le emissioni - ha detto Braungart - significa accettare soltanto di fare meno male al pianeta. Avanti di questo passo andremo dalla culla alla tomba. La filosofia 'dalla culla alla culla' prevede invece che gli oggetti di cui ci circondiamo non muoiano come rifiuto, ma vengano reinseriti nel ciclo biologico, trasformandosi in 'nutrienti' per altri oggetti. Solo così il mondo potrà passare da una filosofia 'cradle to grave' (dalla culla alla bara) ad una 'cradle to cradle' (dalla culla alla culla). Dobbiamo passare dal concetto di ecoefficienza a quello di ecoefficacia".

 

"Per arrivare a ciò - ha continuato - è fondamentale fissare degli obiettivi e generare una nuova attività di produzione, differenziandola da quella attuale in modo visibile, passando da un metabolismo tecnico ad un metabolismo biologico della materia. Questo è un moto della persona, non possiamo aspettare che queste cose avvengano per legge, quindi dobbiamo generare una nuova cultura". A detta di Braungart, uesta filosofia non ha solo un fondamento etico, ma anche economico. "Le imprese che nel mondo ragionano in questo modo stanno moltiplicando gli affari. Se, ad esempio, si continuerà a pianificare la costruzione di termovalorizzatori, si programmerà la produzione di altri rifiuti affinché possano lavorare. Allo stesso modo, se ricicliamo materia costruita con agenti inquinanti, moltiplichiamo l'inquinamento. Io propongo una visione diversa: l'uomo non deve attenuare comportamenti negativi inquinando di meno, ma deve agire tendendo a non inquinare per nulla".

 

ECOMONDO 2009: programma 31/10/09

RIMINI FIERA CAPITALE DEL RECUPERO E DELL'ENERGIA.

GIORNATA DI CHIUSURA PER  ECOMONDO, KEY ENERGY, e COOPERAMBIENTE.

GLI APPUNTAMENTI DI DOMANI, SABATO 31 OTTOBRE

Il programma integrale è disponibile su www.ecomondo.it

 

 

Rimini Fiera ospita la 13ª edizione di ECOMONDO, la fiera internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile, la 5ª di RI3, rassegna della Rigenerazione, Ricarica e Riuso dei Supporti di Stampa, Hardware e Prodotti per Informatica e Telematica, la 3ª di KEY ENERGY, la manifestazione internazionale per l'Energia e la Mobilità Sostenibile, il Clima e le Risorse per un Nuovo Sviluppo e la 2ª di COOPERAMBIENTE, fiera dell'offerta cooperativa di energia e servizi per l'ambiente, in collaborazione con LegaCoop.

 

le tematiche ambientali emergenti

 

H.  10.00-13.00 Sala Ravezzi 2 Hall Sud

Decennio Unesco 2005-2014 per l'educazione alla sostenibilità.. Incontro nazionale delle Agende 21 locali e dei sistemi INFEA

Partecipano all'incontro Amministratori locali e regionali, coordinatori e operatori delle reti di Agenda 21 locale e dei Centri per l'educazione all'ambiente e alla sostenibilità, il Presidente del comitato scientifico per il DESS Unesco Italia Gianni Mattioli.

 

 

 

CITTÀ SOSTENIBILE: percorso espositivo di progetti e soluzioni volti a identificare una serie di metodologie che permettano di pianificare, progettare e realizzare interventi ed opere basati sulla tutela del paesaggio, il risparmio energetico e lo sviluppo consapevole. In collaborazione con la rivista "Progettare il mondo che cambia".

 

 

H. 10.00 – 11.30 Arena Città Sostenibile Pad B5

La Città va a scuola: l'educazione e la formazione attraverso programmi, iniziative e sperimentazioni a tutto campo

Esoh Elamè, Università Ca' Foscari di Venezia

Stefania Ricciardi - Direzione per la Comunicazione e l'Educazione Alimentare del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali

Rappresentante Agenda 21

 

i caffè scienza di ecomondo

In collaborazione con ReMedia, consorzio per la gestione ecosostenibile dei Raee

H.  11.00-12.30 Caffè Scienza - Cupola Hall Sud

Presentazione del volume "Energia per l'Astronave Terra" di Nicola Armaroli e Vincenzo Balzani edito da Zanichelli

Vincenzo Balzani – Università di Bologna

 

                                                                                 

KEY ENERGY: CONVEGNI & SEMINARI 2009

 

H.  9:30-13.00 Sala Neri 1 Hall Sud

Copenhagen e oltre. Le risposte del mondo alla sfida del clima

Stefania Prestigiacomo Ministro dell'Ambiente, invitata

Carlo Corazza, Direttore - Rappresentanza a Milano della Commissione europea

Catia Bastioli, Presidente Kyoto Club

Flavio Morini, Presidente Commissione Ambiente ANCI

Mr. Sun, Consigliere per gli Affari Scientifici della Repubblica Popolare Cinese in Italia, invitato

Stephen Lowe, Primo Segretario - Ambasciata del Regno Unito in Italia

Jean Preston, Consigliere per gli Affari Ambientali, Scientifici e Tecnologici dell'Ambasciata degli Stati Uniti d'America

Leonardo Massai, T.M.C. Asser Instituut, L'Aia

Arif Shahid Khan, Ambasciatore dell'India in Italia.

 

Crisi economica: a rischio i sistemi di raccolta e recupero rifiuti

La crisi dei mercati di sbocco dei materiali riciclati sta portando il settore in uno stato di empasse. Senza rapidi interventi la differenziata rischia di restare parcheggiata nei piazzali o, peggio, di non trovare sbocco.

 

Crisi economica:

a rischio i sistemi di raccolta e recupero rifiuti

 
 

Roma, 30/10/2009 – "Se non saranno messi in atto rapidi e concreti interventi correttivi, gli effetti dell'attuale crisi economica rischiano di far inceppare il ciclo di raccolta e recupero rifiuti".

L'allarme emerge dallo studio annuale "L'Italia del Recupero", giunta alla decima edizione, presentato oggi a Rimini nel corso della Fiera Ecomondo da FISE Unire (l'Associazione di Confindustria che rappresenta le aziende del recupero rifiuti).

 

L'attuale congiuntura economica, spiega l'analisi, ha provocato un crollo nelle quotazioni delle materie prime, causando pesanti ricadute anche sui mercati dei materiali riciclati.

Nonostante la costante crescita degli ultimi anni, l'industria del recupero rischia di entrare in una fase di stallo a causa all'insufficienza dei mercati di sbocco e a strozzature prolungate della domanda di materiali: a cascata, la raccolta differenziata rischia di rimanere "parcheggiata" sui piazzali degli impianti o, paradossalmente, di non trovare sbocco, compromettendo anche lo sviluppo delle raccolte differenziate, in particolare nel Sud del Paese.

 

Per alcuni settori del recupero (carta), gli attuali tassi di riciclo e di raccolta sono stati mantenuti solo grazie all'incremento delle esportazioni (dirette soprattutto nel Far East), che dovrebbero, alla luce dell'attuale situazione, continuare a crescere nel medio-lungo periodo. In questo contesto - in cui la qualità della raccolta, il ruolo delle piattaforme e le esportazioni divengono sempre più centrali - risulta indispensabile un'adeguata valorizzazione del ruolo dei recuperatori, in linea con le disposizioni normative. "E' necessario", evidenzia Corrado Scapino, Presidente di Unire, "quindi un coinvolgimento della rappresentanza dei recuperatori negli accordi che regolano anche le fasi di trattamento dei rifiuti da raccolte differenziate e quindi anche nell'Accordo ANCI-CONAI, in quanto in alcune parti dello stesso si disciplinano attività e responsabilità dei recuperatori, non tenendo conto delle oggettive esigenze e innestando conflitti o mancate attuazioni degli accordi in fase operativa".

 

 "Una raccolta differenziata di qualità", prosegue Scapino, "rappresenta il presupposto, e non l'obiettivo principe, di una migliore gestione dei rifiuti, che va rifocalizzata innanzitutto sul 'risultato', ovvero sulla possibilità di produrre materiali recuperati con sempre maggiore qualità e sulla capacità di questi di essere riassorbiti anche in nuovi cicli produttivi".

 

Per non compromettere i tassi di raccolta raggiunti e gli obiettivi fissati dal Legislatore è oggi necessario accrescere la capacità di riutilizzo di alcuni materiali da parte dell'industria nazionale, e rafforzare sia la domanda di materiali riciclati che di beni e manufatti da questi ottenuti, anche mediante interventi quali il "green public procurement" (acquisti "verdi" da parte delle Pubbliche Amministrazioni), ad oggi limitato a poche esperienze; è altrettanto urgente individuare e promuovere nuovi sbocchi attraverso un'adeguata incentivazione della ricerca di nuove applicazioni in processi produttivi manifatturieri e nei "green products".

 

Non ultimo, resta irrisolta l'annosa problematica del rapporto pubblico-privato, in particolare nell'applicazione delle disposizioni sulla limitazione della privativa comunale, che dovrebbe interessare i rifiuti domestici e delle piccole attività (commerciali e artigianali) e che invece spesso, per esigenze diverse da quelle ambientali, si estende in modo coercitivo anche ai rifiuti prodotti da attività economiche.

 

Queste le principali evidenze (in cifre) emerse dal Rapporto per i singoli settori:

 

Carta

Nel 2008 la raccolta differenziata della carta e cartone da suolo pubblico ha raggiunto 2,9 mil. di ton, mentre quella da superfici private da uffici, commercio e industria ha toccato quota 1,9 mil. di ton. A fronte di un fabbisogno nazionale di 5,3 mil. di tonnellate di macero, oltre 1,5 mil. di ton. di macero sono state esportate all'estero. La crisi si è abbattuta anche sui prezzi del macero, causando un crollo delle quotazioni, in costante crescita invece negli anni precedenti.

Vetro

In Italia nel 2008 sono state riciclate complessivamente 1,83 mil. di ton. di vetro di cui 1,39 mil. di tonnellate costituite da imballaggi. A livello europeo, questo settore è rimasto schiacciato tra domanda e prezzi calanti del prodotto finito e costi crescenti, causati dall'accumulo di materiali presso gli impianti di produzione delle materie prime secondarie.

Plastica

Lo scorso anno sono stati prodotti 3,44 mil. di ton. di manufatti in materie plastiche di cui 2,2 mil.di ton. di imballaggi e 1,2 mil. di ton. di prodotti per costruzioni, auto, elettrici, oggettistica, agricoltura e altre destinazioni. Rispetto al totale dei manufatti in plastica prodotti, sono stati avviati a riciclo meccanico 746 mila ton., a recupero 784 mila ton. e 1,91 mil. di tonnellate a recupero energetico. Dal secondo semestre, il comparto ha dovuto affrontare una congiuntura negativa anche in relazione alla forte caduta del prezzo delle principali materie plastiche vergini.

Acciaio

La contrazione della domanda globale ha causato una riduzione della produzione mondiale di acciaio di circa l'1,9% rispetto al 2007, ed ha arrestato il trend di continua crescita che ormai durava da dieci anni. I quantitativi raccolti di imballaggi in acciaio sono diminuiti di 15.000 ton. La quantità effettiva di imballaggi in acciaio (domestici ed industriali) avviati a riciclo dal CNA nel 2008 è pari a 373.840 ton. Tale risultato se in valore assoluto è inferiore al totale avviato a riciclo nel 2007 del 4,5%, come percentuale sull'immesso al consumo corrisponde ad un tasso di riciclo del 69,6%.

Alluminio

A fine 2008 la quota di recupero di imballaggi di alluminio si stima essere del 63,6% dell'immesso sul mercato. Grazie al riciclo di 38.500 tonnellate di imballaggi in alluminio sono state evitate emissioni serra per 390.000 ton. di CO2, e risparmiata energia pari a 142.000 tep (tonnellate equivalenti petrolio). Oggi il nostro Paese detiene la leadership nel recupero in Europa, insieme alla Germania.

Legno

Gli operatori del settore hanno recuperato 1.680.341 ton. di rifiuti legnosi complessivi (imballaggi e altri rifiuti legnosi), con una contrazione di quantitativi avviati a riciclo pari al 7% rispetto al 2007.

Soddisfacente, comunque, è la percentuale di imballaggi in legno avviati al recupero, pari al 56%.

Gomma

In Italia sono state prodotte 410mila ton. di pneumatici fuori uso. La quota di recupero energetico risulta in preoccupante calo (circa il 20%), spiegabile con la contrazione del settore cementizio ed energetico. La quota di export cresce in maniera esponenziale (al 10% nel 2008 contro il 2,5% registrato nel 2007), indice di una "fuga di materiali" verso l'estero. Il recupero di materia prima continua a far registrare un trend in lieve ma costante crescita tanto da rappresentare il fattore trainante del settore del recupero.
Batterie La raccolta COBAT si è attestata a 161.170 ton., dalle quali è stato possibile produrre piombo e leghe di piombo per un totale di 119.332 ton.. Del piombo ottenuto, circa il 70% è stato impiegato per produzione di nuove batterie, mentre il 30% è stato destinato ad usi diversi in vari settori industriali.
Veicoli fuori uso Nel 2008, il numero di veicoli avviati a demolizione è stato complessivamente pari a circa 1,3 mil.. Il riciclaggio ha registrato un leggero aumento fra il 2006 e il 2007, mentre fra il 2007 e il 2008, la performance risulta notevolmente migliorata. La media della percentuale in peso del veicolo, che viene separata per l'invio dei materiali a successivo riciclaggio, pari all'1,36% nel 2006, si attesta al 1,74% nel 2007, fino ad arrivare al 4,63% nel 2008. A questa va aggiunta una percentuale pari allo 0,66 di liquidi drenati per un totale del 5,3%, sul peso dei veicoli trattati, avviato a riciclo.

Rifiuti elettrici ed elettronici

Nell'anno di avvio del nuovo sistema di gestione, la raccolta ha toccato quota 65.000 ton. Il totale di RAEE recuperati è composto per il 36% da apparecchiature refrigeranti, per il 27% da Tv e monitor, per il 20% dai grandi bianchi e per il 15% da apparecchi illuminanti).
Abiti usati 4 chili pro capite è  quanto ogni individuo dismette ogni anno in abiti usati ed accessori (scarpe o tessili usati) nelle abitazioni domestiche. Proiettando il dato in ambito nazionale, vengono dismesse circa 240.000 ton. di abiti usati ed accessori, che corrispondono, in volume pari a 16.000 tir (più di 40 camion al giorno per tutto l'anno). Nel 2007 sono state raccolte circa 73.000 ton. della "frazione tessile". La raccolta differenziata degli abiti è praticamente raddoppiata negli ultimi 8 anni, passando dallo 0,11% del 2001 allo 0,22% del 2007 sul totale della produzione di rifiuti urbani.
Rifiuti inerti I dati ufficiali relativi al riciclaggio dei rifiuti inerti indicano che il quantitativo di rifiuti da costruzione e demolizione prodotti in Italia è pari a circa 52 mil. di ton; meno del 10% di questi quantitativi viene avviato a recupero.

RAEE: PER IL 2009 PREVISTI DATI DA RECORD


RAEE: PER IL 2009 PREVISTI DATI DA RECORD
RACCOLTA TRIPLICATA, SI PUNTA A QUOTA 182.000 TONNELLATE


In occasione del Forum RAEE a Ecomondo, il Centro di Coordinamento ha presentato i dati sulla raccolta del 2009, il sistema cresce a ritmi da record, 60 aziende accreditate.


A margine del FORUM RAEE, che si sta svolgendo alla 13° fiera Ecomondo a Rimini, il presidente del Centro di Coordinamento, Giorgio Arienti, ha presentato gli ultimi dati relativi alla raccolta dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.

Arienti: raccolta boom nel 2009

Secondo le ultime stime la previsione per l’anno corrente si aggira intorno a 182.000 tonnellate di RAEE ritirati presso i Centri di Raccolta distribuiti su tutto il territorio italiano.

Un risultato importante” sottolinea il Presidente del CdC RAEE, Giorgio Arienti, “che evidenzia come il sistema, dopo un anno di rodaggio, sia ormai maturo e sta entrando in una fase di crescita impetuosa, testimoniata dal fatto che negli ultimi mesi il numero dei RAEE raccolti è addirittura triplicato”.

Il Nord traina il sistema

I dati del settembre 2009 indicano come nel nostro Paese sussista ancora una certa disomogeneità territoriale.
Il primato della raccolta spetta al Nord Ovest con 45.331 tonnellate raccolte, a seguire il Nord Est con 41.298 tonnellate, terzo il Centro Italia con 25.552 tonnellate di, fanalino di coda invece sono il Sud Italia e le Isole, rispettivamente con 15.286 tonnellate di RAEE raccolte e 8.902 tonnellate.
Le richieste di ritiro arrivate al Contact Center del Centro di Coordinamento sono passate dalle circa 4.000 di fine settembre 2008 alle 8.000 a fine settembre di quest’anno.

Lombardia in testa, seconda l’Emilia Romagna, chiude la Valle D’Aosta

In testa alla classifica troviamo tre regioni del Nord Italia: alla Lombardia il gradino più alto con 27.596 tonnellate raccolte, seconda l’Emilia Romagna con 16.726 tonnellate, infine Il Veneto che ha raccolto 15.506 tonnellate di RAEE superando così il Piemonte che si attesta a quota 14.658.
Le regioni in coda sono la Valle D’Aosta con 305 tonnellate di RAEE raccolte, il Molise con 330 tonnellate di RAEE e la Basilicata con 499 tonnellate raccolte.

Per quanto riguarda la media pro-capite sul totale della popolazione la classifica è guidata dal Trentino Alto Adige con 4,53 chilogrammi per abitante, seguito dall’Umbria con 4,50 kg e dal Friuli Venezia Giulia con 3,76 kg.
Un dato importante che evidenzia come, in alcune regioni italiane, il dato di raccolta per abitante sfiori la media europea, che, lo ricordiamo, è pari a circa 6kg pro-capite.
Il terzetto di coda è composto dalla Basilicata con 0,84 kg per abitante (terzultima), dalla Puglia (penultima) con 0,78 e dalla Sicilia (ultima), con 0,53.

Concluso l’iter per l’accreditamento delle aziende

Questi risultati sono stati resi possibili anche dall’accordo sulla qualità di trattamento che il Centro di Coordinamento RAEE ha siglato con le principali aziende che trattano i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.
Dopo sette mesi di attività, iniziata il 1° Marzo del 2009, si è concluso a Settembre l’audit che permetterà alle aziende di accreditarsi all’interno del sistema coordinato dal CdC RAEE.
La procedura di accreditamento ha visto la realizzazione di audit condotti da 9 dei più importanti enti di certificazione presenti in Italia con il supporto di una check list cui sono state sottoposte tutte le aziende intenzionate a trattare i RAEE gestiti dai Sistemi Collettivi.

Accreditate 60 aziende per 132 processi di trattamento

In totale sono state accreditate 60 aziende per circa 132 processi di trattamento, suddivisi in base ai 5 raggruppamenti di RAEE, che saranno svolti in impianti distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Le aziende accreditate sono state segnalate sul sito del CdC RAEE www.cdcraee.it e saranno le uniche a cui i Sistemi Collettivi potranno affidarsi per il trattamento dei RAEE raccolti presso le isole ecologiche.
Il CdC predisporrà un piano di controlli ispettivi presso le aziende per verificare il mantenimento degli standard operativi.

In aumento i Premi di efficienza per il 2009

Nel 2009 è previsto un aumento molto importante dei Premi di Efficienza versati dal Centro di Coordinamento RAEE – per conto dei Sistemi Collettivi - ai Comuni e alle aziende che gestiscono la raccolta presso i cittadini.

Se nel corso del 2008 erano stati erogati circa 1,05 milioni di euro in Premi di Efficienza, nel 2009 si stima di raggiungere quota 4 milioni per i Premi, ovvero una quota quadrupla rispetto allo scorso anno.

I Premi di Efficienza vengono erogati per premiare le realtà più virtuose, quelle cioè in cui la raccolta dei RAEE è svolta con un adeguato numero di centri di raccolta in rapporto alla popolazione residente. I Premi di Efficienza variano tra i 25 e i 50 euro a tonnellata in base alla densità di popolazione dell’area e al bacino di popolazione servito.

Corrispettivo 2008, in via di conclusione l’erogazione

Nel corso del 2009 dovrebbe concludersi l’erogazione del Corrispettivo, uno strumento previsto dall’Accordo tra il Centro di Coordinamento RAEE e l’ANCI, che ha sancito il definitivo passaggio di responsabilità nella gestione dei RAEE dai Comuni al CdC RAEE.

Il Corrispettivo, il cui ammontare per il 2008 è stato pari a 17 milioni di euro, è stato versato a tutti i Comuni che prima dell’Accordo hanno gestito in proprio i RAEE ed ha lo scopo di compensare gli oneri relativi al trattamento e allo smaltimento dei Rifiuti (pari a 300 euro a tonnellata, 320 euro per le isole minori).

Proprio per questo il Corrispettivo non è più previsto poiché ora sono i Sistemi Collettivi ad occuparsi direttamente di queste fasi della gestione (mentre ai Comuni rimane il compito di organizzare la raccolta presso i cittadini e l’allestimento dei Centri di Raccolta).

Rimini, 29 ottobre 2009

Ufficio Stampa RAEE c/o Extra Comunicazione
tel 06.45427860 ufficiostampa@extracomunicazione.it
Sciuscià Di Domenico 346.4182411 – Alessandro Faia 346.4182567

Il prezzo dei Regali di natale 2010.

Ogni anno ci ritroviamo di fronte al problema dei regali di natale da fare e al loro costo. Il fatto rilevante è che i prezzi aumentano ogni anno anche perché aumenta la tecnologia che sfruttiamo per fare i regali. Non ci si accontenta più infatti di semplici regali, vuoi perché sembrano banali, vuoi perché ormai abbiamo tutto e quindi dobbiamo cambiare tipologia di regalo per evitare di fare regali doppi e poco graditi.
Questo diventa un grosso problema soprattutto quando abbiamo molte persone a cui fare dei regali. L'ideale sarebbe il ritorno a regali di natale utili, oggetti che possano cosi essere utilizzati tutti i giorni e che rientrino nella nostra vita quotidiana. Con un regalo di natale di questo genere possiamo cosi accontentare praticamente tutti quanti e anche risparmiare notevolmente sulla spesa destinata ai regali.
Inoltre le idee regalo per natale diventano cosi tantissime. Possiamo davvero trovare qualcosa per tutti, dai parenti agli amici, dai conoscenti ai colleghi. Nessuno resterà escluso e tutti alla fine potranno ritenersi soddisfatti. Noi stessi saremo soddisfatti del fatto che il nostro regalo non farà la fine di molti altri che vengono riposti a prendere polvere e dimenticati, nel migliore dei casi, oppure che vengono riciclati l'anno seguente e regalati di nuovo a qualcuno di diverso.

Le idee regalo per natale che possiamo sfruttare in questo modo sono veramente tantissime, passiamo dal grembiule per la mamma, al porta foto per la migliore amica, alle stampe su tela per le persone importanti come i nonni. Ma anche a qualcosa di più frivolo come un cuscino per un amico, magari da tenere in macchina, o a dei tappetini per il mouse da regalare ai colleghi.
In aggiunta quest'anno possiamo pensare di personalizzare tutti questi oggetti approfittando della possibilità che ci concede la stampa digitale. Grazie a questa tecnica infatti possiamo pensare di personalizzare ogni regalo di natale con una foto scattata da noi. In questo modo potremo ottenere diversi risultati.
Avremo fatto un regalo utile, personalizzato, unico e originale e avremo anche speso poco. La caratteristica di base infatti di questa tecnica è l'economicità che ci permette di risolvere senza fatica e senza tanta spesa il problema dei regali di natale troppo numerosi.

Quindi quest'anno non dovremo impazzire a fare i conti per riuscire ad accontentare tutti quanti. Ci basterò sfogliare il catalogo delle idee regalo di natale personalizzabili. Sicuramente troveremo il regalo di natale adatto ad ognuna delle persone che abbiamo in lista. Non spenderemo moltissimo e potremo anche risparmiare tempo perché potremo scegliere tutto da un unico punto di riferimento, senza passare da tanti negozi. La personalizzazione di ogni articolo da regalo verrà fatta da persone esperte e professioniste garantendoci cosi un ottimo risultato che non potrà non soddisfarci pienamente.

Lo Staff di FotoRegali.com

Tonergo.it sceglie AgfaPhoto per le cartucce compatibili

TonerGO.it - il negozio specializzato nella vendita di consumabili per stampanti - amplia il proprio catalogo introducendo la gamma completa di cartucce inkjet compatibili a marchio AGFAPHOTO. Alcune recenti statistiche indicano che il mercato dei consumabili in Italia vale 964 milioni di euro ed è in continua crescita. Su 10 consumatori di cartucce 5 acquistano solo originali, 2 sono disposti ad acquistare un prodotto compatibile di marca conosciuta e 3 sono disposti ad acquistare un prodotto compatibile di qualità (sulla fiducia del venditore).

Per questi motivi, e principalemnte per la loro qualità, TonerGO ha scelto di commercializzare le cartucce inkjet compatibili della serire HP, Epson, Canon, Brother e Lexmark prodotte da AGFAPHOTO. "Si tratta di cartucce certificate ISO 9001/14001 e prodotte con rigidi criteri qualitativi, la bontà di questi prodotti è una garanzia per i nostri clienti", afferma Anna Maria Libone CEO di TonerGO. Ogni cartuccia, prima di lasciare la fabbrica, viene sottoposta ad un test di qualità e verificata da LGA (certificazione di qualità e di idoneità).

Le confezioni in blister sono prodotte da R-PET e contengono l'80% di plastica riciclata, la maggior parte delle cartucce AGFAPHOTO contiene una quantità di inchiostro superiore all'originale per una maggiore resa in termini di pagine stampate.

Halloween: streghe, zombie, fantasmi, vampiri e.criminali informatici

Halloween: streghe, zombie, fantasmi, vampiri e…criminali informatici

I criminali informatici sono soliti approfittare delle festività e delle ricorrenze per attirare l’attenzione di utenti ignari e farli cadere vittime di trappole online. I ricercatori dei McAfee Labs hanno pubblicato all’interno del loro blog alcuni esempi sulle principali minacce che i criminali informatici stanno facendo circolare in occasione di Halloween.

In particolare, David Marcus, Security Research e Communication Manager di McAfee Labs, mostra all’interno del McAfee Labs Blog alcuni esempi di proposte collegate alla festa più spaventosa dell’anno: http://www.avertlabs.com/research/blog/index.php/2009/10/29/trick-or-treat-with-spam-and-malicious-screensavers/

Holiday Scam Products

I criminali informatici giocano a “Dolcetto o scherzetto” nascondendo minacce o promozioni fasulle collegate all’acquisto di medicinali, al download di screensaver sul tema di Halloween all’interno di messaggi promozionali fasulli che riportano alcune delle seguenti diciture a cui bisogna prestare particolare attenzione:

 Malicious Halloween Screensavers·         Annual Halloween Sale

·         Approved meds available without recipe!

·         A HORRIFYING HALLOWEEN SALE!

·         ONLY TILL 31OCTOBER:  HALLOWEEN SALE: 40%

·         OFF ALL OUR SOFT USE THIS DISCOUNT CODE: HALL-6666

·         Biggest deal this halloween

·         Low prices for big enlargement

·         Halloween discount

 

 Ed ecco un altro esempio:

Canadian Halloween Pharmacy

I McAfee Labs raccomandano di mantenere aggiornata la propria suite di sicurezza in particolar modo in questi giorni per non cadere vittime di qualche brutto scherzo!

 

A proposito di McAfee, Inc.

Con sede principale a Santa Clara, California, McAfee Inc., è la principale azienda focalizzata sulle tecnologie di sicurezza. McAfee è costantemente impegnata nella lotta contro le più pericolose minacce alla sicurezza. L’azienda offre prodotti e servizi di sicurezza riconosciuti e proattivi che proteggono sistemi e reti in tutto il mondo, consentendo agli utenti di navigare ed effettuare acquisti sul web in modo sicuro. Grazie a un riconosciuto team di ricerca, McAfee crea soluzioni innovative che proteggono gli utenti consumer, aziende, pubblica amministrazione e service provider consentendo loro di essere conformi alle normative, proteggere i dati, evitare interruzioni delle attività, identificare le vulnerabilità e monitorare e migliorare costantemente la loro sicurezza.

Ulteriori informazioni sono disponibili su Internet all’indirizzo: www.mcafee.com.

 

 

Per Informazioni:

 

Ufficio Stampa

McAfee, Inc.

Tel: 02/55.41.71

Fax: 02/55.41.79.00

 

Silvia Bassi, Silvia Asperges

Prima Pagina Comunicazione

Tel: 02/76.11.83.01

Fax: 02/76.11.83.04

e-mail:silviab@primapagina.it

silvia@primapagina.it

 

 

Intervista a Daniela Murelli, CSR Director Sanpellegrino

La Responsabilità Sociale d'impresa è sempre più un elemento cardine delle strategie di sviluppo delle grandi aziende. Che valore ha per Levissima la responsabilità sociale?
Tematiche ambientali e sostenibilità fanno parte, da sempre, della mission aziendale di Levissima; sviluppo sostenibile significa garantire i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere le possibilità di sviluppo di quelle future. La responsabilità sociale è parte integrante nel dna della nostra azienda da sempre, in particolare la tutela dell'acqua e della risorsa idrica.
Dobbiamo ricordare che l'acqua, il nostro prodotto, non è il risultato di un processo industriale, ma una risorsa naturale rinnovabile, non inesauribile. Per questo diventa indispensabile tutelare il territorio, impegnandoci nella riduzione dell’impatto sull’ambiente con azioni legate al risparmio energetico, all'utilizzo dell'acqua come risorsa e tutte le attività che riguardano la riduzione dell'impatto ambientale nella fase di trasporto e, cosa non meno importante, tutto quello che Levissima fa legato al territorio dove trova la sua fonte.

Come influiscono le problematiche ambientali nelle vostre attività?

L'acqua è una risorsa naturale ed un patrimonio estremamente importante, estremamente sensibile al contesto naturale da cui trae origine. Per questo è di fondamentale importanza prendersi cura non solo delle fonti, ma di tutto l'ambiente circostante. Bisogna ricordare che le acque minerali sono un tutt'uno con il proprio ecosistema, in quanto le loro caratteristiche organolettiche riflettono a livello idrogeologico l'ambiente da cui nascono. Quindi la tutela di questo ci consente di preservare le caratteristiche intrinseche delle nostra acqua.

Leggi il resto dell'intervista qui http://www.you4planet.it/speciali/16/Intervista_a_Daniela_Murelli%2C_CSR_Director

L'attenzione verso l'ambiente passa anche attraverso l'ottimizzazione dei materiali. Intervista a Donatella Cursi, Responsabile qualità NWI

Quali criteri produttivi assicurano la qualità dell'acqua che beviamo sulle nostre tavole?
Rispettare determinati criteri produttivi è fondamentale per garantire che l'acqua che portano sulla tavola i nostri consumatori sia un prodotto ineccepibile dal punto di vista igienico sanitario e che conservi inalterate le caratteristiche di purezza originaria che contraddistinguono l'acqua minerale naturale.
Per i non addetti ai lavori il processo di imbottigliamento dell'acqua può sembrare relativamente semplice e immediato, se paragonato ad altri settori, come ad esempio quello farmaceutico. Levissima è impegnata molto seriamente su questo fronte che copre un'area che va dalla captazione dell'acqua alle sorgenti sino all'imbottigliamento, interessando non solo – come ovvio – tutte le fasi della produzione, ma anche le ispezioni, i controlli, le procedure operative e la formazione del personale.
E' particolarmente interessante la fase di captazione alla sorgente perché è quella che garantisce la purezza originaria di cui parliamo. Serbatoi, tubazioni e parti meccaniche degli impianti sono tutte realizzate in acciaio inossidabile. E l'aria che viene a contatto con l'acqua in ogni fase del processo, dal momento dell'estrazione allo stoccaggio intermedio in serbatoio all'interno della riempitrice, è filtrata batteriologicamente.

Quali analisi e quali controlli deve superare l'acqua durante il suo processo produttivo?
Una domanda che spesso il consumatore si fa è cosa significano le analisi che vengono riportate sull'etichetta delle bottiglie in commercio.
L'informazione erroneamente diffusa è che si tratti di un controllo quinquennale. Questo non è vero. E' solo l'etichetta che deve essere cambiata ALMENO ogni cinque anni. Questo non è vero. E' solo l'etichetta che deve essere cambiata ogni cinque anni. Di fatto i controlli sono molto più costanti e diversi: si va da quelli delle Autorità Sanitarie agli auto-controlli da parte della azienda. I controlli di legge vengono eseguiti alla sorgente, agli impianti di imbottigliamento, ai depositi di distribuzione e sui punti vendita.
In totale sono 51 i parametri da rispettare e va ricordato che i limiti previsti dalla legge per le acque minerali sono più restrittivi rispetto a quelli previsti per le acque potabili. Va sottolineato anche che il controllo delle Autorità Sanitarie non si limita al prelievo dei campioni, ma analizza le prassi di comportamento del personale, la professionalità nelle singole fasi, con particolare attenzione a quelle che sono buone pratiche di fabbricazione, specificatamente all'igiene.
L'acqua nasce pura. Le strutture e la tecnologia ci consentono la massima garanzia e il minimo contatto con le persone. Per questo lavoriamo sulla prevenzione. Il nostro valore aggiunto è quello di dare una formazione specifica a tutto il personale in funzione delle attività che andrà a svolgere. Il risultato è la sensibilità dell'operatore nello svolgimento della sua attività e la consapevolezza del suo ruolo nella qualità del prodotto finale.
Poi abbiamo un sistema di autocontrollo che conseguiamo sul prodotto in tutta fase di shelf life (il termine minimo di conservazione). Ogni giorno, centinaia di analisi chimiche e batteriologiche e 40/45 assaggi per la verifica del mantenimento delle caratteristiche organolettiche. Rispetto ad altre aziende del settore, abbiamo inoltre inserito a partire dal 2009 un ulteriore controllo interno, effettuato da un ente certificatore esterno che preleva dai punti vendita campioni di acqua Levissima che vengono fatti analizzare da un laboratorio specializzato e certificato.

Leggi il resto dell'intervista qui http://www.you4planet.it/magazine/126/Intervista_a_Donatella_Cursi%2C_Responsabile_Qualit%C3%A0