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giovedì 31 dicembre 2009

Regali da cambiare, riparare o restituire. Guida alla garanzia e al diritto di recesso



Regali da cambiare, riparare o restituire. Guida alla garanzia e al diritto di recesso

Firenze, 31 dicembre 2009. E' capitato a tutti, specialmente durante le vacanze natalizie, di fare un acquisto (o un regalo) e poi pentirsene, magari perche' il bene non funziona o semplicemente perche' si e' sbagliato misura o colore. Ecco quali sono i diritti del consumatore.

BENE ROTTO O DIFETTOSO - LA GARANZIA. Sei hai acquistato un bene, puoi solitamente usufruire di due garanzie:
1. la garanzia commerciale (o del produttore). Non e' regolata dalla legge. E' quindi necessario leggere le condizioni contrattuali di garanzia (solitamente all'interno della confezione) per sapere cosa ci spetta. Per ottenere una riparazione in garanzia commerciale, ci si dovra' rivolgere direttamente al produttore o ai suoi centri di assistenza.
2. la garanzia legale (o del venditore). E' invece prevista dalla legge a carico del venditore ed e' valida per due anni dall'acquisto. Per ottenere una riparazione in garanzia legale, ci si dovra' rivolgere direttamente al venditore, mostrando lo scontrino o qualsiasi tipo di ricevuta che dimostri l'acquisto (carta di credito, etc.). Contrariamente alla garanzia commerciale, che puo' prevedere tutto e nulla, la garanzia legale offre determinate tutele per tutti i consumatori privati (sempre che l'acquisto sia stato fatto senza partita Iva). Qui la nostra scheda pratica sulla garanzia:
http://sosonline.aduc.it/scheda/garanzia+dei+prodotti+due+anni+carico+venditore_14358.php
DIRITTO DI RECESSO O DI "RIPENSAMENTO". Per poter ottenere il cambio del bene, oppure la restituzione di quanto pagato, tutto dipende da come e dove si e' fatto l'acquisto.
1. Acquisti fatti in negozio o in altri locali commerciali. Salvo accordi con il venditore, la legge non prevede alcun diritto di recesso. Questo significa che non si ha diritto alla sostituzione, a buoni acquisto o altro, a meno che il negozio non sia d'accordo.
2. Acquisti fuori dai locali commerciali (a domicilio, per strada, in alberghi, per posta, etc.). Si puo' recedere senza penalita' e senza darne alcuna giustificazione, inviando al venditore una lettera raccomandata a/r entro dieci giorni lavorativi dalla data di sottoscrizione del contratto. Qui la scheda specifica sul da farsi:
http://sosonline.aduc.it/scheda/diritto+recesso+nei+contratti+fuori+dagli+esercizi_9631.php
3. Acquisti a distanza (via Internet, per telefono, etc.). Si puo' recedere senza penalita' e senza darne alcuna giustificazione, inviando al venditore una lettera raccomandata a/r entro dieci giorni lavorativi da quando si riceve il bene. Qui la scheda specifica sul da farsi:
http://sosonline.aduc.it/scheda/vendite+distanza+nel+nuovo+codice+del+consumo_1093.php

Pietro Yates Moretti, vicepresidente Aduc

 COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori

2010. Auguri a chi soffre. Dell'Inferno e Paradiso

Auguri.
Soprattutto a chi soffre.

ap


Un sant'uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese...

"Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno."

Dio condusse il sant'uomo verso due porte. Aprì una delle due e gli permise
di guardare all'interno. Al centro della stanza, c'era una grandissima
tavola rotonda. Al centro della tavola, si trovava un grandissimo recipiente
contenente cibo dal profumo delizioso. Il sant'uomo sentì l'acquolina in
bocca. Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto livido
e malato. Avevano tutti l'aria affamata. Avevano dei cucchiai dai manici
lunghissimi, attaccati alle loro braccia. Tutti potevano raggiungere il
piatto di cibo e raccoglierne un po', ma poiché il manico del cucchiaio era
più lungo del loro braccio, non potevano accostare il cibo alla bocca. Il
sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze.

Dio disse: "Hai appena visto l'Inferno."

Poi Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta. Dio l'aprì. La scena
che l'uomo vide era identica alla precedente. C'era la grande tavola
rotonda, il recipiente colmo di cibo delizioso che gli fece ancora venire
l'acquolina. Le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai
lunghi manici. Questa volta, però... le persone erano ben nutrite e felici e
conversavano tra di loro sorridendo.

Il sant'uomo disse a Dio: "Non capisco!"

"E' semplice" rispose Dio "Dipende solo da un'abilità: essi hanno appreso a
nutrirsi gli uni gli altri mentre gli altri della stanza precedente non pensano che a loro stessi!"
(fonte: Franco Farina, Pittore)



COMMENTO ALL'INDAGINE ISTAT SULLA DISTRIBUZIONE DEL REDDITO

 

MAGGIORI DIFFICOLTA' DELLE FAMIGLIE CAMPANE RISPETTO A QUELLE DEL RESTO DEL PAESE.

CONDIZIONI DI VITA E DISTRIBUZIONE DEL REDDITO IN ITALIA.L'INDAGINE DELL'ISTAT.

di Raffaele Pirozzi


L'indagine condotta dall'Istat è stata fatta nell'ultimo trimestre del 2008 ed ha interessato circa 21.000 famiglie ed oltre 52.000 individui. Le domande poste sono state le seguenti :

-Occupazione,Difficolta Economiche,Spesa per la Casa nonché i redditi percepiti nel 2007 ecc. ecc..

Ecco i risultati:

Difficoltà delle famiglie ad arrivare a fine mese:

In Campania le famiglie che sono in queste condizioni sono il 28,3% ed in Italia solo il 17%

Nel 2007 in Campania le famiglie che avevano difficoltà ad arrivare a fine mese erano :

22,5% in Campania ed in Italia il 15,4%.

FAMIGLIE CAMPANE RISPETTO AL RESTO DEL PAESE CON ARRETRATE DI BOLLETTE:

In Campania sono il 19,4% ed in Italia sono il 14,4%

Difficoltà delle famiglie a far fronte a spese impreviste:

In Campania 43,2% in Italia 31,9%;

Assenza di risorse finanziarie ad arrivare a fine mese:

In Campania 6,5% in Italia 5,4%

Famiglie che non hanno potuto sostenere le spese mediche per mancanze di risorse finanziarie:

In Campania 25,8% in Italia 11,8%

Famiglie che non hanno potuto acquistare vestiti necessari:

In Campania 32,5% in Italia 18,2%

Il quadro che l'Istat analizza è grave per la Campania e per l'intero Mezzogiorno e non ho compreso come l'Ente che misura la fiducia dei cittadini nei consumi dice che questa è aumentata.


 
 
 
Raffaele Pirozzi direttore giornaleonline"www.notiziesindacali.com"

Il primo sito del nuovo decennio è italiano: nasce nextMe.it il portale del futuro


IL PRIMO SITO AL MONDO DEL NUOVO DECENNIO È ITALIANO

Allo scoccare della mezzanotte del primo gennaio 2010 nasce NextMe.it, il sito che guarda avanti


Kiritimati, isole Kiribati 01/01/2010, ore 00:00 - I festeggiamenti nel Mondo per il nuovo anno cominciano ora, qui, dall'atollo detto anche Christmas Island, situato nell'Oceano Pacifico, con tredici ore di anticipo rispetto al nostro Capodanno. In questo stesso momento nasce NextMe, il primo sito al mondo del nuovo decennio, nonché primo magazine on line in Italia interamente dedicato al Futuro.

E così, nonostante il messaggio di benvenuto reciti "Welcome to the future", il primo portale che vede la luce nella nuova decade, parla italiano. Un primato, questo, che come si può leggere dall'editoriale del Responsabile Davide Fiorentini vuole essere "di buon auspicio per poter affrontare e analizzare temi, idee e problematiche che si presenteranno nei prossimi anni".

Novità assoluta nel mondo delle riviste web, il sito che "guarda avanti" affronta i temi dell'innovazione a 360°, per offrire al lettore una visione anticipata e completa del domani.

Accessibile all'indirizzo www.nextme.it, la webzine si propone come hub del futuro e punto di riferimento per tutti coloro che vogliono conoscere le ultime novità sulla tecnologia, le scoperte più inaspettate della scienza, ma anche le tendenze e gli stili di vita di ultima generazione, per essere sempre "un passo avanti agli altri".

Dalle scoperte naturali a quelle spaziali o in campo medico, dai prototipi ai gadget più innovativi lanciati sul mercato; dal design alla comunicazione; dalla robotica alle biotecnologie, senza tralasciare il carico di interrogativi etici che questo tipo di ricerche porta con sé. Su Nextme verrà assicurata un'attenzione particolare anche al mondo del web e del software, come pure ai nuovi mezzi di trasporto che renderanno il pianeta Terra sempre "più piccolo" e lo spazio sempre più vicino.

Ma non solo, l'ampia gamma di argomenti trasversali, accomunati dal minimo comun denominatore della proiezione temporale spostata in avanti, non poteva prescindere dall'analizzare la società futura anche dal punto di vista delle scelte politiche e della componente economica, sempre più orientata verso un "capitalismo ecosostenibile". È per questo che troveranno ampio spazio le risorse di domani e le innovazioni in campo energetico.

Considerando il ruolo determinante dell'evoluzione dell'immaginario collettivo, verranno affrontati anche gli aspetti prettamente culturali e di intrattenimento, oltre che i misteri e le leggende che la scienza non riesce a spiegare.

Un concentrato di sorprese e di notizie avveniristiche, dunque, che accompagnerà i lettori mediante un percorso fatto di articoli, approfondimenti, rubriche e curiosità. Il tutto comunicato attraverso un linguaggio colloquiale e non accademico, finalizzato in primo luogo a comprendere oggi il proprio domani.

Il risultato è esso stesso un prodotto innovativo, caratterizzato da un alto grado di multimedialità, usabilità e una grafica accattivante che rispecchia appieno l'anima futuristica della prima testata del nuovo decennio.


Per ulteriori informazioni o richiesta di materiale:

Ufficio Stampa Nextme

ufficio-stampa@nextme.it

Tel. 335/5343974

www.nextme.it





Ecolamp: raccolta differenziata lampade esauste

"Non è il solito bidone": Ecolamp continua a promuove la raccolta differenziata delle sorgenti luminose

Il Consorzio lancia la nuova campagna pubblicitaria per educare gli italiani alla raccolta differenziata delle apparecchiature di illuminazione.


Dal 25 ottobre 2009 fino al 31 gennaio 2010 è on air la seconda campagna educational di Ecolamp, il Consorzio per il recupero e lo smaltimento delle sorgenti luminose fluorescenti.

Lo scopo dell'iniziativa è la sensibilizzazione delle famiglie italiane riguardo il tema del riciclo e la corretta modalità di trattamento delle lampadine a basso consumo giunte a fine vita, che contengono mercurio e devono essere conferite presso le isole ecologiche già presenti sul territorio.


La strategia scelta dal Consorzio prevede un Media Mix composto da: affissioni, radio, quotidiani, cartelli volanti sui mezzi di trasporto urbano e su 530 taxi su Roma, Milano e Torino. Nelle stazioni ferroviarie e metropolitane saranno allestiti a gennaio 2010 degli info point per spiegare l'importanza della raccolta differenziata attraverso una comunicazione one-to-one. Ci puoi trovare dall'11 gennaio a Milano e Roma in alcune delle più importanti stazioni metropolitane e FS delle due città.

 

La campagna ha ottenuto il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

 

Ti ricordiamo che se devi smaltire le tue lampade a basso consumo esauste, puoi trovare i contenitori verdi Ecolamp presso le isole ecologiche della tua città. Per cercare l'isola ecologica più vicina a casa tua collegati al sito www.cdcraee.it e vai alla sezione Comuni, dove troverai l'elenco di tutti i centri di raccolta iscritti.

Visualizza la campagna Ecolamp >>



mercoledì 30 dicembre 2009

Pesce: consigli contro truffe

Pesce: consigli contro le truffe

Roma, 30.12.2009. L'ennesimo sequestro di prodotti ittici ci induce a ricordare le "istruzioni per l'uso" per quando ci si acquista pesce, che in particolari occasioni, come quelle delle festivita', vede i consumatori in fila ai banchi di vendita. Partiamo dalle etichette, che devono indicare:

1. Il nome (denominazione commerciale).
2. Pescato o allevato ( metodo di produzione).
3. Il Paese nel quale e' stato allevato o la zona di cattura se pescato.

Come riconoscere un pesce fresco? Occhio all'occhio, si potrebbe dire, perche' quello fresco lo ha trasparente (non lattiginoso), convesso (curvatura verso l'esterno) e l'iride (la parte scura) ben delineata. Ci sono altre caratteristiche cui fare attenzione, come il colore delle branchie, che devono essere rosse o rosacee (purtroppo si possono colorare), il corpo che deve essere turgido e non molle (il ghiaccio, pero', puo' nascondere  la flaccidita'), l'odore che deve essere fresco e marino, infatti il pesce fresco non puzza, anche se una spruzzata di acqua di mare puo' coprire eventuali cattivi odori. In caso di acquisto di pesce allevato preferire quello fatto crescere in mare e non in vasche.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc


COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori

Capodanno, alcool, mal di testa. Rimedi

Capodanno e alcool. Dopo la nottata arriva un gran mal di testa. I rimedi

Roma, 30.12.2009. Dopo una nottata di feste, Capodanno compreso, ci si sveglia con un gran mal di testa, accompagnato da nausea e sudorazione. Poche ore di sonno, una grande abbuffata, e soprattutto una bella bevuta, e gli effetti negativi sono garantiti. Come si fa a togliere o a diminuire il mal di testa da alzata di gomito senza ricorrere ai farmaci?
L'alcool  ha diversi effetti:
* diuretico, con effetto disidratante, bocca secca ed eliminazione di elementi essenziali come il potassio seguito da senso di spossatezza;
* ipoglicemico, con diminuzione dei livelli di glucosio e conseguente stanchezza;
* dilatante, con aumento del lume dei vasi sanguigni, che da' luogo all'effetto "occhi iniettati di sangue";
* tossico, per la formazione della aldeide formica e altre sostanze nocive che inducono mal di testa e nausea.
Che fare il giorno dopo? Occorre idratare l'organismo con bevute di... acqua o si  puo' ricorrere ad un frullato, la cui composizione e' consigliata da alcuni scienziati:
* Latte: e' utile perche', oltre alla notevole quantita' di acqua, fornisce elementi minerali.
* Uova: contengono un amminoacido, la cisteina, efficace nella eliminazione delle tossine.
* Caffe': vasocostrittore e tonico, aiuta a sentirsi meglio;
* Banana: apporta potassio che contribuisce ad eliminare la spossatezza;
* Gelato: contiene zuccheri che attenuano il senso di stanchezza.

Insomma quando ci si sveglia con il mal di testa, e' opportuno farsi un bel frullato di latte e gelato (acqua, zucchero e minerali), con banana (potassio), caffe' (caffeina) e un uovo fresco (cisteina). Provare per credere!

Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc.

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori

Cenone capodanno. Zampone o cotechino?

Cenone di capodanno. Zampone o cotechino?

Roma, 30 Dicembre 2009. Zampone o cotechino? La "vexata questio" si ripropone ogni volta che si avvicina la fine dell'anno perche' e' "obbligo di legge" il consumo di questi prodotti, accompagnati dal tradizionale contorno di lenticchie. Si sa che del maiale non si butta nulla, cosi' nacque l'idea (nel 1511 durante un assedio) di utilizzare anche le parti meno nobili per poterle consumare in tempi successivi. Il contenuto dello zampone e del cotechino sono sostanzialmente identici, si tratta infatti di parti del maiale (muscoli di spalla, cotenna, lardo, musetto, orecchie) macinate, con aggiunta di condimenti e spezie (sale, pepe, noce moscata, cannella, salnitro, ecc.). Il valore nutritivo e' piuttosto elevato (42% di grasso e 17% di proteine per il cotechino, per lo zampone 32% e 19% rispettivamente). La differenza sta nell'involucro che nello zampone e' costituito dalla cotenna della zampa (mangiabile) e nel cotechino dal budello, che un tempo era naturale ed oggi puo' essere sintetico, quindi non commestibile. Lo zampone costa di piu' del cotechino. Attenzione comunque alla dieta perche' 100 grammi di cotechino o zampone fanno un mucchio di calorie!

Primo Mastrantoni, segretario Aduc

 COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori

WWF: BILANCIO NERO 2009


 

AMBIENTE

WWF: "UN BILANCIO IN NERO PER IL 2009"

 

Il 2009 per il WWF verrà ricordato in Italia come un anno critico per l'ambiente, dalla pioggia di cemento attraverso i piani casa alle continue alluvioni e frane, dal rilancio del nucleare a quello di infrastrutture imponenti e discutibili come il Ponte sullo Stretto, dalle vicende delle navi dei veleni ai tentativi di deregulation sulla caccia. Il Belpaese ha poi mostrato in maniera particolare tutta la sua fragilità ambientale, aggravata anche dai sempre più violenti effetti dei mutamenti climatici, e una sofferenza cronica rispetto a gravi problemi di inquinamento che si trascina dal passato e che scelte pericolose come il nucleare rischiano di aggravare ulteriormente. E la 'cartina tornasole' sulle scelte di politica ambientala, ovvero, la Finanziaria 2010, mette a nudo l'assenza di strategia e finanziamenti su questo fronte lasciando così l'ambiente a 'tasche vuote' nonostante gli impegni proclamati in ambito internazionale, dal clima alla biodiversità.

 

Ecco in dettaglio i 6 capitoli 'bui' per l'ambiente nel 2009: 

 

L'ANNO DEL CEMENTO

Già a metà anno la denuncia del WWF era stata lanciata dopo aver assistito ad un vero e proprio boom edificatorio in moltissime città (clamoroso l'esempio di Roma) e alla luce dei cosiddetti Piani Casa, approvati in modo autonomo da tutte le Regioni e che hanno dato vita ad una normativa disomogenea che è andata ben oltre gli ampliamenti delle abitazioni uni e bifamiliari. Addirittura nel caso della Sardegna il Piano Casa regionale ha interferito in modo pesante con tutti i vincoli posti dalla pianificazione paesaggistica.

Interventi di questo tipo mostrano tutta la loro assurdità se si pensa a quello che è accaduto nel 2009: dal terremoto dell'Aquila all'alluvione con frana in provincia di Messina e poi più recentemente anche ad Ischia ed in Toscana in Garfagnana e Versilia. In questa Italia a rischio, ormai molto ben conosciuta, non solo tardano gli interventi di messa in sicurezza ma  mancano tutte le azioni preventive serie, oltre che repressive, che frenino altre infrastrutturazioni in aree sensibili per le caratteristiche sismiche o idrogeologiche.

 

ITALIA ATOMICA

Il 2009 verrà sicuramente ricordato per il rilancio del nucleare, una 'virata' di 180 gradi nelle politiche che riguardano l'ambiente forse ancora poco percepita, per la gravità degli effetti e l'assurdità degli investimenti, dalla grande opinione pubblica. Mancano ancora alcuni mesi per la decisione definitiva sulla localizzazione dei siti delle nuove centrali e del centro nazionale di stoccaggio dei rifiuti radioattivi e com'è noto si aspettano le elezioni regionali per timore di possibili ripercussioni sul voto, ma la scelta nucleare è stata ormai decisa dal Parlamento alla fine di luglio. Ben 10 Regioni, ritenendosi giustamente escluse dal processo decisionale, hanno ricorso in Corte Costituzionale che si pronuncerà nel 2010. A quel punto la questione inizierà ad essere percepita come concreta ed imminente e si apriranno nuovi confronti che inevitabilmente coinvolgeranno in modo più diretto le popolazioni delle zone prescelte per i nuovi impianti.

 

 

FINANZIARIA 2010: LA 'CARTINA TORNASOLE' DI UN'ITALIA 'DISTRATTA' 

C'è ancora una significativa discrepanza tra le dichiarazioni di principio che, soprattutto a livello internazionale, il Governo assume e l'attuazione delle politiche ambientali in Italia. Buoni e in larga misura condivisibili sono stati i documenti conclusivi del G8 Ambiente di Siracusa (in aprile), e del G8 dell'Aquila (a luglio), ma ben poco di tutto ciò si è visto nel pratico. Ma i segnali che in generale la politica italiana sta dando vanno nella direzione opposta. La cartina tornasole sulla 'sensibilità' ambientale delle politiche nazionali è proprio la Legge Finanziaria approvata in Parlamento che traghetta l'Italia verso il 2010. Si inizia l' anno internazionale della biodiversità come dichiarato dall'UICN senza stanziamenti adeguati: il nostro paese, che detiene molti primati in termini di ricchezza di specie e habitat, non destina nemmeno un centesimo di euro per la definizione e attuazione della Strategia Nazionale a tutela della biodiversità, nonostante le scadenze internazionali (Countdown 2010) e i solenni impegni assunti con la Carta di Siracusa, a conclusione del G8 Ambiente. E nell'Anno del Clima, a pochi giorni dalla conclusione del vertice di  Copenaghen dove il tema dell'aiuto allo sviluppo è stato centrale, suona stridente la conferma del taglio, già operato con la Legge Finanziaria 2009, del 49%, dei fondi destinati con la Legge Finanziaria 2008 all'aiuto pubblico in favore dei Paesi in via di sviluppo. Ci si è dimenticati poi degli impegni assunti dall'Italia sui cambiamenti climatici assunti sempre in sede G8 in attuazione del Protocollo di Kyoto visto che non è previsto alcun fondo (la Legge Finanziaria 2007 destinava 200 milioni di euro al Fondo rotativo per Kyoto) e non è stato individuato alcuno strumento per la riduzione delle emissioni di Co2. Come se non bastasse,  in campo energetico sono stati tagliati i 50 milioni di euro destinati complessivamente al Fondo sull'efficienza energetica (38,624 mln, nel 2009) e agli incentivi per il risparmio energetico (11,587 mln di euro, nel 2009) e  non c'è traccia della copertura  della detrazione di imposta del 55% per interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti.

Nonostante le sacrosante proteste del Ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, nel 2010 diminuiranno nel loro complesso le risorse per l'ambiente: circa 276 milioni di euro (tra Legge Finanziaria e Bilancio 2010), spiccioli se si considera che stiamo parlando di difesa mare, difesa suolo e bonifiche, aree protette, ISPRA e CITES, Convenzione internazionale sul commercio delle specie protette. Il rischio è anche quello di una significativa diminuzione dei controlli ambientali per mancanza di risorse visto che a ISPRA, nella quale sono confluiti anche ICRAM (l'Istituto di ricerca sul mare) e INFS, (l'Istituto nazionale per la fauna selvatica) si destinano nel 2010 solo 86 milioni di euro quando alla sola APAT lo scorso anno, la Legge Finanziaria 2009 destinava 90 milioni di euro.

 

GRANDI OPERE, MA NELL'ELENCO IL RIPRISTINO DEL TERRITORIO ANCORA NON C'E'

Il Governo insiste sull'impostazione delle grandi opere strategiche destinando oltre 1 miliardo e 564 milioni circa di euro alle infrastrutture strategiche (autostrade e linee ad alta velocità ferroviaria) a fronte di fondi 15 volte inferiori destinati alla mobilità urbana (solo 120 milioni di euro).

Dunque i disastri continuano a non insegnare nulla visto che non si hanno notizie della più grande e importante opera pubblica del Paese, ovvero, la sistemazione del dissesto idrogeologico ancora senza finanziamenti adeguati e senza un piano pluriennale d'interventi. Il 2009 sarà ricordato anche per il disastro ferroviario di Viareggio e anche per questo appare clamoroso il fatto che non ci siano risorse né per la sicurezza ferroviaria né per quella stradale. Eppure, per rimarcare la scelta delle Grandi Opere strategiche per il Paese si è arrivati persino al  tentativo di far passare la variante ferroviaria di Cannitello a Reggio Calabria, opera da tempo aspettata e richiesta per migliorare il traffico ferroviario e come tale approvata, quale avvio della costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina; restano ancora le follie dell'Autostrada della Maremma la cui scelleratezza economica ed ambientale è chiarissima e l'Alta Velocità.

 

L'EREDITA' DEI VELENI

Il 2009 verrà ricordato anche per il tema delle navi dei veleni: nonostante le notizie fossero da anni circolate anche in ambito parlamentare e fossero oggetto d'indagine da parte di diverse Procure, quest'anno il tema ha suscitato grandissima attenzione. Nonostante il gran clamore mediatico suscitato, il tema sembra essere precipitato di nuovo nel silenzio come se le rassicurazioni date per il carico della nave inabissata a largo di Cetraro possano estendersi alle altre decine di navi del cui affondamento doloso si ormai certi.

 

BIODIVERSITA': UN BRUTTO BIGLIETTO DA VISITA PER IL 2010

Se il 2009 è stato l'anno del clima, il 2010 sarà l'anno internazionale della biodiversità e, oltre al già citato mancato finanziamento per attuare la Convenzione internazionale  sulla biodiversità , il WWF segnala continui tentativi di modificare, peggiorandole, le leggi italiane sulla tutela della  natura e della fauna selvatica, come ad esempio la Legge  quadro sulla caccia. Nel corso del 2009 infatti sono stati numerosi i tentativi di approvare pessime modifiche, con la tecnica degli emendamenti "blitz" presentati in disegni di legge in discussione aventi ad oggetto materie del tutto diverse. Grazie alla mobilitazione tempestiva  del  WWF e delle altre associazioni queste modifiche sono state respinte. Non abbiamo, invece, registrato nel corso dell'anno alcun segnale in positivo per la tutela della fauna, dei parchi, degli habitat naturali, del mare, che sarebbero invece assolutamente necessari in un Paese che divora ogni  anno una  percentuale preoccupante del patrimonio di biodiversità e di  territorio.

 

 

Roma, 30 dicembre 2009


Sciopero Stranieri: 1° Marzo 2010

Primo Marzo 2010 Sciopero degli Stranieri



Cosa succederebbe se i quattro milioni e mezzo di immigrati che lavorano in Italia decidessero di incrociare le braccia per un giorno?

- Primo marzo 2010 si propone di organizzare una grande manifestazione per far capire all'opinione pubblica italiana quanto sia determinante l'apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società.
- Questo gruppo nasce meticcio ed è orgoglioso di riunire al proprio interno italiani, stranieri, G2, e chiunque condivida il rifiuto del razzismo e delle discriminazioni verso i più deboli.
- Siamo collegati e ci ispiriamo a La journée sans immigrés: 24h sans nous, il movimento che in Francia sta organizzando uno sciopero degli immigrati per il 1 marzo 2010. Come sta accadendo per La journnée sans immigrés, ci stiamo articolando anche noi attraverso comitati locali.
- Per avere informazioni e ricevere i nostri aggiornamenti è necessario iscriversi alla mailing list: per farlo basta mandare una mail a: primomarzo2010@gmail.com specificando nell'oggetto "iscrizione" e nel testo la città in cui ci si trova.
- Siamo anche su Facebook, all'indirizzo: http://www.facebook.com/group.php?gid=208029527639&ref=nf
- Il nostro logo è opera dell'artista siciliano

Giuseppe Cassibba.



Con Giochi ringhistici il wrestling si riscopre 'colto' 50 anni dopo Barthes

Per diffondere una cultura del wrestling in Italia, non basta occuparsi solo di wrestling, ma anche di cultura.
È ciò che sembra voler dire Andrea Corona, filosofo della comunicazione, in risposta ai tanti autori dei passati libri sul wrestling, i quali si proponevano di parlare di wrestling a chi però ne sapeva già; col risultato finale di un cane che si morde la coda (la 'cultura' del wrestling non usciva mai, cioè, dalla ristretta cerchia dei soliti noti fans-nerds internettiani).

Con Giochi ringhistici, un saggio sulla ludologia contemporanea, il wrestling viene spiegato per la prima volta ai non appassionati/esperti del settore. Anzi, viene spiegato agli appassionati di materie umanistiche e addirittura e ai docenti universitari.

Dopo il primo capitolo, nel quale l'autore ci ricorda che già negli anni 50 il semiologo francese Roland Barthes dedicò al wrestling un frizzante saggio sull'argomento ("Il mondo del catch"), ci viene spiegato che la peculiarità del wrestling è quella di riproporre sempre gli stessi schemi narrativi i quali, fedeli a un canovaccio sempre uguale, poggiano su situazioni e personaggi semplici, ripetitivi e ben delineati, che risultano immediatamente comprensibili per tutti. Ma proprio dopo aver 'rassicurato' lo spettatore offrendogli così spesso gli stessi schemi, sarà possibile allora spiazzare il pubblico con qualche sporadico colpo di scena (il colpo di scena è sporadico per definizione, visto che in caso contrario non sarebbe più un colpo di scena).
Si ricorre dunque a quelli che Greimas chiamava "modelli attanziali", e che sono delle funzioni narrative utilizzate per la scrittura teatrale o per la stesura delle fiabe (e che valgono benissimo anche per il wrestling, appunto).

Sebbene ad una prima lettura i capitoli del libro possano apparire slegati fra loro, in realtà ci sono temi ricorrenti a fare da collante: in ogni capitolo ritorna qualche frase presa dal saggio di Barthes, ma soprattutto è possibile ritrovare un intreccio di tematiche sospese tra la semiotica del gesto (nella recitazione e nella vita ordinaria) e il linguaggio del corpo, o tra la comunicazione di un messaggio (o la 'meta-comunicazione' di un messaggio) e il concetto filosofico di gioco, concetto mai trattato in maniera semplicistica e sbrigativa.
Il gioco, infatti, viene studiato dai teorici dei linguaggi e dai semantici, ma anche dagli storici, dai sociologi e dagli antropologi.
Negli ultimi anni sono stati pubblicati numerosi libri sul gioco e numerosi libri sul wrestling, ma mai, prima d'ora, un libro "sul gioco del wrestling". Occorre sapere che nel corso di quest'ultima decade, molti studiosi del gioco hanno riesaminato i testi di Eugen Fink o di Roger Caillois (che scrisse, proprio in riferimento alla lotta, che il fatto che la prova sportiva possa essere occasione di spettacolo non diminuisce, ma rafforza, la sua natura di gioco) alla luce di nuovi elementi di riflessione pedagogica, psicologica o filosofica.

Il ludus può significare insieme maschera, violenza, agonismo sportivo; ma anche intenzioni nascoste, paure, infortuni fisici, rischi economici. Sul palcoscenico l'attore può mettere molto o poco di sé nel personaggio che interpreta, ma questo lo spettatore non può saperlo: il suo compito è semplicemente quello di godersi lo spettacolo con magno gaudio.
Corona ci dice - riprendendo ancora le parole di Roland Barthes - che anche per lo spettatore di wrestling deve valere lo stesso; l'intento del suo libro è semplicemente quello di mettere in luce aspetti non banali del wrestling (come il fatto che i lottatori mettono talvolta in scena episodi della vita privata mascherandoli da finzione, spacciando dunque non solo il finto per vero ma anche il vero per finto), così da inserirlo all'interno di dibattiti 'colti'. Ma del resto i sociologi scrivono già da tempo di calcio o di quiz televisivi. All'appello mancava ormai solo il wrestling.


Vito
(grazie a Federico Romano, Simone DiMartino, Davide Volpe e Matteo Serino)

Poesia. IrisDark Vuoti_a_Chiudere


Novità in libreria: IrisDark con la raccolta di poesie Vuoti_a_Chiudere



La scelta del titolo è di forte significato emotivo, indica la chiusura di cerchi, come enfasi e condizione di completezza.
La stessa punteggiatura, rappresenta il desiderio di continuità, metafora dei legami che ogni giorno si creano con le persone e le cose, nell'arco della propria vita.

Le liriche in versi sciolti, traggono ispirazione da esperienze multiformi e vissuti interiori.
Costituiscono, attraverso passaggi onirici ed emozioni, una trama di suggestioni e visualizzazioni astratte che affiorano nell'attesa che si sospende, si arresta e si cristallizza nell'istante presente.

http://www.arduinosacco.it/catalogo/index.php?libro=451&autore=Iris%20Dark


La Arduino Sacco Editore non usufruisce né di finanziamenti pubblici, né di finanziamenti da parte degli autori. Si autofinanzia con la vendita dei libri e con la propria capacità di stare sul mercato.
Il suo Modus Operandi prevede che: In nessun modo venga utilizzato il lavoro di bambini,utilizza materiali riciclabili,le transazioni commerciali non avvengono tramite istituti che finanziano la commercializzazione e la vendita di armi e una percentuale dei proventi viene annualmente devoluta a organizzazioni non governative senza scopo di lucro.

martedì 29 dicembre 2009

Memorie e Olocausto



Cara Amica, Caro Amico,

la Memoria Storica dei Lager nazisti rievoca la violazione dei diritti umani
imprescindibili della persona, sanciti dalla Dichiarazione Universale dei
diritti dell'uomo e dalle Carte Costituzionali democratiche.
Per questo motivo invio una recensione di Paolo Calabrò al mio ultimo libro
dal titolo Memorie e Olocausto.
A presto,

laura tussi


Memorie e Olocausto

di Paolo Calabrò

Il 27 gennaio 2001 viene istituita la "Giornata della Memoria": da qui prende spunto lo studio di Laura Tussi, docente e giornalista che si occupa dei problemi della pedagogia e della didattica, nel suo recente Memorie e Olocausto (ed. Aracne, 2009). La memoria – una volta cristallizzata in un evento da celebrare – rischia di perdere il suo potenziale vitale e di ridursi a mera rievocazione di eventi passati, che nulla più hanno da spartire con noi: da qui la centralità di una pedagogia in grado di trasmettere l'importanza della storia per noi, al di là della pura elencazione dei fatti.

Il discorso segue quattro binari principali: quello dell'analisi dell'Olocausto, ciò che è stato, come è potuto avvenire, in una trattazione ricca di dettagli; quello della "differenza di genere", in cui si pone l'accento sulla diversità come motore dell'esclusione fino allo sterminio – degli ebrei, degli omosessuali, degli zingari, degli oppositori politici, delle donne; quello della didattica della storia, cioè del come sia più opportuno insegnare alle giovani generazioni una materia che (a differenza ad esempio della matematica) si nutre di testimonianza e di esperienza e non di mera informazione; quello infine del progetto politico, di come si può utilizzare la memoria per una società che intende fare tesoro del passato, soprattutto degli errori commessi.

Di particolare importanza è dunque il problema dell'insegnamento, mestiere "terribile e affascinante" (come Tussi sottolinea citando Norberto Bobbio): «terribile per le responsabilità che comporta; affascinante perché stabilisce il dialogo con le giovani generazioni [...] per questo risulta un mestiere estremamente difficile». Difficoltà accresciuta dal lavoro di quelli che "remano contro", i revisionisti, i negazionisti, tutti quelli che in qualche modo cercano di alterare la storia riscrivendola o addirittura di negarne in quanto tale ogni utilità per il nostro presente.

Tussi (che si lascia talvolta andare a considerazioni discutibili circa il carattere in-umano della Shoah, come quando afferma che «forse mai capiremo la Shoah perché bisogna essere demoni per capirla e concepirla completamente, globalmente»; oppure quando parla delle «matrici culturali [...] da cui ha preso corpo l'origine del demoniaco»), evidenzia che la memoria della Shoah non è proprietà né prerogativa di nessuno in particolare, perché essa appartiene a tutti, alla destra come alla sinistra, ai progressisti come ai conservatori, ai cristiani come ai laici. Memoria, conclude l'autrice, dotata di un insostituibile "valore creativo": perché memoria significa consapevolezza che il passato può sempre ripresentarsi, con le sue distorsioni, i suoi massacri, la sua barbarie (dis)umana. Conservare la memoria non è allora un atto passivo di custodia di ciò che è ormai morto, ma al contrario azione vitale di riproposizione di ciò che veramente conta per la nostra civiltà: la vita, la gioia, la pace.

Il volume è  leggibile e graficamente curato. Ben documentato e fondato su una solida bibliografia – all'interno della quale spiccano i lavori sull'Olocausto di Zygmunt e Janina Bauman, oltre ai classici di Hannah Arendt, Bruno Bettelheim, Primo Levi – lo studio è arricchito dalle interviste dell'autrice ad Amos Luzzatto, Massimo Cacciari, Moni Ovadia. 

Laura Tussi è docente, ricercatrice e giornalista. Si occupa di tematiche sociopedagogiche, psicologiche e storico-culturali. Ha conseguito la sua quinta laurea specialistica nel 2009 in formazione degli adulti e consulenza pedagogica e ricerca educativa nell'ambito delle scienze della formazione e dell'educazione. Collabora con diverse riviste di settore e telematiche come www.icpratidesio.itwww.politicamentecorretto.com, www.peacelink.it e www.ildialogo.org.

Video: www.youtube.com/lauratussi 

Titolo: Memorie e Olocausto. Il valore creativo del ricordo per una "pedagogia della resistenza" nella differenza di genere

Autore: Laura Tussi

Editore: Aracne

Anno di pubblicazione: 2009

Prezzo: 15,00

Pagine: 250


Ritorno alla quotidianità in ambienti confortevoli.

A breve, quando le feste natalizie saranno concluse, si tornerà alla quotidianità, le giornate riprenderanno il loro ritmo ordinario e ognuno riprenderà il proprio lavoro regolarmente. In quest’ultimo periodo uno dei temi maggiormente discussi è proprio quello delle condizioni lavorative e molti sottolineano quanto sia importante garantire un ambiente di lavoro sereno e piacevole perché vi sia anche una buona resa da parte dei lavoratori.

Sembrerà banale, ma anche l’aspetto degli ambienti di lavoro stessi gioca un certo ruolo in tutto questo; molti studi sociologici e psicologici hanno dimostrato, infatti, che l’aspetto dell’ambiente in cui si opera influisce significativamente sullo stato psichico degli individui. Pertanto, lavorare in un ambiente piacevole favorisce senza dubbio la concentrazione, traducendosi in termini di efficienza lavorativa. Per rendere un ambiente di lavoro confortevole - che sia una bottega o un ufficio- basta davvero poco e le alternative possibili sono davvero numerose. Se il timore principale è quello di spendere una fortuna, basta dare un’occhiata ai siti dedicati alla stampa d’arredo per rendersi conto che non c’è motivo alcuno di preoccuparsi.

Questa modernissima- e al contempo accessibile- branca dell’arredo e del design, permette di fare di qualsiasi tipo di ambiente uno spazio accogliente e confortevole, oltre che originale e alla moda. La stampa d’arredo consiste nell’impiego di foto o immagini- scelte dal cliente stesso- per arricchire qualunque oggetto servendosi di moderne tecniche di stampa grazie a cui è possibile applicare le immagini selezionate su ogni tipo di superficie. Così, che si voglia arredare il proprio ufficio prevalentemente con legno o vetro o plastica (per un arredamento più pop), la stampa d’arredo dà sempre una soluzione.

Nel caso della stampa su legno, perfetta per un arredamento più classico ma sempre elegante (come, giusto per fare un esempio, nel caso di uno studio avvocato o di uno studio notarile), la serigrafia offre la possibilità di personalizzare a nostro piacimento oggetti utili di vario genere, come eleganti orologi da parete, agende arricchite da una copertina in legno o raffinate rubriche telefoniche. Se, invece, preferiamo uno stile più brioso (si pensi, ad esempio, ad uno studio medico pediatrico, dove è importante che vi sia un ambiente adatto a dei bambini) si può optare per dei poster personalizzati con stampe di animali o di immagini colorate, oppure per dei divertenti foto collage con cui rallegrare le pareti. In tal modo si garantisce un ambiente confortevole in cui sia i lavoratori che i clienti possono sentirsi a proprio agio. Insomma, fare degli ambienti lavorativi degli spazi a dimensione d’uomo, è in realtà molto semplice e i benefici che se ne traggono sono davvero numerosi.

Lo Staff di Foto-Canvas.com

Spumanti e champagne. Come sceglierli



Spumanti e champagne. Come sceglierli

Roma, 29.12 2009. Puo' essere considerato spumante o champagne un vino bianco al quale e' stato aggiunto gas (anidride carbonica) e confezionato con tappo a fungo e gabbietta metallica? No certamente, ma in commercio se ne trovano a prezzi piuttosto bassi, il che puo' ingannare il consumatore convinto di aver fatto un affare! Come fare per evitare fregature visto che, tra Natale e Capodanno, lo scorso anno sono state vendute 80 milioni di bottiglie? Come al solito occorre leggere l'etichetta e in questo senso qualche consiglio e' utile. Un buon spumante deve indicare le dizioni:
* metodo classico (significa che e' fatto con il metodo champenois);
* Doc (denominazione di origine controllata), Docg (denominazione di origine controllata e garantita) o l'analoga sigla europea VSQPRD, il che assicura che il vino e' di una determinata area geografica;
* Prodotto e imbottigliato da... (un produttore corretto tiene a garantire la qualita' del proprio prodotto);
* la data della sboccatura, cioe' della eliminazione del deposito che si forma nelle bottiglie.
Per la scelta degli champagne in genere il consumatore guarda piu' alla marca che all'etichetta, anche perche' nessun commerciante si sente obbligato a fornire informazioni precise, spesso si limita a decantarne le qualita'. Per lo champagne valgono in sostanza le stesse indicazioni dello spumante. In piu' sulle etichette degli champagne dovrebbe essere indicata:
* la sigla Ay che sta ad indicare la zona con i vigneti migliori;
* la sigla R.M (lo champagne e' fatto con uve dei produttori);
* la sigla N.M (lo champagne e' fatto con uve di diversa provenienza);
* la dizione pas dose' o nature (non e' stato aggiunto sciroppo zuccherino);
* l'indicazione dell'annata (champagne millesimato).

Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori

Nuovo manuale di scrittura creativa

Basta con il solito manuale di scrittura creativa più o meno utile che affolla le librerie... ora è arrivato CHI HA VISTO CENERONTOLA? Manuale pratico per giovani scrittori.

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E se Cenerentola fosse infatti stata inventata con una O in mezzo, cosa sarebbe potuto succedere? Magari potrebbe essere stata troppo cicciottella per indossare la scarpetta oppure essere diventata così brontolona da far arrabbiare persino il Principe Azzurro.

Le storie che ci possiamo inventare sono infinite così come le nostre idee. Perché tutti abbiamo visto una Cenerontola nella nostra fantasia e tutti abbiamo una storia diversa da raccontare.

Questo nuovo manuale pratico di scrittura creativa accompagna i giovani scrittori nel lungo e avventuroso percorso che parte dalla ricerca delle idee e termina nella stesura di una storia. Il metodo è quello della scrittura creativa, con esercizi che aiutano a stimolare e sviluppare la capacità espressiva, e lezioni che permettono di acquisire i fondamenti della narrazione.

Il libro nasce da un'esperienza diretta vissuta presso una scuola media di Udine e si propone anche come strumento di formazione per gli insegnanti e gli educatori in genere che vogliano approfondire l'argomento e realizzare un progetto didattico sul tema.

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Chi ha visto Cenerontola? – Manuale pratico per giovani scrittori, supporta la Fondazione Francesca Rava NPH Italia Onlus devolvendo parte dei proventi per aiutare i bambini di Haiti.

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Il libro, edito dalle edizioni Il Ciliegio e illustrato da Simona Meisser, è pensato per giovani scrittori (non solo nell'età), insegnanti, educatori, formatori e appassionati di scrittura e creatività.

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L'introduzione del libro è a cura di Luisa Carrada, web writer, consulente di comunicazione e autrice del sito web e del libro "Il mestiere di scrivere".

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Davide Nonino scrive per passione su carta e per lavoro su web. Ha iniziato ad appassionarsi al mondo dei ragazzi grazie alle esperienze di volontariato come educatore. Autore di racconti e di testi musicali, Davide realizza laboratori di scrittura creativa nelle scuole e gira l'Italia per presentare testi e parole con la contaminazione di immagini e musica.

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Chi ha visto CenerOntola? Manuale pratico per giovani scrittori
di Davide Nonino
132 pagine, 13 euro
Edizioni Il Ciliegio

In tutte le librerie e i negozi online di buoni libri


A Roma, il 1°Gennaio 2010, concerto degli Electrocutango, all'interno del 5° MeditangoFestival


Prosegue con straordinari appuntamenti il 5° MeditangoFestival, Festival Internazionale di Tango, Teatro e Musica di Roma, organizzato da Alex Cantarelli e Mimma Mercurio, ed apertosi lo scorso 18 dicembre con una coppia d'eccezione del Tango, Adrian Veredice e Alejandra Hobert, ballerini eclettici, la cui danza e didattica sono una preziosa sintesi di innovazione e tradizione.

Dopo la TangoMaratona del 26-27 dicembre -un successo dall'alto delle più di 300 presenze-, il prossimo appuntamento del MeditangoFestival è all'insegna della grande musica.

In programma per il 1° Gennaio 2010, infatti, il concerto degli Electrocutango, una delle più importanti band di Tango Elettronico della scena internazionale, in anteprima assoluta e prima delle tre uniche date italiane del loro tour europeo.

Gli Electrocutango sono un progetto di elettrotango, nato ad Oslo, in Norvegia, e fondato da Sverre Indris Joner. Dalla creazione delle musiche per lo spettacolo TanGhost (una piece teatrale e di Tango, ispirata dall'opera Gli spettri di Ibsen e interpretata, tra gli altri artisti, da Pablo Veron, che ne era anche il coreografo) nasce il loro album Felino. L'album ha ottenuto il prestigioso premio norvegese Edvard Award per la "Migliore musica composta per stage/film/altre forme d'arte", nel 2005. Il progetto musicale include il famoso musicista di tango Per Arne Glorvigen, bandoneon.

La musica degli Electrocutango è un ibrido di strumenti elettronici ed acustici, che con successo preservano l'elasticità del Tango originale, mixando però le tradizionali armonie con quelle più moderne; il risultato è una musica non solo ballabile, ma anche estremamente piacevole ed interessante da ascoltare, proprio per gli sperimentalismi che ci sono.

Gli Electrocutango, dunque, sono l'ennesimo esempio di grande Musica proposto dal Meditangofestival; i concerti organizzati in queste edizioni, infatti, hanno visto protagonisti i migliori artisti e gruppi all'avanguardia nella ricerca musicale del fenomeno Tango, come ad esempio Juanjo Mosalini e gli Otros Aires.

L'appuntamento con gli Electrocutango è il 1 Gennaio, alle ore 22.30, presso il Mitreo, Via Mazzacurati, 63.

A chiudere il MeditangoFestival, come di consueto negli ultimi anni, torna anche quest'anno il più grande ballerino di Tango al mondo, Pablo Veron.

Enfant prodige sul palco dell’epocale “Tango Argentino”, star del film Lezioni di Tango di Sally Potter, coreografo affermato e premiato per spettacoli quali Tanghost (in tournèe mondiale per tre anni consecutivi) Pablo Veron è stato definito dal quotidiano parigino Liberatiòn come “il miglior ballerino del mondo”.

Un’occasione davvero unica, dunque, quella proposta dal MeditangoFestival: tre giorni di stages (il 4, il 5 e il 6 gennaio) con colui che, a detta del Time Out di New York, “possiede i piedi di Dio”. L'appuntamento con l'ultima milonga di questa edizione del MeditangoFestival, ovvero con l'ultima serata danzante di Gala, invece, è fissato per il 5 Gennaio, dove, all'interno dei saloni dello splendido Palazzo Brancaccio, si potrà ballare sulle note appositamente scelte dal tj Sergio Chiaverini. Ospite d'onore, naturalmente, Pablo Veron.

- 1 Gennaio: Concerto degli Electrocutango presso il Mitreo (Via Mazzacurati, 63). Il costo della serata è di 20 €

- 4, 5 e 6 Gennaio: Stages di Pablo Veron presso il DAF (Dance Arts Faculty, Via di Pietralata 159/A). Il costo degli stages è di 85 €.

- 5 Gennaio: Gran Galà con ospite d’onore Pablo Veron presso i saloni di Palazzo Brancaccio (Viale del Monte Oppio, 7). Tj Sergio Chiaverini. Il costo dei Galà è di 15 €.

Per informazioni: + 39.349.2621186 www.meditango.com

lunedì 28 dicembre 2009

3 centralissimi Kosher bed & breakfast a Roma

Il termine kosher indica l'insieme di regole religiose che governano la nutrizione degli Ebrei osservanti, un sistema così sano e naturale, in quanto privo di grassi animali, tanto da essere apprezzato da tutti coloro che amano un'alimentazione biologica, indipendentemente dal credo religioso personale.

E cosa c'e' di meglio che iniziare la giornata con una sana colazione vegetale a base di cornetti, marmellate e pane croccante rigorosamente kasher, in ambienti assolutamente comfortevoli, quali quelli messi a disposizione da tre bed and breakfast situati in posizione centrale a Roma, nella zona di Piazza Bologna e dell'università la Sapienza, vicinissimi alla stazione Termini e Tiburtina e distanti solo due fermate di metro dal centro storico e da mete come il Colosseo, Piazza di Spagna e Fontana di Trevi e Villa Borghese?

Tre strutture in grado di rispondere perfettamente alle esigenze degli ospiti che si trovano a Roma per motivi di turismo, lavoro o studio.
  • Lili's B&B ottimo per i lunghi soggiorni di lavoratori o studenti;
  • The Home in Rome, punto di partenza per scoprire le bellezze della Città Eterna;
  • The Home in Rome Sweet, l'ultimo nato della famiglia, che si trova a soli 900 mt. dalla Stazione Termini.
Una triade di Bed & Breakfast  che rappresenta a Roma il meglio della tradizione kosher offrendo agli ospiti soggiorni in ampie ed eleganti camere con in sottofondo la cordialità e la simpatia dei titolari, ideale per sentirsi come a casa propria!

Jusy Accetta - Kosher B&B a Roma

Gela:Vincoli Sic e Zps nascondono discariche industriali


Ancora una volta,Gela,grosso centro industriale della Sicilia, è, in primo piano nel processo di degrado ambientale del suo territorio nei mesi scorsi infatti alcuni cittadini hanno scoperto delle pericolose discariche a cielo aperto. Il sospetto che sia la stessa politica ad avere nascosto per circa venti anni tale scempio con un atto di vero connubio con l’industria permettendo nel tempo e sotto l’egidia dei vincoli ambientali SIC e ZPS di creare vere e proprie discariche di materiali industriali chimici pericolosi in questo territorio. Le discariche dislocate in più punti sono pienamente accessibili a tutti e contengono catrame , amianto e forse anche materiali radioattivi che nel tempo hanno inquinato le falde profonde determinando in alcuni casi l’inquinamento dello stesso ciclo biologico con il fondato sospetto che tumori, arsenico nel sangue e malformazioni a Gela non sono certo piovuti dal cielo. Alcune di queste aree protette dai vincoli ambientali e faunistici inoltre sono state coperte da circa un metro di terra, ma nel tempo non hanno potuto nascondere la loro realtà che oggi riaffiora con materiali catramosi e liquidi misconosciuti. Sembra di essere sotto i riflettori di un film a filone mafioso,dove attraverso fiumi di denaro si sono potuti acquisire diritti impossibili a discapito dello stesso territorio e dell’ambiente. Chi abbia goduto di tutto questo per chiudere un’occhio forse due sulla questione questo sembra essere plausibile ma certamente non dichiarabile visto che si và a cozzare con la stessa politica che negli anni ha governato la città. Ma ad allarmare i cittadini ora costituitisi in comitato spontaneo è la piena condizione di mancato controllo, specie per quanto riguarda la problematica faunistica, da parte della (LIPU) unico ente di salvaguardia della fauna selvatica della zona che secondo il comitato spontaneo deve essere rimossa nel suo incarico di controllo . Della grave situazione ambientale sono stati informati il Ministero dell’Ambiente, La Procura della Repubblica di Palermo e di Gela oltre che il competente ufficio Europeo. Previsto inoltre per giorno 5 pomeriggio e 6 Gennaio 2010 un sit-in di protesta di varie associazioni e comitati spontanei della città presso i locali identificati Nord2 dell’A.S.I. di Gela.
M.C.

Assemblea di condominio, quorum per delibere e verbalizzazione

Assemblea di condominio, quorum per delibere e verbalizzazione


Firenze, 28 Dicembre 2009. E' uscita oggi la nuova edizione della rubrica "Il Condominio", pubblicata ogni due settimane sul sito dell'associazione. Il numero odierno presenta, commenta e "rende pratica" la recente sentenza della Cassazione (n.24456 del 19/11/2009) che ha ribadito come devono essere riportati a verbale i quorum deliberativi delle assemblee di condominio.

Ogni discussione, in sede di riunione dei condomini si chiude con una votazione.
Ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 1136 c.c. "Delle deliberazioni dell'assemblea si redige processo verbale da trascriversi in un registro tenuto dall'amministratore".
In sostanza, ogni decisione adottata dall'assise condominiale deve essere trascritta nel cosi' detto verbale d'assemblea che l'amministratore deve conservare e consegnare al suo successore nel caso di revoca o dimissioni.
Nel trascrivere la decisione adottata e' necessario rispettare alcuni requisiti di carattere formale utili ad evitare contestazioni che possano portare ad una dichiarazione d'invalidita' della delibera.
Con la sentenza n. 24456 del 19 novembre 2009, la Corte di Cassazione specifica, ribadendo il proprio consolidato orientamento, come debbono essere riportati a verbale i quorum deliberativi al fine di considerare legittima la deliberazione.
Secondo i giudici e' necessario che dal verbale sia desumibile, in modo inequivocabile, l'espressione di voto di ogni singolo partecipante alla riunione.
Cio' per due ordini di motivi:
a) verificare che siano rispettate le maggioranze richieste dalla legge in relazione allo specifico punto all'ordine del giorno messo ai voti;
b) valutare l'eventuale conflitto d'interessi dei votanti.
Un esempio.
La votazione relativa alla nomina dell'amministratore di condominio. Dal verbale, per permettere le verifiche summenzionate, dovranno risultare sia i nomi dei votanti che i quorum necessari alla nomina del professionista.
Cosi', nei casi di scelta dell'amministratore tra uno dei condomini (il c.d. amministratore interno) e' evidente che il prescelto non potra' votare a favore della sua nomina. Se il suo voto incide sulle maggioranze necessarie per quest'atto (ossia 500 millesimi e la maggioranza degli intervenuti all'assemblea) la deliberazione sara' annullabile e quindi impugnabile.
Sicuramente, quindi, e' insufficiente verbalizzare utilizzando la laconica formula "la maggioranza approva".
Come si dovranno verbalizzare le varie votazioni?
I metodi sono sostanzialmente due:
a) l'indicazione in relazione ad ogni singola votazione del nominativo dei condomini favorevoli, di quelli contrari e (ma non e' obbligatorio) dei relativi millesimi. In questo modo sara' sempre possibile una verifica del rispetto dei quorum deliberativi;
b) l'indicazione dei soli condomini contrari laddove dal contesto generale sia possibile desumere i nomi ed i relativi millesimi dei favorevoli. In tal senso, la Cassazione, con la sentenza succitata che si conforma, richiamandoli ai propri precedenti in materia, ha affermato che "in tema di delibere condominiali, non e' annullabile la delibera il cui verbale, ancorche' non riporti l'indicazione nominativa dei condomini che hanno votato a favore, tuttavia contenga, tra l'altro, l'elenco di tutti i condomini presenti, personalmente o per delega, con i relativi millesimi, e nel contempo rechi l'indicazione, nominatim, dei condomini che si sono astenuti e che hanno votato contro e del valore complessivo delle quote millesimali di cui gli uni e gli altri sono portatori, perche' tali dati consentono di stabilire con sicurezza, per differenza, (quanti e) quali condomini hanno espresso voto favorevole ed il valore dell'edificio da essi rappresentato, nonche' di verificare che la
deliberazione stessa abbia in effetti superato il quorum richiesto dal'art. 1136 c.c." (sent. 10 agosto 2009 n. 18192).

Alessandro Gallucci, legale Aduc

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
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