Ricostruire L'Aquila dopo la tragedia del 6 aprile 2009 è un dovere. Ricostruirla accessibile è anche un'opportunità. I cittadini, ma soprattutto gli amministratori, gli imprenditori e i commercianti della città martoriata dal sisma, infatti, dovrebbero riflettere sulle possibilità di sviluppo economico-commerciale offerte da un capoluogo di regione disegnato per tutti: famiglie con bambini piccoli, donne in stato di gravidanza, infortunati con stampelle, disabili, anziani ecc.
Riedificare senza barriere significa dare risposte ai residenti, ma anche a tutte quelle persone che frequenteranno L'Aquila per studio, lavoro, turismo e tempo libero. Per questo, chi investe in innovazione e turismo accessibile risulterà estremamente competitivo fin da subito, perché le strutture flessibili stanno affermandosi come meta privilegiata di un target sempre più vasto di clientela.
Le ricerche ufficiali parlano di un'Europa composta da milioni di persone con bisogni particolari che desiderano viaggiare. In tempo di crisi, quindi, saranno privilegiati coloro che avranno investito in accessibilità trasparente: interventi mirati a soddisfare i consumatori con una migliore qualità delle strutture, dei percorsi e dei servizi, senza connotazioni estetiche di carattere ospedaliero e rispettando i canoni dello "Universal Design".
Di conseguenza, per rendere appetibile L'Aquila, bisognerà realizzare una progettazione rispettosa di: accessibilità, salute e sicurezza. Per farlo, fondamentale sarà l'individuazione di tre macroaree d'intervento: 1. fruibilità dei luoghi di vita, educazione e lavoro; 2. mobilità e trasporto pubblico (autobus/filobus, taxi, treno ecc.); 3. accessibilità all'informazione e agli strumenti informatici.
Promuovere questo tipo di politica è, inoltre, un risparmio per tutta la collettività poiché un intervento successivo di abbattimento delle barriere architettoniche è sicuramente più dispendioso. La Banca Mondiale ha, infatti, stabilito che i costi per includere i criteri di accessibilità al momento della costruzione di un edificio o di uno spazio urbano sono minimi (cioè: meno dell'1% del costo totale della struttura), mentre gli adeguamenti successivi sono molto più dispendiosi.
In quest'ottica, non è più possibile sottovalutare lo stimolo finanziario dato dal turismo accessibile … non più una nicchia, ma una vera e propria fetta di mercato.
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Articolo di SIMONA PETACCIA, Presidente Diritti Diretti Onlus - Tratto da Tutto Abruzzo n. 36, ottobre 2010
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