“Loro devono morire.
Non pensava ad altro. Dal tempo in cui li aveva rintracciati tutti. Li aveva seguiti, pedinati e controllati come un’ombra invisibile. Lui era alto e basso. Era grasso e magro. Era giovane e vecchio. Era tutta la gente. Era nessuno.
Mentre camminava per le strade passava inosservato. Capitava che molta gente incrociasse il suo sguardo, che lo vedesse ma che non lo guardasse.”
“Loro devono morire”. I pensieri del protagonista del romanzo sono inquietanti e senza scampo, rivelano un’ossessione morbosa dell’individuo, così denominato dallo scrittore, che nel pieno delle sue facoltà mentali ha organizzato un piano senza precedenti per eliminare tutte le vittime designate. L’individuo è scaltro e riesce a mimetizzarsi nella folla pur sorvegliando costantemente ogni accadimento di ogni persona del suo elenco della morte.
“Voci soffocate”, edito nel marzo del 2011 dalla casa editrice Watson Edizioni, è il primo romanzo dell’emergente Beppe Quintini(Lodi, 1977). Trasferitosi in Trentino con una laurea in Ingegneria, Beppe decide di cimentarsi nella scrittura utilizzando le immagini della sua realtà come location di scabrose scene del crimine. “Voci soffocate” ha avuto fin da subito un riscontro positivo nel popolo dei lettori riuscendo, in soli due mesi, ad arrivare alla seconda ristampa con 1300 copie vendute.
Componimento narrativo che consta di quasi 500 pagine, costituite da capitoli brevi e di scorrevole lettura che presentano il carnefice con fare intimidatorio e le vittime come se non avessero nulla di che preoccuparsi. È sconcertante, infatti, la dicotomia tra la vita dei perseguitati e quella dell’individuo, il mistero del perché l’assassino sia legato proprio a quella persona è un rebus che trasporta il lettore in mille ipotesi possibili sino alla scoperta di una verità agghiacciante.
Siamo a Dicembre, è quasi Natale, il primo omicidio vede una giovane coppia massacrata in casa propria; nessun indizio, nessuno errore dell’individuo riuscirà a portare gli agenti ad avanzare una benché minima teoria sul movente.
“Chiuse gli occhi e non vide la propria mano tremare, ma se ne accorse perché il tiepido metallo dell’arma gli sbatteva contro i denti.
All’improvviso squillò il telefono.
Ma il grilletto spinto dall’indice dell’uomo non aveva intenzione di arrestare la propria corsa lenta e timorosa…
Un altro squillo riempì le pareti vuote della casa con un eco fastidioso, nel momento in cui la corsa del grilletto era circa a metà.”
Un ex agente, Mathias Novari, ancora sconvolto dopo la morte di un bambino sequestrato in Sardegna, cerca la morte con la sua pistola. Anche la moglie l’ha lasciato. È solo e non sente più la sua parte umana. Ma, l’inizio delle indagini sul misterioso delitto a Madonna di Campiglio, in coppia con l’agente Bruni, riesce ad accendere una scintilla di vita nella sua mente, come se potesse riscattarsi riuscendo a risolvere quei macabri omicidi. Saranno, infatti, le sue geniali intuizioni e la sua esperienza a risolvere molti dei dubbi riguardo le scene del crimine ed a portare sempre più vicini alla soluzione.
“L’Individuo si portò a pochi centimetri dal volto sfigurato del cadavere e lo osservò morbosamente. Piegò la testa e i due nasi quasi si sfiorarono. L’odore ripugnante che stagnava addosso al corpo senza vita era irrespirabile, ma l’Individuo sembrò non accorgersene, tanto era eccitato per aver portato a termine il proprio lavoro. Riempì i polmoni, orgoglioso e fiero di se stesso.”
Vi lascio il sito diretto dell’autore e della casa editrice Watson Edizioni:
http://www.vocisoffocate.it/ http://www.watsonedizioni.it/
Booktrailer:
http://www.youtube.com/watch?v=iG_-A7ndnWI
Alessia Mocci
Responsabile dell’Ufficio Stampa Watson Edizioni