Vernissage al Museo di Capodimonte, nella sala Raffaello Causa, della mostra: "Il giovane Ribera tra Roma, Parma e Napoli 1608-
Jusepe de Ribera (1591-1652), considerato tra i maggiori esponenti della pittura di area naturalista e caravaggesca in Italia e in Eruopa, soprannominato Lo Spagnoletto per la sua bassa statura, giunse giovanissimo a Roma da Jativa, presso Valencia, intorno al 1608 dove lavorò per committenti e collezionisti sia spagnoli sia locali realizzando opere di grandissima intensità. Dopo un breve soggiorno a Parma intorno al 1610 grazie alla protezione del marchese Mario Farnese, cugino del Granduca Ranuccio, incontrato nella città pontificia tornò di nuovo a Roma, accolto tra i membri dell'Accademia di San Luca, trattenendosi fino al 1616, quando si trasferì definitivamente a Napoli, capitale del viceregno spagnolo in Italia meridionale, dove sposò Caterina, figlia di Giovan Bernardino Azzolino. Le sue spoglie sono tumulate nella chiesa di Santa Maria del Parto a Mergellina.
Quando giunse a Napoli, dopo l'esperienza romana aveva già profondamente maturato la sua aderenza al naturalismo caravaggesco e la sua presenza a Napoli si fonde con le nuove proposte della pittura partenopea ed è fondamentale per la comprensione di questo nuovo corso e di tutta la pittura napoletana del secolo. Si rese noto per una "Deposizione della croce" per i certosini di Napoli. Dipinse il "Martirio di san Gennaro" per la cappella reale; "San Gerolamo"; "Eraclito e Demetrio"; "Il martirio di San Bartolomeo. L'opera sua più celebre è "Issone sulla ruota"
L'ambiente napoletano dell'epoca ha dichiarato Giuseppe De Mita, assessore al turismo della Regione - rappresenta per Ribera elemento di stimolo e di formazione tutt'altro che secondario: Napoli in quegli anni è capitale culturale europea, luogo di scambio e di confronto, crocevia e fonte di ispirazione per gli artisti
Presentata al Museo del Prado a Madrid nella scorsa primavera, la mostra è organizzata dal Museo Nacional del Prado e dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli. Responsabile scientifico dell'edizione italiana è Nicola Spinosa, uno dei massimi esperti del maestro spagnolo e autore di una recente e completa monografia; il comitato scientifico, per l'esposizione spagnola, è composto da Gabriele Finaldi, José Milicua e Javier Portùs.
"Finalmente un nucleo consistente di lavori ha affermato l'ex soprintendente Spinosa attribuiti a Ribera fra Roma e Napoli è esposto, dando conto di una problematica che troppo spesso è rimasta confinata agli esperti. Questa mostra da tutta la possibilità di avere contatto diretto con le opere ed è strumento di dialogo e confronto, anche per comprendere meglio cosa sia successo a livello artistico nel '600 fra Roma e Napoli, subito dopo la morte del Caravagaggio".
La mostra ha il merito di permette agli studiosi il confronto diretto fra opere più dibattute e nello stesso tempo offre al pubblico una rassegna di opere di straordinario livello e di grande qualità comunicativa.
Come affermava lord Byron nel
Una mostra importante per Napoli, che vuole rilanciare la conoscenza dello straordinario spessore della sua cultura passata, che si riflette, non a caso, con le sue violente contraddizioni nella realtà odierna di questa tormentata, difficile, ma splendida città.
La mostra visitabile fino all'8 gennaio 2012 Dalle 10 alle 19,30; chiuso il mercoledì
Info: 081.7499111
http://www.campaniasuweb.it/www.polomusealenapoli.beniculturali.it
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