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giovedì 27 ottobre 2011

U.E , in pensione a 67anni


Un piano di risanamento,lacrime e sangue,quello che viene proposto agli Italiani dopo il via libera dell’Unione Europea. Uno dei nodi cardine il pensionamento a 67 anni che dovrebbe entrare in vigore dal 2026. Il magone pensioni che in questo momento attanaglia milioni di Italiani e specie i dipendenti pubblici, proviene da una sconsiderata gestione del sistema pensionistico che ha favorito negli anni il proliferare delle pensioni Baby. Lo sconfinamento del sistema, secondo l’INPS,legato a questa tipologia di assistiti si attesta ,oggi, in circa 150 miliardi di euro. In pratica l’allungamento dell’età pensionabile ,per alcuni versi,serve a pagare questo buco nero. Tra le misure anche quella  del “ licenziamento facile” che secondo il Ministro Maurizio Sacconi non è correttamente indicata nel lessico ,infatti, sempre secondo –Sacconi-: “Obbiettivo è assumere e non licenziare”, ”Sarà introdotta per i dipendenti pubblici la mobilità con la possibilità di essere posti per brevi periodi in cassa integrazione ”. Nella calendarizzazione della manovra la dismissione del patrimonio pubblico dello stato che dovrebbe portare nelle casse Italiane,5 miliardi di Euro,la riforma fiscale,la soppressione delle province. Infine tra i tanti obbiettivi quello di ridurre il divario nord-sud,attraverso il miglior utilizzo dei fondi europei.

                                                                                                        Di Maurizio Cirignotta


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