Firenze,
l'Olanda e la crisi
Riduzione
dei fondi governativi per la cultura e l'Istituto Olandese di Firenze
licenzia il personale addetto ai servizi
Siamo
in un momento critico e di licenziamenti se ne parla quotidianamente,
forse non è nemmeno più una notizia interessante.
In
questo caso però ,l'interessante sta nel fatto che chi ha preso
questa drammatica decisione sia il nuovo direttore dell'Istituto
universitario Olandese di Firenze.
Il
21 novembre scorso con una lettera recapitata da un corriere ha
decretato il licenziamento dei dipendenti addetti ai servizi di
pulizia , custodia e giardinaggio , 4 persone che lavoravano presso
l'istituto da moltissimi anni (15,20 e 24 anni) di cui tre donne e
il custode che risiedeva all'interno del fabbricato . La spiegazione
scarna è stata solo per lettera “assegnazione
a terzi l'espletamento dei servizi di pulizia,custodia e giardinaggio
, perché più economicamente sostenibili dall'istituto “,Questa
frase è incredibile , è vero che l'Olanda ha qualche problemino di
crisi e che ha ridotto i fondi destinati alle università però resta
il fatto che L'Istituto Olandese è da oltre 50 anni meta di studiosi
e studenti in gran parte PAGANTI, è sempre stato un simbolo di
accoglienza e di cultura nel territorio e nel mondo artistico,.Questa
scusa che non possieda fondi sufficienti a coprire il pagamento di 4
stipendi part time che non superano i 900 € massimi è talmente
poco credibile che lascia senza parole
E' un fatto che da quando la
direzione è cambiata per naturale avvicendamento , tutto si è
gradatamente modificato in nome di una più giovane e moderna
gestione. Cambio degli arredamenti dalle classiche camere d' albergo
a letti a castello tipo ostello (o prigione), cambio degli arredi
delle cucine tutti sportelli funzionali e freddi , arredamento Ikea
delle sale comuni , trasformazione delle biblioteche ben quattro di
dimensioni notevoli e degli archivi , per concludere con il cambio
del personale.
Forse eravamo troppo vecchi con
i nostri 53/57/60 anni, forse non coincidevamo con le sue idee di
modernità oppure il direttore pensava che i dipendenti creano
problemi gestionali dei quali non si voleva occupare , e per i quali
non ne aveva tempo.
Così ha preferito la soluzione
di affidare a un impresa le mansioni di cui quotidianamente il
personale si occupava senza curarsi che non è solo un fatto asettico
lavorare in un istituto ma che ci sono rapporti umani non compresi
dal contratto che adesso verranno a mancare.
Un'impresa di pulizie non ha
tra le sue competenze quello di accogliere con un sorriso chi arriva
da lontano di accompagnarli nelle stanze o nelle aule,non ha
l'obbligo di essere disponibile e socievole per risolvere ogni
piccolo problemino che in una comunità come quella spessissimo
sorgevano.
L'Istituto Olandese è adesso
triste e vuoto , senza calore , nessuno accoglie più con il
buongiorno sorridente, nessuno prepara il caffè nella sala comune
abitudine consolidata da oltre 50 anni,.
Nessuno che riassetti le camere
o il giardino , che si occupi della lavanderia, né del giardino, né
che rassicuri chi soffre di nostalgia o che si sente solo ..
La pulizia delle camere sarà a
cura degli studenti e degli ospiti , così come quella dei bagni e
della cucina , pensate per un attimo a come sarà quando arriveranno
i gruppi anche di 25 ragazzi....pensate all'igiene al disordine....
Tutto è cambiato e non certo in
meglio , chi ha lavorato dentro l'istituto per tanti anni sente
dentro rabbia e tristezza per questa decisione e non riesce ancora a
metabolizzare l'ingiustizia di aver passato tanti anni a curare la
struttura come casa propria e poi essere licenziati senza spiegazioni
accettabili senza che ci fosse stato un incontro prima della
decisione..
Con questo concludo e ringrazio
:l'università di Utrecht ,la direzione dell'Istituto Olandese di
Firenze e quanti hanno collaborato a questa decisione, ringrazio per
aver decretato la morte di questa storica sede ricordando che i
luoghi sono fatti non solo di cose e di apparenza ma anche dalle
persone.
Sono le persone che rendono
speciali i luoghi e contribuiscono a renderli grandi e apprezzati .
Una prece s'impone in memoria di
un luogo che fu molto speciale per tutti noi che ci abbiamo
trascorso una notevole parte della vita .
Tiziana
Curti
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