Il 98% del combustibile irraggiato è già stato inviato all’estero e i rifiuti derivanti dal riprocessamento, una volta rientrati in Italia, saranno trasferiti al Deposito Nazionale, una struttura che garantirà la massima sicurezza per i cittadini e l’ambiente.
Roma - Si è concluso il trasporto di 0,7 tonnellate di combustibile irraggiato dal deposito Avogadro di Saluggia (Vercelli) verso l’impianto francese di La Hague, per il suo riprocessamento.
Il trasporto del combustibile, all’interno di speciali contenitori, denominati cask, è stato effettuato in conformità agli accordi intergovernativi firmati tra Francia e Italia e rientra nel quadro di un contratto firmato nel 2007 fra Sogin e Areva, che prevede il riprocessamento di 235 tonnellate di combustibile irraggiato.
Il riprocessamento del combustibile permette di separare le materie riutilizzabili dai rifiuti e di condizionare questi ultimi, mediante vetrificazione, per ridurne il volume a meno del 5% di quello originario. Tale processo garantisce la conservazione dei rifiuti in sicurezza nel lungo periodo.
Questo trasporto rientra nel programma di trasferimento all’estero del rimanente 2% del combustibile irraggiato ancora presente in Italia, che si concluderà il prossimo anno.
I rifiuti vetrificati dopo il riprocessamento rientreranno in Italia entro il 2025.
Queste operazioni avvengono nel rispetto della normativa nazionale e internazionale sotto il controllo delle autorità preposte a garantire la sicurezza per la popolazione e per la tutela dell’ambiente.
“Questi trasporti – dichiara Giuseppe Nucci, Amministratore Delegato di Sogin - si svolgono grazie alla proficua collaborazione fra Sogin e le Istituzioni ed Amministrazioni coinvolte nella più grande bonifica ambientale della storia del nostro Paese, che stiamo portando avanti negli impianti nucleari. Il 98% del combustibile irraggiato - prosegue Giuseppe Nucci - è già stato inviato all’estero e i rifiuti derivanti dal riprocessamento, una volta rientrati in Italia, saranno trasferiti al Deposito Nazionale, una struttura che garantirà la massima sicurezza per i cittadini e l’ambiente”.
Il trasporto del combustibile, all’interno di speciali contenitori, denominati cask, è stato effettuato in conformità agli accordi intergovernativi firmati tra Francia e Italia e rientra nel quadro di un contratto firmato nel 2007 fra Sogin e Areva, che prevede il riprocessamento di 235 tonnellate di combustibile irraggiato.
Il riprocessamento del combustibile permette di separare le materie riutilizzabili dai rifiuti e di condizionare questi ultimi, mediante vetrificazione, per ridurne il volume a meno del 5% di quello originario. Tale processo garantisce la conservazione dei rifiuti in sicurezza nel lungo periodo.
Questo trasporto rientra nel programma di trasferimento all’estero del rimanente 2% del combustibile irraggiato ancora presente in Italia, che si concluderà il prossimo anno.
I rifiuti vetrificati dopo il riprocessamento rientreranno in Italia entro il 2025.
Queste operazioni avvengono nel rispetto della normativa nazionale e internazionale sotto il controllo delle autorità preposte a garantire la sicurezza per la popolazione e per la tutela dell’ambiente.
“Questi trasporti – dichiara Giuseppe Nucci, Amministratore Delegato di Sogin - si svolgono grazie alla proficua collaborazione fra Sogin e le Istituzioni ed Amministrazioni coinvolte nella più grande bonifica ambientale della storia del nostro Paese, che stiamo portando avanti negli impianti nucleari. Il 98% del combustibile irraggiato - prosegue Giuseppe Nucci - è già stato inviato all’estero e i rifiuti derivanti dal riprocessamento, una volta rientrati in Italia, saranno trasferiti al Deposito Nazionale, una struttura che garantirà la massima sicurezza per i cittadini e l’ambiente”.
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