Secondo l’Annuario R&S che analizza i 50 maggiori gruppi italiani quotati in Borsa, Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo,
domina la classifica dei gestori di rete e aziende infrastrutturali del
2011 per rapporto margine operativo netto e fatturato. Terna è inoltre
stata confermata Top Pick, con un target price invariato e
raccomandazione confermata a Overweight.
La
consueta lente di ingrandimento di Mediobanca stavolta esalta le
perfomances di Terna. Secondo l’Annuario R&S che analizza i 50
maggiori gruppi italiani quotati in Borsa (39 industriali, 6 bancari e 5
assicurativi nel periodo 2007-marzo 2012) l’azienda elettrica guidata
da Flavio Cattaneo
capeggia infatti la classifica dei gestori di rete e delle aziende
infrastrutturali del 2011 per il rapporto tra margine operativo netto e
fatturato che si attesta al 52,4%. Seguono Telecom Italia (22,9%),
Edizione/Autostrade (18,2%), Aurelia (18,1%) e Gemina (15,2%). Un
risultato eccellente se paragonato in generale ai 50 gruppi di cui
sopra, visto che solo Beni Stabili ottiene un’incidenza sul fatturato
migliore.
Come
rilevano alcuni quotidiani, in un panorama difficile, economico e
finanziario, che penalizza soprattutto istituti bancari (boom dei
crediti dubbi a 100 miliardi) e grandi industrie a controllo pubblico (a
buoni fatturati fanno riscontro infatti margini asfittici per Eni,
Edison, Finmeccanica), Terna risulta essere al quarto posto per
dividendi cumulati distribuiti dal 2007 al 2011 (1.842 milioni di euro),
dopo Eni, Enel e Telecom e al primo posto per valore aggiunto netto per
dipendente (297 mila euro), prima di Eni ed Enel. Infine, Terna risulta
al quinto posto per variazione del valore degli investimenti nel
periodo 2008-2011.
Restando al settore delle Utilities, si
registra una nota positiva di Morgan Stanley con la quale si evidenzia
come Terna sia stata confermata Top Pick, con un target price invariato a
3,10€/azione e raccomandazione confermata a Overweight. La conferma di
Terna nella lista dei titoli preferiti è supportata dall’elevata
visibilità dei cash flow, dall’attenzione al controllo dei costi e dalla
migliorata guidance per il 2012 sugli investimenti. Inoltre, la Società
è immune dal sovereign risk, può contare su un costo del debito
inferiore al 4% ed ha basse esigenze di rifinanziamento nel breve
termine.
FONTE: Terna
Nessun commento:
Posta un commento