In Italia le carte sono arrivate molto presto. Le carte erano un oggetto di svago proveniente da lontano, da oriente, forse addirittura dalla Cina. Nella Penisola, comunque, furono i Mori - nome con cui ci si riferiva agli arabi del nord-Africa - a portarle. A fungere da tramite fu la ricca rete di rapporti commerciali esistente tra i Mori e le fiorenti cittadine portuali delle nostre coste, prime tra tutte Venezie e Napoli.
Sebbene la data dell'introduzione delle carte da gioco in Italia sia ancora incerta, la maggior parte degli studiosi fissa attorno al XIV secolo l'arrivo dei primi mazzi. Successivamente, la storia delle carte in Italia prese una strada autonoma, intersecatasi più volte con quella delle carte spagnole, francesi o austriache. Il risultato, sette secoli dopo, è una grande varietà di tradizioni regionali di carte, varietà derivante proprio dall'influenza delle carte spagnole (nel centro sud-Italia), francesi (nel nord-ovest) o austriache (nel Sud Tirolo).
Una grande varietà di giochi
Nel corso dei secoli, sia le carte che i giochi con le stesse si sono evoluti incessantemente, e se oggi possiamo contare ben sedici stili regionali diversi di carte da gioco, innumerevoli sono i giochi e le loro varianti. Briscola, tressette e scopa, ma anche rubamazzo, scopone, scopone scientifico, napola, scopa a perdere, tressette a perdere, tressette con o senza accuso, briscola chiamata e chi più ne ha più ne metta. C'è poi la lunga tradizione dei giochi di carte con mazzi francesi: scala quaranta, ramino, bridge, machiavelli e così via.
Gli italiani, insomma, si sono dimostrati grandi giocatori, e negli ultimi anni un altro fenomeno è intervenuto a dimostrarlo: l'arrivo e la crescita del
burraco in Italia.
Il burraco in Italia: quando è arrivato?
Come gran parte dei giochi famosi in Italia, il burraco non è nato qui. La sua origine non è poi così antica: si fa infatti risalire agli anni quaranta del Novecento, e viene collocata in sud America, probabilmente in Uruguay. In Italia, però, è arrivato negli anni Ottanta, "sbarcando" in Puglia. E sempre in Puglia nacquero i primi circoli di burraco, all'interno dei quali fu sperimentato per la prima volta il burraco in modalità torneo, dapprima assente. Un altro importante traguardo di questo percorso fu la definizione dei primi regolamenti ufficiali, che andarono a sostituire la pratica di giocare secondo regolamenti poco chiari e non riconosciuti universalmente. Ancora oggi i regolamenti di burraco sono molteplici, ma esiste almeno una "selezione" di regolamenti ufficiali ai quali rifarsi in caso di organizzazione di tornei.
Dai primi passi al boom del burraco in Italia
Dopo la prima fase "sperimentale" in Puglia, il burraco cominciò lentamente a diffondersi nel resto d'Italia. Nel giro di pochi anni, i circoli nacquero anche nelle città del centro e del nord, cominciando ad aggregarsi in federazioni. La prima federazione nazionale fu la Fibur, ben presto seguita da altre come la Fedibur o la Feburit. La Fibur resta tuttoggi la federazione più seguita, con più di trentamila iscritti. Il compito delle federazioni è stato quello di formare gli arbitri, stilare dei regolamenti ufficiali, organizzare tornei e rappresentare un punto di riferimento per gli appassionati di questo gioco di carte.
Il burraco ha raggiunto un successo tale che persino i vip si sono allineati, dichiarando ai giornali di gossip la loro passione per il gioco. Tra le coppie famose ci sono Totti e Blasi, Azeglio-Ciampi e Pilla, Bova e Bernardini della Pace (suocera del bel Raoul).
Negli ultimi anni, infine, il burraco si è spostato online, raccogliendo anche sul web decine di migliaia di consensi e favorendo la nascita di una community di appassionati molto ampia e dinamica.
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