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venerdì 7 dicembre 2012

Risposte alle domande più comuni sulla Villocentesi



Negli ultimi anni la diagnosi prenatale si è notevolmente evoluta, mettendo a punto tecniche all’avanguardia non poco invasive ma molto precise: una di queste è la villocentesi. 

Si tratta di un esame che consiste nel prelievo dei villi coriali che (una volta esaminati) possono offrire molte informazioni sulla salute del feto. Che cosa sono i villi coriali? Sono piccole propaggini di tessuto dalla placenta e che quindi dovrebbero avere lo stesso patrimonio genetico del feto.

La quantità di villi che si preleva equivale a circa 10-15 mg e consente di verificare la presenza di malattie genetiche nel feto. La villocentesi non è un esame nuovissimo, si pratica infatti fin dagli anni Settanta. Tuttavia nel corso del tempo si sono modificate le tecniche con le quali viene eseguito. Oggi l’intervento consiste nell’introduzione di una siringa per via addominale attraverso la quale aspirare le piccole porzioni di tessuto, che analizzate in laboratorio, permettono di verificare l’eventuale presenza di anomalie genetiche. E’ un esame che può essere eseguito in un periodo precoce della gravidanza: tra la 11esima e la 13 esima settimana. (per maggiori info e ulteriori approfondimenti sul soggetto clicca qui -> villocentesi).

La villocentesi è un esame a basso rischio ed è assolutamente indolore. E’ tuttavia necessario che sia eseguito da personale esperto e qualificato. Se siete alla ricerca di un Centro specializzato a Torino per la villocentesi, un centro altamente specializzato ad esempio è la clinica Promea: una struttura che vanta un esperienza pluriennale nel settore della diagnostica prenatale. Qui troverete accoglienza, professionalità e la risposta a tutti gli eventuali dubbi.

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