Oltre 500 persone hanno partecipato ieri sera allo slow mob per salvare corso Marconi
Più di 500 persone, di ogni classe sociale ed età, residenti, studenti, rappresentanti di altri comitati, tutti insieme a dire "No" alla distruzione dell'alberata per la costruzione di box auto privati con l'eliminazione di posti auto pubblici a rotazione in superficie, a dire "Sì" alla salvaguardia per l'ambiente e al diritto di partecipazione alle trasformazioni della propria città.
Una riunione di persone pacifica e festosa sotto gli alberi accompagnata da musica jazz e un aperitivo solidale.
Hanno partecipato anche i rappresentanti delle comunità curda e turca di Torino, intervenuti in solidarietà con corso Marconi, ricordando le lotte per Gezi Park a Istanbul e la situazione in Turchia.
Il Comitato ha invitato tutti i presenti a un minuto di silenzio, immobili, in piedi, al centro del viale a emulare l'uomo albero di Istanbul.
A conclusione è stato impiantato un giovane ippocastano, nato da una castagna raccolta nove anni fa in corso Marconi e cresciuta fino a ieri su un balcone del quartiere. Un gesto simbolico e di buon auspicio per la salvaguardia dell'alberata e un suo ritorno alla bellezza che dovrebbe caratterizzarla.
Durante la serata si sono aggiunte oltre 200 firme di opposizione al progetto alle 3.000 già raccolte nelle scorse settimane dal Comitato Salviamo corso Marconi. È stata attivata anche la raccolta fondi per il ricorso al TAR. Chi volesse partecipare può rivolgersi a salviamocorsomarconi@gmail.com.
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