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martedì 16 luglio 2013

Inps: nelle campagne italiane 7 pensionati su 10 vicini alla soglia di povertà


L'Anp-Cia commenta i dati del Rapporto annuale dell'Istituto di previdenza. Per gli anziani la situazione è sempre più difficile e la crisi ha accentuato i problemi. In netto calo il potere d'acquisto, aumenta il disagio sociale. Urgono precisi interventi.

 

          Se in Italia circa la metà dei pensionati è costretta a vivere con un reddito inferiore a mille euro al mese, nelle campagne la situazione è ancora più difficile. Proprio nelle aree rurali infatti si registra la massima concentrazione di pensioni minime, inferiori alla soglia di 500 euro mensili. Lo afferma l'Anp, l'Associazione nazionale pensionati della Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando il Rapporto annuale dell'Inps diffuso oggi.

            Nelle zone di campagna i colpi della crisi sono sempre più pesanti, alimentando un profondo disagio sociale tra gli anziani. Una categoria di per sé vulnerabile -spiega l'Anp Cia- ma che nella congiuntura economica attuale rischia di sprofondare in una situazione ancora più drammatica. Attualmente, infatti, sono sette su dieci i pensionati delle aree rurali a essere vicini alla soglia di povertà: un rapporto di gran lunga più allarmante di quello relativo alla popolazione italiana, che sfiora il 30 per cento.

            Una condizione di sofferenza -rimarca l'Anp-Cia- ingigantita dalla consistente perdita del potere d'acquisto delle pensioni negli ultimi vent'anni, dal progressivo aumento della pressione fiscale e dalla drastica riduzione dei servizi sociali, la cui carenza è stata ulteriormente aggravata dai tagli alla sanità, e in particolare al Fondo per la non auto-sufficienza che grava in particolar modo su anziani e pensionati, e dalla chiusura di molti uffici postali.

            I pensionati, purtroppo, sopportano carichi molto rilevanti e talvolta insostenibili per il risanamento del Paese. Tutto questo -rileva l'Anp-Cia- mentre si stenta ancora a prendere iniziative credibili per dare competitività alle imprese, a promuovere occupazione, a conferire capacità di spesa alle famiglie, agli anziani, ai meno abbienti. Una situazione alla quale occorre al più presto porre riparo al fine di evitare che tutto precipiti ancora di più nel dramma. Servono interventi mirati e soprattutto nuove politiche in campo sociale.

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