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martedì 3 dicembre 2013

Terra dei Fuochi: decreto legge è grande passo avanti, ora sostegni a filiera agroalimentare colpita da "effetto psicosi"

La Cia: bene l'introduzione del reato di combustione dei rifiuti e il via alla perimetrazione delle aree agricole interessate dall'emergenza ambientale. Adesso rispondere all'Sos dei produttori campani, con le vendite crollate giù del 35-40%.

 

            Finalmente il governo vara il decreto legge sulla Terra dei Fuochi, che rappresenta un notevole passo avanti per cominciare ad affrontare con adeguati strumenti normativi l'emergenza ambientale, ma anche economica, che sta vivendo la Campania. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori.

            Il provvedimento introduce per la prima volta la penalizzazione della combustione dei rifiuti abbandonati e si dà il via alla mappatura dei terreni agricoli interessati dagli effetti contaminanti di sversamenti e smaltimenti abusivi -ricorda la Cia- per giungere alla predisposizione di un piano di bonifiche integrali. Una decisione indispensabile per tutelare e garantire i cittadini e le imprese che in quell'area vivono e lavorano, sia per rafforzare l'azione di contrasto alle ecomafie.

            Contemporaneamente, però, non si può dimenticare "l'effetto psicosi" generato dal dramma della Terra dei Fuochi -sottolinea la Cia- che solo nell'ultimo periodo ha fatto crollare del 35-40 per cento le vendite dei prodotti tipici campani, dalla mozzarella di Bufala Dop all'ortofrutta, con danni a tutto il sistema agroalimentare regionale, che da solo "vale" 5 miliardi di euro l'anno.

           Ecco perché ora bisogna procedere in due direzioni: da un lato occorre accelerare l'iter parlamentare del decreto legge ed evitare che si perda in mille rivoli -conclude la Cia-. Dall'altro bisogna iniziare a pensare a serie misure di sostegno al reddito per tutti gli operatori della filiera agroalimentare che hanno subito perdite considerevoli, tenendo conto che la Campania è la terza regione in Italia per produzione agricola con oltre 136 mila aziende e 65 mila addetti impegnati nel settore.


 


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