Una visione attenta del voto dà sicuramente
vincente l’euro scetticismo dei cittadini Italiani verso le consultazioni europee, i votanti, infatti,sono stati 57,2%
che in pratica rappresentano una grossa fetta di elettori ma sicuramente il 13,8%
in meno rispetto alle consultazioni del 2009, quando i votanti sono stati il 71%. Una percentuale che avrebbe potuto fare
la differenza per alcune formazioni politiche in competizione. Un dato di
indifferenza sostanziale che si contrappone all’interesse locale che vede le
amministrative al 71% dei votanti. Dai
dati del ministero degli interni ci
accorgiamo come su un totale di 50.662.460 aventi diritto al voto, anno votato
solo 28.991.258, cioè il 57,22 per cento. I cittadini italiani hanno a
disposizione 73 seggi nel parlamento Europeo che si sono suddivisi in 31 seggi
per il Partito vincente con il 40,81 % delle preferenze cioè il PD, mentre il
secondo partito e parliamo del Movimento
Cinque Stelle ottiene ben 17 seggi con il 21,15%, Forza Italia terza coalizione classificata con 16,81%
invece ottiene 13 seggi , la Lega Nord ottiene un ottimo 6,15% e 5 seggi, il
nuovo centro destra di Alfano ottiene 4,38% e 3 seggi mentre la novità
Greca del Tsipras varca la soglia del
4,03% ed ottiene 3 seggi, La SVP infine ottiene 1 seggio con lo 0,50 %. Il
dato Italiano quindi dà agli euro scettici 25 deputati al parlamento Europeo su
73, con una percentuale del 35% dei seggi utili. Il panorama politico della Nuova
Europa è quindi notevolmente cambiato anche se il PPE riesce con difficoltà a
raggiungere i 212 seggi rispetto ai Socialisti Democratici che ne hanno
ottenuti ben 185. In pratica si defila un governo Europeo di grande coalizione
tra PPE ,SD e Liberal democratici con 71 seggi. Gli altri tra cui possiamo
annoverare i verdi con 55 seggi , la Sinistra unitaria con 45 seggi ,i conservatori con 40 seggi. Gli euro scettici
nella somma caratterizzata da un’appartenenza ideologica comune contro alcune
scelte europee si annoverano in un gruppo si eterogeneo ma certamente unito
nelle idee con ben 120 seggi. Un panorama che dovrà tener conto delle scelte
sull’Euro ma anche delle politiche sul fiscal compact e sul rigore collegato al
pareggio di bilancio imposto dall’Europa alle varie nazioni aderenti ed infine
alla grande percentuale di disoccupazione giovanile che colpisce alcune nazioni.
I cittadini europei sono infatti stanchi di fare sacrifici e vogliono guardare certamente
ad un futuro migliore
Di Maurizio Cirignotta
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