PALERMO, 18 FEBBRAIO 2015 - "Non è più rinviabile la definizione di un'intesa tra i paesi della sponda Sud del Mediterraneo sulla pesca in acque internazionali. L'Unione europea promuova accordi bilaterali con i paesi del Nord Africa per tutelare le attività delle sue marinerie". Lo dice il senatore del gruppo misto Franco Campanella (Ilic) dopo aver ricevuto la risposta a un'interrogazione presentata al ministro degli Esteri sul sequestro di due pescherecci italiani, avvenuto un mese fa, dalle autorità egiziane.
Il 18 gennaio scorso, infatti, due imbarcazioni sono state fermate e sequestrate per 24 ore perché stavano svolgendo attività di pesca non autorizzata in un tratto di mare in cui la Repubblica araba d'Egitto rivendica la propria giurisdizione in materia di sfruttamento delle risorse ittiche. L'Egitto, però, non ha ancora formalmente istituito una propria zona economica esclusiva con un atto normativo interno come previsto dalla convenzione Onu sul diritto del mare.
"Il governo Renzi avrebbe potuto promuovere questo genere di accordi sul piano internazionale durante il semestre di presidenza italiana dell'Ue ma non l'ha fatto - prosegue Campanella - e l'assenza di certezza giuridica insieme alla mancanza di una definizione puntuale di zona economica esclusiva nei paesi della sponda sud del Mediterraneo costituisce un ulteriore elemento di instabilità in quell'area". "Per questo - conclude - è necessario lavorare sul piano della prevenzione fornendo informazioni dettagliate alle marinerie e agli operatori economici locali sulle zone dove poter esercitare le proprie attività di pesca e promuovere al più presto intese con i paesi nordafricani".
Il 18 gennaio scorso, infatti, due imbarcazioni sono state fermate e sequestrate per 24 ore perché stavano svolgendo attività di pesca non autorizzata in un tratto di mare in cui la Repubblica araba d'Egitto rivendica la propria giurisdizione in materia di sfruttamento delle risorse ittiche. L'Egitto, però, non ha ancora formalmente istituito una propria zona economica esclusiva con un atto normativo interno come previsto dalla convenzione Onu sul diritto del mare.
"Il governo Renzi avrebbe potuto promuovere questo genere di accordi sul piano internazionale durante il semestre di presidenza italiana dell'Ue ma non l'ha fatto - prosegue Campanella - e l'assenza di certezza giuridica insieme alla mancanza di una definizione puntuale di zona economica esclusiva nei paesi della sponda sud del Mediterraneo costituisce un ulteriore elemento di instabilità in quell'area". "Per questo - conclude - è necessario lavorare sul piano della prevenzione fornendo informazioni dettagliate alle marinerie e agli operatori economici locali sulle zone dove poter esercitare le proprie attività di pesca e promuovere al più presto intese con i paesi nordafricani".
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