La kermesse, tra locali accreditati, si
svolgerà dal 5 al 15 settembre, tra Pozzuoli, Bacoli, Quarto, Monte di Procida,
l’isola di Procida e Napoli.
Malazè dall’etimo arabo mazin, nome che i
pescatori puteolani usano per indicare le grotte dove sono conservati gli
attrezzi di lavoro e consumano fugaci colazioni, è un evento-contenitore che,
attraverso il coinvolgimento del territorio, promuove l’enorme patrimonio
culturale ed enogastronomico flegreo. Per tutta la durata della manifestazione
è previsto un fitto calendario di iniziative: serate e degustazioni all’insegna
dei prodotti tipici locali e del vino doc, dalla falangina al piedi rosso.
Secondo una ricerca turistica i vacanzieri
scelgono la destinazione da visitare anche tenendo conto degli interessi
culinari. Quale migliore occasione, si è chiesto Rosario Mattera, ideatore e
anima della consolidata manifestazione, abbinare un territorio cosi ricco di
siti archeologici alle antiche tradizioni enogastronomiche del litorale
Flegreo. Nel corso di nove anni,
l’evento completamente autofinanziato, è riuscito a coinvolgere la quasi
totalità degli operatori turistici dei comuni ricadenti nell’area Flegrea. Un
affascinante percorso alla riscoperta di emozioni, storia, cultura, tradizioni
e sapori, in uno scenario di resti di ville imperiali predilette dai romani per
banchetti luculliani.
#tipicamenteflegreo è l’hashtag che
caratterizzerà questa edizione. Ma non si tratta solo di una trovata per i
social. #tipicamenteflegreo
accompagnerà l’istituzionalizzazione del laboratorio diffuso che in questi anni
ha rappresentato Malazè. Un laboratorio che non si esaurirà con la X edizione ma che accompagnerà
ed affiancherà l’innovazione dei Campi Flegrei anche nei prossimi anni.
«In questi anni – ha dichiarato Mattera - abbiamo puntato all’innovazione. Abbiamo visto prendere forma nuovi percorsi di sviluppo. Alla base c’è sempre creatività e cultura capaci di combinare la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali con il food, il sociale, le tecnologie digitali, il design e l’impresa responsabile. Una dimensione in cui si coniuga sviluppo, identità e sostenibilità».
«In questi anni – ha dichiarato Mattera - abbiamo puntato all’innovazione. Abbiamo visto prendere forma nuovi percorsi di sviluppo. Alla base c’è sempre creatività e cultura capaci di combinare la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali con il food, il sociale, le tecnologie digitali, il design e l’impresa responsabile. Una dimensione in cui si coniuga sviluppo, identità e sostenibilità».
Alla conferenza stampa, promossa da Ciro
Biondi e condotta da Ettore De Lorenzo, giornalista Rai, sono intervenuti gli
anziani, custodi di questa meravigliosa terra con aneddoti e nuove proposte,
Nicola Parascandola uomo di mare, Antimo Vallozzi, maestro d’ascia, Maria
Cristina di Palma chef ristoratrice, Nicola Apa produttore di mela annurca,
Gennaro Moccia produttore vinicolo, Vincenzo di Meo cantine La Sibilia e
Giacomo Illiano, coltivatore di mitili. Testimone d’eccezione, Pietro Parisi,
pluridecorato chef che si ama definire, cuoco contadino.
Un assaggio delle leccornie, dal pesce
vivo, ai bocconcini alle pizzette è stato dato sul molo della nuova location
del Blu Yachting Club.
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