Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano
Osservatorio New Media & New Internet
Quasi
2 utenti internet su 3 in Italia leggono notizie online ogni giorno. Il
sito o l'App dell'editore della testata giornalistica sono la prima
fonte di informazione (38%), seguono, a pari merito (23%), i Social
Network e i portali generalisti. Su Facebook, il 48% degli iscritti
legge tutti i giorni o quasi articoli di giornale e news trovati nei
post; su Twitter accade per il 35% degli utenti.
Gli Internet Media nel 2015 raggiungerannoi 2,2 miliardi di €
Hashtag: #ONMI15
Nel
mercato complessivo dei Media (Pay e Advertising) che in 7 anni perdono
quasi un quinto del valore iniziale, l’unica componente che cresce è
quella dei Media abilitati da Internet.
Con
un incremento di quasi il 10% nel 2015, gli Internet Media arrivano a
valere il 15% del mercato Media. Sul mercato pubblicitario il peso di
Internet è già molto più rilevante, stimiamo intorno al 30% alla fine di
quest’anno.
Alla
base della crescita, c’è la spinta delle componenti più innovative,
come Social (oltre il +40%), Video Advertising (+15% circa) e ricavi
pubblicitari su Smartphone (intorno al +40%).
Tuttavia
le Media Company tradizionali italiane controllano meno di un quarto
del mercato degli Internet Media, quando nel 2008 ne presidiavano quasi
la metà.
Dalle
oltre 450 startup finanziate a livello internazionale nel corso del
2014 possono arrivare idee e soluzioni efficaci per innovare il business
e valorizzare al meglio i propri asset.
Milano, 4 giugno 2015 –
In uno scenario in cui giornalmente si collegano alla rete circa 22
milioni di utenti**, gli Internet Media, ossia tutti i Media digitali
fruiti su protocollo IP, si confermano l’unico comparto che fa
registrare performance positive nell’intero mercato dei Media.
Dopo aver
superato i 2 miliardi di euro nel 2014, il mercato degli Internet Media è
previsto raggiunga i 2,2 miliardi di euro alla fine del 2015, grazie,
in particolare, alle componenti più innovative (Smartphone, Tablet,
Smart Tv, Social Network, Applicazioni, Video online, ricavi Pay,
Programmatic Advertising) che nel loro complesso prendono il nome di New
Internet e che ci aspettiamo crescano di quasi il 40% rispetto al 2014.
Questo è quanto emerge dai dati presentati dall'Osservatorio New Media & New Internet del Politecnico di Milano* in occasione del convegno “Internet Advertising: verso il 30% del mercato”.
“Gli
Internet Media potrebbero raggiungere nel 2015 una quota di mercato pari
al 15% del totale mezzi, in uno scenario complessivo che in 7 anni ha
bruciato quasi un quinto del suo valore” afferma Andrea Rangone, Coordinatore degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. “È
soprattutto nel mercato pubblicitario che gli Internet Media risultano
sempre più decisivi. Di fatto, Internet è da due anni il secondo mezzo
per investimenti pubblicitari in Italia, dopo il sorpasso sulla Stampa
avvenuto nel 2013; con un +11% nel 2014, ha raggiunto una quota di
mercato pari al 27% e nel 2015 stimiamo possa arrivare a valere il 30% del totale mercato pubblicitario sui Media italiani."
Fonte: Osservatorio New Media & New Internet della School of Management del Politecnico di Milano - www.osservatori.net
Alla base
della crescita degli Internet Media c’è la spinta delle componenti più
innovative connesse al nuovo paradigma di Internet, quelle che vengono
definite nel loro complesso New Internet.
Anzitutto, la crescita della diffusione dei nuovi device attraverso cui accedere a Internet: gli Smartphone saranno 40 milioni nel 2015, i Tablet 10 milioni, mentre le Smart Tv sono già presenti in 1 famiglia su 4 e attive in 1 su 8. Allo stesso tempo i Social Network
stanno sempre più diventando il luogo privilegiato di interazione
digitale: gli utenti vi spendono il 30%** del tempo trascorso online. Le
Applicazioni rappresentano una nuova modalità di
accesso ai contenuti a fianco del browser e occupano già l’84%** del
tempo trascorso sui device mobili.
I Video, a cui gli
utenti dedicano 2 ore al mese**, sono diventati un veicolo chiave per la
distribuzione di contenuti sia editoriali sia pubblicitari. Si stanno
sviluppando nuovi modelli di revenue basati sulla vendita di contenuti a pagamento a fianco della pubblicità. Infine, il Programmatic advertising, ossia
la compravendita di spazi pubblicitari online su piattaforme
automatizzate, sta cambiando profondamente, da un lato, la filiera
pubblicitaria online e, dall’altro, le strategie di acquisto degli spazi
da parte delle aziende investitrici.
“Il mercato Media abilitato dal New Internet ci aspettiamo cresca del 40% circa nel 2015, arrivando a superare il miliardo di euro” afferma Marta Valsecchi, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio New Media & New Internet. “Mentre
la restante componente degli Internet Media, quella che definiamo Old
Internet e che è composta dai formati pubblicitari più classici su Pc
(come Standard Display Advertising, Search, email advertising e
Classified), continua a calare di qualche punto percentuale. Prevediamo
così che il New Internet nel 2015 sorpassi l'Old Internet, raggiungendo
una quota del 55% sul totale mercato Internet Media (nel 2014 vale il
45%)".
Il mercato
degli Internet Media è generato per il 95% del suo valore dalla
pubblicità e per il restante 5% dalla spesa degli utenti.
Il mercato
della pubblicità, che ha chiuso il 2014 a 1,94 miliardi di euro, in
crescita dell’11%, ci aspettiamo che nel 2015 si avvicini ai 2,1
miliardi di euro con un trend di poco inferiore al +10%. I principali
fattori che guidano la crescita sono:
I ricavi
Pay legati all’acquisto di contenuti editoriali e all’abbonamento a
servizi di musica e video in streaming, da qualsiasi device
internet-based, che hanno sfiorano nel 2014 i 100 milioni di euro (+43%
sul 2013), ci aspettiamo crescano in maniera analoga anche nel 2015.
Nel
2014 il trend più forte è stato registrato sui servizi in abbonamento
“all you can eat” che permettono di accedere ad una vasta library di
contenuti senza limitazioni per un periodo di tempo (solitamente
mensile) e, ad oggi, riguardano, in particolare, video e musica: nel
2014 valgono quasi la metà dei ricavi, in crescita del 70% rispetto al
2013.
Molti dei trend riscontrati a livello di contenuti, piattaforme e device riflettono il comportamento degli utenti su Internet:
"I Social Network confermano il loro ruolo a favore dei Media"afferma Guido Argieri, Telco & Media Director Doxa.
"Il 38% degli utilizzatori giornalieri dei Social Network si dice
fortemente d’accordo con l’affermazione 'I Social sono il primo canale
di informazione per le news dell’ultima ora'. Inoltre, su Facebook, il
48% degli iscritti legge sempre o spesso articoli di giornale e news
trovate nei post; su Twitter, accade per il 35% degli utenti. Sono in
particolare i Millenials (under 35 anni) a utilizzare i Social come
canale prevalente per leggere le news (41% vs 30% del totale). E’
maggiore anche la percentuale di utenti che diventano fan delle pagine
Social degli editori (75% vs 62% del totale)".
In questo
scenario, non solo le Media Company italiane tradizionali (broadcaster
ed editori) vedono una pesante riduzione dei ricavi sui mezzi
tradizionali, ma stanno anche perdendo quote di mercato sugli Internet
Media: se nel 2008, infatti, presidiavano quasi la metà di questo
comparto, nel 2015, potrebbero arrivare a controllarne meno di un
quarto. Non stanno riuscendo, quindi, a valorizzare i molti asset che
possiedono (capacità di produzione di contenuti, brand awareness e
reputation, base utenti ecc.).
"Le aziende Media italiane sono chiamate a cambiare pelle, valorizzando però al meglio gli asset fino ad oggi creati", commenta Andrea Rangone. "Tra
le dimensioni di innovazione che è possibile mettere in atto segnalo i
nuovi modelli di produzione dei contenuti, come ad esempio la content
curation ovvero la capacità di sintetizzare la grande mole di
informazioni presenti in rete su un determinato argomento, rendendole
così fruibili in modo semplice e immediato dagli utenti; oppure lo
sfruttamento di nuovi canali distributivi per i propri contenuti,
tenendo conto del fatto che gli utenti utilizzano sempre di più i social
network e i mobile device per informarsi. Inoltre occorre sperimentare
nuovi modelli di revenue che possono anche prevedere servizi premium per
gli utenti. L’innovazione può passare anche dalla diversificazione
delle aree di business in cui si opera, come l’ingresso in nuove arene
quali l'eCommerce e l'Advertising, realizzato spesso attraverso
partnership strategiche o operazioni di M&A". Aggiunge Andrea Rangone "per
avviare questo processo di innovazione, la contaminazione con il mondo
delle startup costituisce una grande opportunità. Sono oltre 450 le
startup finanziate a livello internazionale in questi ambiti nel corso
del 2014. Diventa strategico per le Media Company saperle scovare quando
sono ancora piccole, riuscire a supportarle nella crescita e integrarle
per giovare delle loro idee innovative, del rapido time to market e
della loro flessibilità".
*La Ricerca dell'Osservatorio New Media & New Internet è stata realizzata con il supporto di: BizUp, comScore, Criteo, Digitalia '08, DigiTouch, Discovery Italia, Doxa, eBay advertising, Engineering, Facebook, Gruppo Editoriale L'Espresso, iProspect, Mediamond, Next14, Publitalia '80, Rai, RCS, RTI Interactive Media; PrimoRound, WebAds ** Fonte: Audiweb, marzo 2015.
***
La
School of Management del Politecnico di Milano, con oltre 240 docenti, e
circa 80 fra dottorandi e collaboratori alla ricerca, dal 2003 accoglie
le attività di ricerca, formazione e alta consulenza, nei campi
management, economia e industrial engineering. Fanno parte della Scuola
il Dipartimento di Ingegneria Gestionale, le Lauree e il PhD Program di
Ingegneria Gestionale e il MIP, la business school del Politecnico di
Milano. Nel 2007 ha ricevuto l’accreditamento EQUIS e dal 2009 è nella
classifica del Financial Times delle migliori Business School d'Europa;
nel Marzo 2013 ha ottenuto il prestigioso accreditamento internazionale
da AMBA (Association of MBAs).
Gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net)
vogliono offrire una fotografia accurata e continuamente aggiornata
sugli impatti che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione
(ICT) hanno in Italia su imprese, pubbliche amministrazioni, filiere,
mercati ecc. Gli Osservatori sono ormai molteplici e affrontano in
particolare tutte le tematiche più innovative:
Agenda
Digitale, Big Data Analytics & Business Intelligence, Canale ICT,
Cloud & ICT as a Service, Cloud per la Pubblica Amministrazione,
Collaborative Business Application, Digital & M&A, Digital
Innovation Academy, eCommerce B2c, eGovernment, eProcurement nella PA,
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PMI, ICT & Professionisti, ICT Accessibile e Disabilità, ICT nel
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Sanità, Innovazione Digitale nel Retail, Innovazione Digitale nelle
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