LE
PROPOSTE CONCRETE DEI GIOVANI PER CHIEDERE AI LEADER MONDIALI DI RISOLVERE
I PARADOSSI DEL SISTEMA ALIMENTARE
I PARADOSSI DEL SISTEMA ALIMENTARE
“FOODLITZER”, UN PULITZER INTERNAZIONALE SUI TEMI DELLA SOSTENIBILITÀ
CDA DELLE AZIENDE ALIMENTARI APERTI AGLI ATTIVISTI
CDA DELLE AZIENDE ALIMENTARI APERTI AGLI ATTIVISTI
SONO
SOLO DUE DELLE SETTE PROPOSTE DEL YOUTH MANIFESTO PRESENTATO A EXPO 2015 DAI RICERCATORI PROVENIENTI DA TUTTO IL
MONDO
Milano,
23 settembre 2015
– Ottanta giovani ricercatori da tutto il mondo, coinvolti da Fondazione
Barilla Center for Food and Nutrition, hanno presentato oggi lo Youth Manifesto sul futuro del cibo,
delle persone e del pianeta al Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina in
Expo Milano 2015.
Il
Manifesto fa proposte concrete per risolvere i paradossi del sistema
alimentare. Un ulteriore contributo alla Carta di Milano che viene consegnata il 26 settembre al
presidente dell’ONU Ban-ki Moon, in un
incontro a cui parteciperà anche Papa Francesco.
Ed è proprio alla forza delle parole del Papa,
che ha più volte stigmatizzato il pericolo di un sistema ormai al limite, che
si uniscono le soluzioni dei giovani presentate oggi a Milano.
Non
indicazioni di principio ma proposte concrete per i 7 ruoli chiave del sistema
alimentare: policymaker, agricoltori, attivisti, educatori, industria
alimentare, giornalisti e ricercatori. A queste figure professionali sarà affidata infatti la
gestione delle grandi sfide del pianeta: fame, obesità, spreco di cibo e sfruttamento
della Terra.
Quali sono le proposte del Youth Manifesto?
Per i policymaker:
valutare l’impatto ambientale, sociale, culturale e sulla salute delle proposte
e delle scelte politiche, senza limitarsi alla semplice analisi economica
dei costi e benefici.
Per gli agricoltori:
favorire il ritorno dei giovani all’agricoltura, l’attività che ci nutre. Lavorare
con i Governi per dare a ogni persona un miglior accesso alla terra in contesti
rurali e urbani, per ottenere maggiori finanziamenti e ideare migliori
strategie per far crescere una nuova generazione di agricoltori.
Per gli educatori:
impegnarsi a insegnare a tutti i bambini e i ragazzi la relazione che lega il
cibo, le persone, la salute e il pianeta, rendendo obbligatoria nei programmi
scolastici di tutto il mondo l’educazione alimentare e all’agricoltura
Per i manager
dell’industria alimentare: guidare le aziende creando filiere sostenibili,
sostenendo gli agricoltori e sviluppando prodotti sani che ispirino i
consumatori ad adottare stili di vita sostenibili.
Per i giornalisti:
valorizzare l’informazione sui temi della fame, del cibo, dell’obesità,
dell’alimentazione e dell’agricoltura basata sui fatti, anche creando un
“Foodlitzer”, premio internazionale per il giornalismo indipendente sulla
sostenibilità agroalimentare.
Per gli attivisti:
chiedere alle aziende agricole e alimentari di aprire i loro Consigli di
Amministrazione ai nostri rappresentanti, favorendo la cooperazione tra il
mondo del business e gli attivisti, ad esempio nell’ambito di agricoltura
sostenibile, della riduzione degli sprechi alimentari e della formulazione di
prodotti più sani.
Per i ricercatori:
fornire dati aperti e imparziali, per connettere tra loro discipline diverse e
far sì che concetti complessi su cibo, agricoltura e nutrizione diventino
comprensibili, accessibili e utilizzabili.
“Da
anni la Fondazione Barilla lavora con giovani ricercatori da tutto il mondo. Lo Youth Manifesto è il coronamento di questa
attività che si compie proprio in occasione di Expo 2015 e della presentazione
della Carta di Milano a Ban-ki Moon – afferma Paolo
Barilla, Vice Presidente della Fondazione BCFN –Sono i giovani che hanno contribuito a costruire il Protocollo di
Milano, il documento della Fondazione Barilla che ha ispirato la Carta di
Milano con lo scopo di rendere il sistema alimentare mondiale più giusto e
sostenibile. Lo Youth Manifesto non è solo una chiamata forte ai leader del
mondo ma anche un’assunzione di responsabilità da parte dei giovani stessi, che
saranno la classe dirigente del futuro”.
Con lo Youth Manifesto, i giovani ricercatori si
rivolgono anche ai cittadini di ogni Paese invitandoli a far sentire la loro
voce e ad agire, perché le sfide globali sul cibo si possono vincere solo
lavorando insieme.
Il
tempo non è più molto, ma si può ancora costruire un futuro sostenibile per le
persone ed il pianeta. La consegna della Carta di Milano all’ONU, il 26
settembre, può essere l’occasione perché i grandi leader si impegnino con forza
per un vero cambiamento.
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